Malazan Italia Forum

L'Ultimo Potere, L'Ultimo Potere, primo romanzo di I Tempi della Caduta

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 13/2/2016, 20:35     +1   -1

Sergente Istruttore

Group:
Member
Posts:
325

Status:


Sul sito di Antonia Romagnoli un'intervista su L'Ultimo Potere: http://www.antoniaromagnoli.it/write/ultim...te-del-venerdi/
 
www  Top
view post Posted on 5/3/2016, 18:08     +1   -1

Sergente Istruttore

Group:
Member
Posts:
325

Status:


Ogni civiltà, dopo l’ascesa, è soggetta alla caduta.
In alcuni casi può essere un evento catastrofico scatenato dalle forze della natura (un esempio è l’antica Creta, che non si riebbe più dopo un terremoto), in altri una guerra (di esempi la storia ne è ricca); più spesso però si tratta di un processo che parte dall’interno. Giunge un momento in cui gli individui di una popolazione, sicuri della posizione raggiunta e dei mezzi che gli hanno permesso di raggiungerla, si sentono arrivati sulla cima e ritengono di aver conquistato tutto quello che può essere conquistato. Un’illusione nata dall’arroganza e dalla presunzione, oltre che da una mente limitata e ignorante, dove non ci si è accorti del decadimento in cui si è finiti per una perdita che hanno sopravvalutato: quella dei valori.
Gli antropologi hanno spesso descritto ciò che accade a una società primitiva allorché i suoi valori spirituali si trovano esposti all’influenza della civiltà moderna. Gli uomini perdono il significato della propria vita, la loro organizzazione sociale si disintegra ed essi stessi decadono moralmente. Noi ci troviamo attualmente nella medesima condizione senza però esserci mai resi conto di ciò che abbiamo perduto, poiché i nostri capi spirituali, sfortunatamente, erano più interessati a proteggere le loro istituzioni che a comprendere il mistero offerto dai simboli. Secondo me, la fede non esclude la ragione (che è l’arma più potente dell’uomo), ma disgraziatamente molti credenti sembrano così impauriti dalla scienza (e, incidentalmente, dalla psicologia) da essere completamente ciechi di fronte alle forze psichiche soprannaturali che dominano incessantemente il destino degli uomini. Abbiamo spogliato ogni cosa del suo mistero e del suo carattere soprannaturale; non c’è più nulla di sacro.
Nell’età primitiva, quando i concetti istintivi zampillavano nella mente dell’uomo, non era difficile per lui integrarli consciamente in una coerente struttura psichica. Ma l’uomo « civilizzato » non è più capace di ciò: la sua coscienza « avanzata » lo ha privato dei mezzi attraverso i quali è possibile assimilare all’inconscio i contributi ausiliari degli istinti. Questi organi di assimilazione e d’integrazione erano i simboli soprannaturali, da tutti considerati sacri.
Oggi, per esempio, si fa un gran parlare di « materia »: descriviamo le sue proprietà fisiche, conduciamo esperimenti di laboratorio per dimostrarne alcuni aspetti. Tuttavia la parola « materia » rimane un concetto arido, disumano e puramente intellettuale, privo per noi di qualunque significato psichico. Quanto diversa era l’antica immagine della materia – la Grande Madre -, capace di abbracciare e di esprimere il profondo significato emotivo della Madre Terra! Nello stesso modo, ciò che prima era lo spirito, ora viene identificato con l’intelletto, cessando così di essere il Padre di tutte le cose. Esso è degenerato al rango dei limitati pensieri soggettivi dell’uomo e l’immensa energia emotiva espressa nell’immagine del « Padre nostro » è svanita nella sabbia di un deserto intellettuale.
(1)
Così scriveva Carl Gustav Jung qualche decennio fa, ma le sue parole sono ancora attuali, forse molto più di allora, dato che la perdita di valori si è fatta più accentuata, portando l’umanità in una caduta verso il baratro che si fa sempre più veloce. La società occidentale attuale (che non significa solo Europa e Stati Uniti, ma comprende tutte le nazioni dei continenti, comprese paesi come Cina, India che sono dell’Oriente) basa tutto il suo esistere sul denaro e il materialismo e gli effetti di tale mentalità sono ben visibili: l’uomo ha perso se stesso e sta impazzendo sempre di più.
Quanto più si è sviluppata la conoscenza scientifica, tanto più il mondo si è disumanizzato. L’uomo si sente isolato nel cosmo, poiché non è più inserito nella natura e ha perduto la sua « identità inconscia » emotiva con i fenomeni naturali…II suo contatto con la natura è perduto, e con esso è venuta meno quella profonda energia emotiva che questo contatto simbolico sprigionava. (2)
Ecco a cosa ha condotto il consumismo, il riversare tutte le energie alla macchina della produttività e dell’economia: a un inaridimento interiore che ha portato a dimenticare ciò che ha davvero valore, che ha lasciato solo ceneri e un senso d'amaro in bocca che non può essere cancellato, facendo sentire l’uomo un oggetto svuotato. E’ questo il risultato del freddo e calcolatore razionalismo che ha pensato solo al profitto e sta spingendo l’uomo verso la caduta.


