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| CITAZIONE (bangherang89 @ 25/3/2020, 10:56) E niente... Alla fine ho deciso di ripartire da capo. Ero arrivato a Maree di Mezzanotte ma conscio di essermi perso probabilmente troppo, da qui la decisione. Alla rilettura ovviamente sia i Giardini che la Dimora dicono molto di più, come è giusto che sia..
Qua volevo solo lasciare un pensiero: mi ha fatto riflettere come tutto il vortice sembri lasciato molto al "caso". Mi spiego: quando Felisin arriva con Eboric da Leomam e il Toblakai la decisione di accettare di rinascere avviene per desiderio di vendetta nei confronti della sorella, Felisin esterna proprio questo pensiero dicendo che se il vortice andrà avanti ci sarà uno scontro tra esercito, e quello dell'impero sarà guidato da... Quindi, se Tavore non avesse "venduto" Felisin il vortice non ci sarebbe stato? È una rivoluzione basata sul sentimento di vendetta tra sorelle? L'universo di Erickson funziona a convergenze, eventi in qualche modo guidati dal fato. Se ci fai caso lungo la saga lo stesso ragionamento che hai fatto tu si può espandere a molti altri avvenimenti che sembrano "casuali" nel modo in cui certe storyline o eventi si incrociano esattamente in un certo momento e in un certo modo. Nell'esempio in questione, probabilmente la ribellione sarebbe nata lo stesso, a Sette Città la marea di insoddisfazione dei nativi montava già da molto. L'incrocio di quest'ultima con le vite e le motivazioni di Felisin e poi Tavore darà luogo al vortice per come lo abbiamo conosciuto ..senza di loro magari avremmo letto una storia diversa. In poche parole Erickson a mio avviso è un autore fatalista, nonostante il suo fatalismo non dipenda dal volere degli Dei, che anzi ne sembrano soggetti tanto quanti gli uomini, se non più.
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