Malazan Italia Forum

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Nella sua mente lui era un uomo che sistemava le cose. Si vedeva come una persona giusta, retta. Era un uomo integro. Ma l’efficienza è una padrona assetata di sangue. In tutto questo c’è una certa ironia. Una parte del Danzatore a dispetto del suo bisogno di vendetta nei confronti di Laseen la comprendeva. Dopotutto lei si era inchinata a quella che percepiva come la causa più importante, quella dell’impero, e a quella causa aveva scelto di sacrificare due uomini che chiamava amici.
La dimora fantasma

Madre Oscurità mise al mondo tre figli, i Primi, i Tiste Andii, a lei più cari, gli abitanti della terra prima della Luce. Poi furono partoriti nel dolore i Secondi, i Tiste Liosan, l'ardente splendore della Luce stessa; e così i Primi rinnegarono la propria Madre nella loro furia, e per questo furono scacciati, figlioli dannati di Madre Oscurità. Ella, nella sua misericordia, generò i Terzi, progenie della guerra fra Oscurità e Luce, i Tiste Edur, e sopra le loro anime c'era il velo dell'Ombra.
Memorie di ghiaccio

Edifici bruciati.
La tragica fine di mogli, madri, bambini.
Disperazione, orrore e dolore, la tempesta di vite distrutte...
Non poteva avvicinarsi.
Mogli, madri, bambini. Edifici bruciati.
Non doveva avvicinarsi.
Mai più.
Il falco intercettò una corrente ascensionale e salì verso il cielo, lo sguardo ora fisso sulle stelle, a mano a mano che la notte inghiottiva il mondo sottostante.
C'era sofferenza nei doni degli Dei Antichi.
Ma, a volte, c'era anche misericordia.
Memorie di ghiaccio

«Incontrai un viandante di una terra dell'antichità,
Che diceva: “Due enormi gambe di pietra stroncate
Stanno imponenti nel deserto… Nella sabbia, non lungi di là,
Mezzo viso sprofondato e sfranto, e la sua fronte,
E le rugose labbra, e il sogghigno di fredda autorità,
Tramandano che lo scultore di ben conoscere quelle passioni rivelava,
Che ancor sopravvivono, stampate senza vita su queste pietre,
Alla mano che le plasmava, e al sentimento che le alimentava:
E sul piedistallo, queste parole cesellate:
«Il mio nome è Ozymandias, re di tutti i re,
Ammirate, Voi Potenti, la mia opera e disperate!»
Null'altro rimane. Intorno alle rovine
Di quel rudere colossale, spoglie e sterminate,
Le piatte sabbie solitarie si estendono oltre confine”.»
Percy Shelley (Ozymandias)


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