1- L’uomo e i suoi simboli. Carl Gustav Jung, pag. 76 Tea 2010
2- L’uomo e i suoi simboli. Carl Gustav Jung, pag. 77. Tea 2010
 
www  Top
view post Posted on 8/5/2016, 12:51     +1   +1   -1

Sergente Istruttore

Group:
Member
Posts:
325

Status:


« Certe cose », ha scritto il dott. Jung, « non possono divenire oggetto di pensiero, ma devono sorgere da lontane profondità, per esprimere gli atteggiamenti più profondi della coscienza, e le più sublimi intuizioni dello spirito, armonizzando in tal modo il carattere di unicità e irripetibilità della coscienza legata all’esperienza immediata, con l’arcaicità del passato dell’umanità ». (1)
Questa realtà, così ben spiegata da Carl Gustav Jung, accompagna da sempre l’uomo e i modi in cui ha cercato di trovare risposte sulla sua natura, sulla vita, usando simboli e proiezioni per giungere alla comprensione.
Di simboli, miti e religioni sono ricchi, al punto che anche in architettura la proiezione del contenuto psichico costituiva un processo puramente inconscio: città, fortezze, tempi, hanno avuto una specifica influenza sull’uomo che le vedeva. Per esempio, simbolo centrale della religione cristiana è la croce e a seguito di questo le chiese sorgevano all’incrocio delle due arterie principali che dividevano la città e che immettevano agli sbocchi delle quattro porte: questo era il modo per indicare che la città aveva un centro (mundus, che significa anche cosmo), valente a stabilire il rapporto della città e dei suoi abitanti con l’altro mondo, il regno e la dimora degli spiriti ancestrali. (2)
Come già si è visto in un altro post, il quattro ha una forte ricorrenza: i quattro evangelisti e la Trinità contrapposta a Satana, sempre restando nell’ambito cristiano, ma se si ricerca e si osserva con un poco di attenzione, si può vedere che è qualcosa di ricorrente, che salta fuori molto spesso, senza nemmeno rendersene conto. Il quaternario è il simbolo usato da Pitagora per comunicare il nome di Dio; nella religione ebraica il quattro simboleggia il Tetragramma biblico, cioè le quattro lettere che compongono il nome di Dio. Quattro sono gli elementi: fuoco, acqua, aria, terra. Quattro i punti cardinali: nord, sud, est, ovest.
Come si vede, il quattro è qualcosa presente in tutta la simbologia. Va fatto tuttavia notare che il punto di vista sul suo significato può cambiare: nella numerologia cinese (così come in altre lingue orientali) la parola “quattro” è omonima della parola “morte” e quindi il numero viene considerato sfortunato (un simbolo di morte che ben appare nel manga Berserk di Kentaro Miura con la Mano di Dio prima dell’arrivo di Phempt, dove i membri sono solamente quattro: dopo la trasformazione di Grifis a quinto membro, le cose in apparenza sembrano cambiate, ma le vicende sono ancora divenire).
Che sia qualcosa d’inconscio, posso darne testimonianza per quanto riguarda le opere che ho realizzato. Ariarn, Periin, Ghendor e Reinor sono i protagonisti delle vicende di Storie di Asklivion – Strade Nascoste: non c’è stata progettazione in questo, è qualcosa che è nato naturalmente, venuto fuori in maniera istintiva. Certo, nella storia sono presenti personaggi che hanno un ruolo importante (Rentar, il Sorvegliante, Lerida: il loro aggiungersi porta a sette, altro numero importante), ma sono questi quattro personaggi con i quali la storia inizia, va avanti e termina. Con la conoscenza acquisita in seguito ad approfondimenti e letture varie, a posteriori ho riflettuto che ognuno di loro incarnava uno degli aspetti di cui tanto parlava Jung (intuizione, sensazione, pensiero, sentimento), ma quando ho cominciato a narrare le loro avventure non sono certo partito da questo presupposto, semplicemente fungevo da osservatore e riportavo quanto avveniva in quel mondo visto dalla fantasia.
Stessa cosa è avvenuto con L’Ultimo Potere, quando Guerriero si trova a entrare nel gruppo formato da Tempo, Spazio e Ombrosa.
Possono sembrare coincidenze, ma la parte inconscia lancia sempre segnali e il fatto che ricorra così spesso tale numero, che è simbolo di organicità e compiutezza, dimostra che anch’esso, come altri, è un archetipo che vuole portare a consapevolezza aspetti di cui è portatore.

