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Ho appena terminato anch'io questo quarto volume. Bello, pochi dubbi. Onestamente non capisco quasi nessuna delle critiche che ho letto su di lui, per le quali mi ero fatto pessime aspettative, e probabilmente è per questo motivo che invece il libro mi ha sorpreso in positivo. In particolare mi aspettavo un finale pessimo e deludente, che non c'è stato.
Secondo me hai centrato il punto, le aspettative. Molti che leggono la Casa delle Catene, si aspettano un altro Memorie di Ghiaccio e rimangono inevitabilmente un po' delusi. Io sono stato uno di questi alla prima lettura, poi il discorso cambia radicalmente con la rilettura.
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Onestamente non sono neanche d'accordo con i tanti che hanno parlato di anticlimax. Se con anticlimax ci riferiamo al ritmo, HoC non ha un finale di questo tipo. Il ritmo aumenta man mano che ci si avvicina alla fine, che è piena di azione ed intrigo. Pensate a tutto quel che avviene nella notte a Raraku, il risveglio degli spiriti dormienti, l'arrivo dei Segugi, i sicari di Korbolo scagliati contro tutti, le uccisioni di Karsa che diventa variabile impazzita degli eventi, le imprese di Kalam e Ben che uccidono Reloe e catturano Korbolo, il massacro silenzioso degli spiriti contro gli uccisori di cani, i rischi di Scillara e Heboric. E nel giorno seguente, la distruzione della Dea, l'epico ed emozionante confronto tra le due sorelle Paran, lo scontro che porta Fiddler a pochi passi dalla morte e la rinascita del mare di Raraku. Tutto questo avviene in realtivamente poche pagine, con il punto di vista che cambia di personaggio in personaggio attraverso sequenze narrative rapide, e la tensione rimane sempre alta. Questo per me non è anticlimax.
Anche qui hai centrato il punto e sono d'accordo con la tua analisi del libro e in particolare del finale. Il termine anticlimax, l'ho usato (e lo uso tutt'ora quando faccio riferimento al finale del libro) per un discorso di sintesi. Capita spesso, sia qui che sul gruppo di facebook, che gli utenti chiedano cosa aspettarsi dal libro da leggere. Non potendo fare una sintesi dettagliata e corretta (ma spoilerosa) come la tua, uso il termino anticlimax, anche se non è propriamente corretto.
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Secondo me si commette l'errore di scambiare per anticlimax la mancanza dello scontro finale tra l'armata di Tavore e quella dell'apocalisse, ma questa è una scelta narrativa che non influenza ne il ritmo ne l'intensità della narrazione, perché essa rimane intensa attraverso tutte quelle altre sequenze che ho citato. Tra l'altro, io sono soddisfatto della piega presa da questo finale perché avrei trovato largamente ripetitivo il classico scontro tra l'armata Malazan avanzante durante tutto il romanzo (Dujek-Brood?) e quella nemica in attesa nella propria roccaforte (Pannion?). Si sarebbe trattato di uno schema già visto solo un romanzo fa, invece la piega presa da HoC ha spiazzato e di conseguenza è a mio avviso un buon finale. Ho trovato tra l'altro una gran scelta quella di far implodere la rivolta dall'interno a causa di tutte le trame e sottotrame di tradimento e conflitto che si costruiscono durante il romanzo, così come ho trovato potente e poetica l'idea di dar vita ad un esercito di spiriti comprendente anche Wikan e Malazan della catena dei cani.
Sono perfettamente d'accordo. La scelta di Erikson, oltre ad essere estremamente drammatica, è perfettamente coerente con il suo modo di essere e soprattutto non è ripetitiva. Lui lo fa costantemente per tutta la saga, ogni libro è in qualche modo diverso. Vedrai con lo splendido Maree ora
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L'unica cosa che lo rende inferiore a quello di Memorie (oltre ad una minore epicità general) è la confusione che secondo me si è creata in alcuni punti, e il fatto che si sia trattato di un finale un pò eterogeneo, che non da un senso di compiutezza e conclusione netta e pulita come in Memorie, ma piuttosto funge da apripista per gli sviluppi futuri.
Oltre a questo, personalmente aggiungo che il finale è inferiore per un puro mio gusto personale. Preferisco le vicende ambientate a Genabackis che a Sette Città.
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Grandiosa la capacità di Erikson di inserire nella storia grandi personaggi relativi al passato dell'impero senza però renderlo evidente. Urko Crust (Custode), il Viaggiatore (che io penso possa essere Dassem Ultor, anche se non ho la certezza), e Cartharon Crust nel finale della Dimora (Capitano della stracciona). Semplicemente geniale.
Sei senza dubbio un lettore molto attento, ma non ti dirò se le tue speculazioni sulle vere identità di certi personaggi sono vere. Lo scoprirai nei prox libri e non voglio rovinarti il piacere.
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Detto questo, vorrei porre alcuni dubbi che mi son rimasti. La situazione meno chiara in assoluto è quella che riguarda la Grinfia. Chi è questo famoso capo della Grinfia? Korbolo, come viene fatto intendere? E come ha reclutato lui questa organizzazione, e soprattutto con quale scopo? Si fa tanta confusione, probabilmente anche per via di una traduzione pasticciona.
Si è Korbolo, o per lo meno lui ha rivendicato il diritto di essere il capo delle Grinfie. Tuttavia qualche dubbio mi rimane.
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E ancora, non ho capito bene cosa sia accaduto al capitano Kindly e al tenente Pores, che appaiono alla fine come prigionieri di Korbolo, mentre noi li avevamo lasciati (secondo il racconto dei compagni) alla loro sparizione dentro quel pozzo in cui cade anche Kalam. Questi eventi relativi al reggimento di Ashock sono irrilevanti o hanno importanza?
Dopo il pozzo succede altro, se non ricordo male. Te lo metto in spoiler perché mi viene il dubbio che non venga detto nei Cacciatori d'Ossa
Kindly e Pores si presumevano affogati, ma in realtà riuscirono a sfuggire alla creatura in fondo al pozzo solo per essere poi catturati e imprigionati a Raraku dai seguaci di Korbolo Dom.
Lui e Pores sono stati liberati dai fantasmi degli Arsori di Ponti alla vigilia dello scontro tra Sha'ik e Tavore. Sono stati poi trovati da Tene Baralta e dai suoi uomini e portati nel campo di Malazan.
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Riguardo ai due segugi ...non ho capito se si tratti dei due segugi dell'ombra uccisi da Rake ed entrati nel Kurald Galein o se i segugi dell'oscurità siano proprio altre entità. Era stato Bidithal a evocarli (e quindi c'entrano in qualche modo con la casa delle catene), o no? E perché si trovavano prigionieri nelle due statue del Nascente?
I Segugi dell'Oscurità (chiamati anche Deragoth) sono delle entità diverse dai Segugi dell'Ombra. Ricordati sempre il trio Luce, Ombra e Oscurità. In Maree di Mezzanotte questo concetto verrà molto approfondito.
Non ricordo in questo momento chi li aveva evocati
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E infine non ho ben capito una cosa ...il frammento di Emurlahn che sarebbe dovuto diventare sede della casa delle catene ...ci diventerà, o i piani del Dio Storpio sono falliti a causa di Karsa e del risveglio di Raraku?
Questo lo scoprirai proseguendo con la lettura.
In questo libro hai letto altri frammenti della scena che riguarda la Silanda, ti sono piaciuti?