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| "E così infesteremo le vecchie stanze, percorreremo i corridoi familiari, finché, girando un angolo, non ci troveremo davanti a uno sconosciuto, che non può essere altri che il nostro riflesso più malvagio. E poi si estraggono i coltelli e si combatte una battaglia per la vita, anno dopo anno, azione dopo azione. Coraggio e vile slealtà, codardia e astuta cattiveria. Lo sconosciuto mi ha fatto arretrare, passo dopo passo. Al punto che non riconosco più me stesso: quale uomo sano di mente oserebbe riconoscere la propria infamia? Chi trarrebbe piacere dalla sensazione della malvagità, soddisfazione dalle sue fin troppo amare ricompense? No, invece ci atteniamo alle nostre menzogne...non pronuncio forse i miei voti di vendetta ogni alba? Non mormoro forse le mie maledizioni contro tutti coloro che mi hanno fatto torto? Il mio sconosciuto. Ma quale di noi due è malvagio?"
Taralack Veed, Venti di morte.
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