1- L’uomo e i suoi simboli. Carl Gustav Jung, pag.230. Tea 2010
2- L’uomo e i suoi simboli. Carl Gustav Jung, pag.229. Tea 2010

Edited by M.T. - 8/5/2016, 15:28
 
www  Top
view post Posted on 22/5/2016, 10:38     +1   -1

Sergente Istruttore

Group:
Member
Posts:
325

Status:


L’Orfano è una delle figure più antiche che esistono sulla Terra, le cui storie sono raccontate in ogni forma, in ogni civiltà, in ogni tempo. Guerre, epidemie, carestie, fato avverso, crudeltà umana: le cause che rendono i bambini orfani sono molteplici.
Un esempio famoso, la cui conoscenza è millenaria, è Mosè, abbandonato nelle acque del fiume Nilo per scampare alla persecuzione del Faraone e poi raccolto dalla figlia del sovrano e cresciuto a corte, divenendo poi colui che avrebbe salvato il popolo di origine dalla schiavitù, conducendolo verso la Terra Promessa. Mosè incarna perfettamente l’Orfano che ha sviluppato interdipendenza e cooperazione (è infatti grazie a lui e all’aver ascoltato e accolto la parole di Dio, che si riesce a mettere in atto il piano salvifico del popolo ebraico, cosa che da solo, senza un aiuto, non sarebbe mai riuscito a mettere in pratica): è l’Orfano che è andato oltre la sua condizione.
Ma l’Orfano non è solo questo: per arrivare a questo punto c’è tutto un cammino di crescita e comprensione.
Gatsu, protagonista del manga Berserk, da bambinoUn ottimo esempio di ciò è Gatsu, protagonista del manga Berserk di Kentaro Miura: l’autore è riuscito perfettamente a mostrare le condizioni in cui da bambino è vissuto e come è stato trattato per la sua condizione. Nei capitoli di Gatsu bambino, viene mostrato l’abbandono e il tradimento che il personaggio subisce, avendo dimostrazione che la vita è dolore, facendogli perdere fiducia verso il prossimo, al punto che non solo non vuole legami, ma non sopporta neppure il semplice contatto fisico di altri individui. Gatsu cresce con la convinzione di dover essere autonomo a tutti i costi, rimboccandosi le maniche e rialzandosi da ogni caduta con le sole proprie forze. Un modo di fare dovuto alle continue rinunce e privazioni, che l’hanno portato alla perdita della speranza, divenendo freddo, cinico, diffidente.
Un altro esempio vicino, per quanto ho realizzato, è Periin, personaggio di Storie di Asklivion – Strade Nascoste; anche se va detto che Periin non rappresenta solo questo archetipo, ma anche altri, come a esempio il Guerriero. Specie nelle vicende che lo vedono coinvolto con gli altri personaggi nella ricerca per l’Ordine, questo lato di sé viene a galla; soprattutto vengono mostrate le ragioni che l’hanno portato a essere quello che è. E’ così anche per Guerriero in L’Ultimo Potere, ma se non si è perso come può succedere all’Orfano, è perché, anche se senza genitori, ha avuto Vecchio che si è occupato di lui (come ha fatto il tutore di Periin, anche se non è stata certo la figura paterna che ci si poteva aspettare; ma in certi tempi si fa quello che si può con quello che si ha).
E’ chiaro che l’Orfano, proprio per le ragioni dimostrate finora, ha bisogno di fiducia e protezione per divenire un individuo maturo e responsabile e non crescere un essere vuoto, senza identità e carattere che si adegua alle icone imposte dalla società del tempo, come purtroppo la realtà attuale ne dà triste esempio.
 
