| La leggenda dei Tiste Andii
Lorn e Tool sono giunti in vista della Colline Gadrobi in cui giace il loro obbiettivo: la tomba del Tiranno Jaghut. L'Aggiunto chiede al T'lan Imass come faranno a trovare la tomba, se millenni di ricerche portate avanti da innumerevole persone non hanno dato nessun frutto. Tool le rivela che il Tiranno è stato sepolto in un Canale Antico, l'Omtose Phellack dei Jaghut. Gli esseri umani non hanno trovato il sepolcro perché non possono accedere ai Canali Antichi, mentre il Tellan usato dai T'lan Imass è contingente all'Omtose, quindi Tool potrà raggiungere il Tumulo e liberare il Tiranno. Tool rivela che è stato inviato lui perché è senza clan, quindi se il Tiranno dovesse assoggettarlo avrebbe controllo solo su Tool e non su altri del suo clan. Lorn capisce che Tool è una pedina sacrificabile nella lotta per Genabackis, così come lo è lei. Tool continua dicendo che il Tiranno non potrà essere fermato e il piano si basa proprio su questo punto: l'unico in grado di mettersi sulla sua strada è Anomander Rake che impugna l'unica spada in grado di spaventare il Tiranno, Dragnipur, che schiavizza chi uccide. Un'ultima rivelazione esplosiva del T'lan Imass: i Tiste Andii di Anomander Rake non sono originari del mondo Malazan, essendo nati in Kurald Galain, il Canale dell'Oscurità che tutt'ora usano. La leggenda vuole che la Dea dell'Oscurità si sentisse sola e per questo avrebbe dato alla luce... la Luce. I Tiste Andii si sono sentiti traditi dall'evento e sono emigrati sul mondo Malazan. Alcuni hanno addirittura cambiato Canale da cui attingono la magia, passando allo Starvald Demelain, la dimora dei draghi.
Murillio, Kruppe, Crokus e Coll sono usciti da Darujhistan per portare avanti la missione affidato loro da Baruk. Coll sta male a causa dei postumi di una sbornia, ma è l'unico del gruppo ad aver armatura e un cavallo vero, gli altri si devono accontentare dei muli rubati da Kruppe. Crokus si lamenta si qualsiasi cosa gli venga in mente, compresi i muli. Kruppe gli dice imbarazzato che ha avuto un battibecco con lo stalliere e per risparmiare le monete che gli ha dato Baruk si è dovuto accontentare dei muli. Natualmente Baruk non vedrà mai le monete risparmiate dall'ometto. Crokus continua a lamentarsi dell'avventura finché Coll non interviene rabbiosamente a ricordagli che le sue abilità di ladro saranno fondamentali nella missione di raccolta informazioni, così come la sua armatura e spada e l'intelligenza di Kruppe. Crokus fa capire agli altri che conosce la loro missione: stanno inseguendo una voce.
Dispiacere segue il gruppo di Kruppe a distanza di sicurezza, pensando che non potevano sperare di proteggere Crokus da lei.
Lorn e Tool hanno raggiunto il tumulo del Tiranno Jaghut e riposano, perché con l'arrivo della mattina Tool avrebbe aperto la strada per entrare nel sepolcro. Intorno al tumulo l'Aggiunto trova frammenti di frecce con la punta in pietra, simili alla spada di Tool. Capisce così che gli esseri umani erano veramente i discendenti dei T'lan Imass, come Tool aveva affermato. Lorn sa che gli esseri umani sono destinati a ripetere gli sbagli dei T'lan Imass, come la guerra eterna contro i Jaghut che portano avanti ancora dopo migliaia di anni. I Jaghut erano una razza solitaria e pacifica, ma una manciata di loro aveva deciso di agire come gli umani, tentando di dominare gli altri. Per questo i Tiranni Jaghut facevano tanta paura. Lorn piange per se stessa e per tutta l'umanità.
Paran e Toc il Giovane continuano a seguire l'Aggiunto Lorn e Tool. Sono arrivati in vista di un gruppo di Grandi Corvi uccisi da Hairlock con la magia e si chiedono chi possa essere stato a fare ciò. Toc è preoccupato dall'ossessione di Paran nel voler raggiungere e uccidere Lorn. Come avrebbe fatto a combattere il T'lan Imass? Dubitava che la spada del capitano fosse tanto potente. Toc all'improvviso ha una premonizione: a breve saranno attaccati da qualcuno che uscirà da un Canale. Lo rivela a Paran e il capitano accetta la cosa, sembrando impaziente per lo scontro.
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