www  Top
view post Posted on 14/9/2016, 18:24     +1   -1

Sergente Istruttore

Group:
Member
Posts:
325

Status:


Negli articoli inerenti a L’Ultimo Potere, ho parlato dei diversi elementi cui mi sono ispirato: il cinema (la trilogia di Mad Max), la letteratura (La Divina Commedia, Orizzonte perduto), i fumetti (Devilman), la psicologia (le teorie di Lombroso, gli archetipi). C’è stato un altro elemento che ha avuto una parte importante nella storia di I Tempi della Caduta: la religione.
Un ruolo centrale l’hanno avuto i Vizi e le Virtù (intesi come Vizi Capitali e Virtù Cardinali), servite per spiegare e mostrare i poteri dei Demoni e degli Usufruitori. Non solo: i Vizi sono serviti per far vedere come gli uomini hanno perso la loro umanità e integrità e si sono fatti sopraffare da essi fino a causare il crollo di ogni società e civiltà, rendendoli qualcosa che portava ovunque rovina; le Virtù fanno da contraltare e sono quelle che permettono possa esserci ancora salvezza per l’uomo e il mondo. Una visione questa che è ben conosciuta nella religione cristiana. Religione cristiana (e i suoi testi sacri) da cui ho preso altri spunti.
Vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e su ciascuna testa un titolo blasfemo” Questo brano tratto dal Nuovo Testamento (Apocalisse 13,1) (e presente all’inizio di L’Ultimo Potere) serve da introduzione per spiegare che cos’è la Bestia e quale legame c’è con i Demoni Superni e i Vizi, come essa abbia preso dominio sulla vita degli uomini, assoggettandoli al suo volere e traendone forza.
Non è l’unico brano preso dal Nuovo Testamento. Si fa riferimento al figliol prodigo parlando del ritornare alle proprie origini. Viene usata la famosa frase rivolta dal diavolo a Gesù quando lo tenta nel deserto (tutte queste cose io ti darò, se, prostrandoti mi adorerai Matteo 4,9), perché è molto efficace nel mostrare a cosa può essere sottoposto l’animo umano (e che cosa può perdere se cede alla richiesta).
Nel terzo capitolo "Credenze ipocrite e cieca follia" ho voluto mostrare come da certe persone, in certi ambienti e periodi, la religione viene vissuta in maniera distorta, il suo messaggio travisato e usato per estremismi che portano le società alla rovina: in ogni tempo (purtroppo anche il presente ne è tristemente ricco) si usano il nome di Dio e la religione come pretesto per dare sfogo a una mentalità e un modo di vivere che vuole prevaricare e sopraffare chi pensa e vive in maniera differente. Si tratta sempre di una questione di dominio, di potere, per condizionare e controllare gli altri.
In altri capitoli (come [i]La via della virtù[/i]) ho invece mostrato come a un certo punto le religioni abbiano perso la loro vera natura e siano diventati Culti dell’Ego che ricercano i grandi numeri, pretendendo obbedienza e riverenza, imponendo in ogni modo il loro potere, cercando di sopravanzare una sull’altra. In questo punto è stato affrontato il discorso di che cos’è la vera libertà (tema caro a molte religioni e filosofie), come essa dipenda dalla consapevolezza e dal liberarsi dei condizionamenti: messaggio insegnato da tanti santi e guide spirituali, spesso andato smarrito perché sfruttato dalle istituzioni religiose per attirare il maggior numero di persone al loro interno (ho usato una vicenda storica famosa della religione cristiana per dare monito di ciò).
Questi sono alcuni esempi di elementi delle religioni da cui ho tratto ispirazione; potrei andare ancora avanti, ma questo non servirebbe a chiarire ulteriormente che la vera natura delle religioni (di tutte) è quella di rendere consapevoli (e perciò liberi) gli uomini. Sono ben conscio che tante istituzioni di questo genere sono il più delle volte atte a creare dipendenze e modi per tenere assoggettate a sé le persone, ma la vera essenza delle religioni è un’altra ed è a essa che miro, sia in questo romanzo, sia nella vita.
 
www  Top
view post Posted on 14/12/2016, 19:08     +1   -1

Sergente Istruttore

Group:
Member
Posts:
325

Status:


Si ritiene che fantasia e realtà siano due cose differenti, ma alle volte è labile il confine che le separa. Spesso la prima prende spunto dalla seconda per lanciare dei messaggi. Altrettanto spesso la seconda supera la prima, specie quando sottovaluta dei segnali.
Con queste basi ho creato il ciclo di I Tempi della Caduta, usando osservazioni sulla storia, sul reale, su quanto accade nel periodo che stiamo vivendo. Partendo da questo, più che parlare del fantastico, vorrei parlare del reale.
L’esito del referendum sulla Riforma Costituzionale ha detto più di un semplice no al cambiamento della Costituzione Italiana: è il segnale di un malessere, di una rabbia appartenente a buona parte della popolazione; è il rigetto verso un modo di fare della politica (e non solo) che sta creando disuguaglianza. Non solo crea disuguaglianza, ma dimostra come la politica è completamente distaccata dai bisogni delle persone, non capendo e disinteressandosi delle loro necessità, andando avanti per la sua strada come se niente fosse.
Con un minimo di buon senso e intelligenza tutti i politici dovrebbero fermarsi a riflettere e con molta umiltà capire quello che sta succedendo, prima che la situazione esploda come l’eruzione di un vulcano, violenta e improvvisa, ma non imprevedibile.
Questo malessere non è solo italiano: c’è in Inghilterra (vedere la Brexit), c’è negli Stati Uniti (l’elezione di Trump), solo per fare due esempi, perché è qualcosa ormai diffuso a livello mondiale. Tutti i governanti dovrebbero fare un bagno d’umiltà, come suggerisce Stephen Hawking quando parla della disuguaglianza crescente nella popolazione mondiale e dei segnali lasciati dalle vicende sopra citate.


“Quello che conta adesso, molto più delle vittorie della Brexit e di Trump, è come reagiranno le élite. Dovremmo, a nostra volta, rigettare questi risultati elettorali liquidandoli come sfoghi di un populismo grossolano che non tiene in considerazione i fatti, e cercare di aggirare o circoscrivere le scelte che rappresentano? A mio parere sarebbe un terribile errore.
Le inquietudini che sono alla base di questi risultati elettorali e che concernono le conseguenze economiche della globalizzazione e dell’accelerazione del progresso tecnologico sono assolutamente comprensibili. L’automatizzazione delle fabbriche ha già decimato l’occupazione nell’industria tradizionale e l’ascesa dell’intelligenza artificiale probabilmente allargherà questa distruzione di posti di lavoro anche alle classi medie, lasciando in vita solo i lavori di assistenza personale, i ruoli più creativi o le mansioni di supervisione.
Tutto questo a sua volta accelererà la disuguaglianza economica, che già si sta allargando in tutto il mondo. Internet, e le piattaforme che rende possibili, consentono a gruppi molto ristretti di persone di ricavare profitti enormi con un numero di dipendenti ridottissimo. È inevitabile, è il progresso: ma è anche socialmente distruttivo.
Tutto questo va affiancato al crac finanziario, che ha rivelato a tutti che un numero ristrettissimo di individui che lavorano nel settore finanziario possono accumulare compensi smisurati, mentre tutti gli altri fanno da garanti e si accollano i costi quando la loro avidità ci conduce alla deriva. Complessivamente, quindi, viviamo in un mondo in cui la disuguaglianza finanziaria si sta allargando invece di ridursi, e in cui molte persone rischiano di veder scomparire non soltanto il loro tenore di vita, ma la possibilità stessa di guadagnarsi da vivere. Non c’è da stupirsi che cerchino un nuovo sistema, e Trump e la Brexit possono dare l’impressione di offrirlo.
C’è da dire anche che un’altra conseguenza indesiderata della diffusione globale di Internet e dei social media è che la natura nuda e cruda di queste disuguaglianze è molto più evidente che in passato. Per me la possibilità di usare la tecnologia per comunicare è stata un’esperienza liberatoria e positiva. Senza di essa, già da molti anni non sarei più stato in grado di lavorare.
Ma significa anche che le vite delle persone più ricche nelle parti più prospere del pianeta sono dolorosamente visibili a chiunque, per quanto povero, abbia accesso a un telefono. E visto che ormai nell’Africa subsahariana sono più numerose le persone con un telefono che quelle che hanno accesso ad acqua pulita, fra non molto significherà che quasi nessuno, nel nostro pianeta sempre più affollato, potrà sfuggire alla disuguaglianza.
Le conseguenze di ciò sono sotto gli occhi di tutti: i poveri delle aree rurali affluiscono nelle città spinti dalla speranza, ammassandosi nelle baraccopoli. E poi spesso, quando scoprono che il nirvana promesso da Instagram non è disponibile là, lo cercano in altri Paesi, andando a ingrossare le fila sempre più nutrite dei migranti economici in cerca di una vita migliore. Questi migranti a loro volta mettono sotto pressione le infrastrutture e le economie dei Paesi in cui arrivano, minando la tolleranza e alimentando ancora di più il populismo politico.”

(Il brano riportato è preso dall’articolo di Repubblica che traduce un discorso fatto da Stephen Hawking; chiunque vuole leggere la versione completa tradotta in italiano può farlo a questo link).

Non c’è nulla da aggiungere alle parole pronunciate da Stephen Hawking: c’è soltanto da riflettere.
E se si vuol riflettere sulle prospettive future che certe scelte possono portare, c’è questo articolo scritto da Bruno Bacelli.
 
www  Top
view post Posted on 24/12/2016, 13:08     +1   -1

Sergente Istruttore

Group:
Member
Posts:
325

Status:


Il periodo attuale non è il massimo e le prospettive future non invogliano certo al clima natalizio; proprio per questo, per ritrovare lo spirito perduto, non bisogna cercare all'esterno, ma dentro di sé.
Con l'augurio che questo accada, ecco un brano che penso possa servire allo scopo: Canto di Natale
 
www  Top
view post Posted on 24/12/2016, 17:33     +1   -1
Avatar

Aggiunto

Group:
Artiglio
Posts:
3,063

Status:


Sempre dentro di se per prima cosa, anche se poi non è per nulla facile l'autocritica o il sapersi "leggere" e "correggere".
In questi giorni mi leggo il tuo brano, grazie e un buon augurio anche a te
 
Top
view post Posted on 4/10/2017, 00:41     +1   -1

Sergente Istruttore

Group:
Member
Posts:
325

Status:


Per tutto il mese di ottobre L’Ultimo Potere sarà in promozione sugli store con uno sconto del 50%, ovvero potrà essere acquistato a 0.99 E anziché 1.99 E.
 
www  Top
view post Posted on 14/11/2017, 20:59     +1   +1   -1

Sergente Istruttore

Group:
Member
Posts:
325

Status:


Dal 13 al 19 novembre, L'Ultimo Potere e Jonathan Livingston e il Vangelo saranno in promozione sui vari store con uno sconto del 25 % (ovvero saranno in vendita a 1.49 E).
 
www  Top
view post Posted on 23/12/2017, 19:46     +1   -1

Sergente Istruttore

Group:
Member
Posts:
325

Status:


Dal 23 dicembre al 6 gennaio Strade Nascoste, L'Ultimo Potere, L’Ultimo Demone, Jonathan Livingston e il Vangelo saranno in promozione sui vari store con uno sconto del 50 % (ovvero saranno in vendita a 0.99 E).
 
www  Top
view post Posted on 14/2/2018, 20:27     +1   +1   -1

Sergente Istruttore

Group:
Member
Posts:
325

Status:


I fatti di Macerata sono noti non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Già è stato grave il fatto che una ragazza sia stata uccisa e fatta a pezzi, ancora di più che una persona non legata alla vittima abbia deciso di farsi giustizia sparando su persone di colore che nulla avevano a che fare con la sua morte, ma che dovevano pagare solamente per avere la pelle dello stesso colore di chi è colpevole di un atto criminale.
Se possibile la situazione si aggrava ulteriormente con tanti attestati di stima e solidarietà all’uomo che ha sparato, cui sono seguiti inneggiamenti al duce, al fascismo e alla morte di chi è di colore, ma anche dei comunisti e di chi non è di destra. Chiari esempi di estremismi che stanno prendendo sempre più piede.
Che l’Italia sia nel caos lo si sa da tempo, come si sa che da tempo il fascismo sta sempre più prendendo piede, ma che ci siano forze politiche che speculano sull’immigrazione, che facciano leva su questo clima d’odio per ottenere voti e spingano sugli estremismi, fa preoccupare non poco. Perché è così che nascono cose come il nazismo: la storia ha insegnato che i tedeschi di allora prima colpirono gli ebrei, poi altre etnie, zingari, avversari politici, persone con handicap.
Qua, purtroppo, si teme che non andrà diversamente. Adesso gli africani, poi toccherà a sudamericani, orientali, chi non è della stessa appartenenza politica, disoccupati, anziani, handicappati.
La storia si ripeterà. E pare proprio che si voglia che si ripeta, dato che si lascia fare. Ci si domanda che fine ha fatto il reato di apologia di fascismo. Ci si domanda perché si permetta tranquillamente sui social di fare dei fotomontaggi dove si decapitano persone che politicamente la pensano diversamente. Ci si domanda perché un estremista di destra che ha sparato su persone innocenti venga difeso dando la colpa dell’accaduto agli immigrati perché sono in Italia.
Ci si pone molte domande, ma non si è meravigliati di quello che sta accadendo perché si sapeva che si sarebbe arrivati a questo punto. Era qualcosa di già scritto. I segnali erano chiari e vedendoli si poteva evitare di arrivare a questo punto; sono stati visti e si è voluto continuare lo stesso, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
Studiando la storia ci si sarebbe accorti che di copioni simili ce n’erano già stati tanti, anche recenti, come fascismo e nazismo hanno insegnato con la Seconda Guerra Mondiale e tutto il periodo precedente che ha fatto giungere a essa.
Non è stato un caso, e non è stata certo fantasia, quando ho scritto di certi argomenti in L’Ultimo Potere: il contesto può essere differente, ma il copione è lo stesso. Chi ha letto il romanzo sa cosa è seguito dopo: si vuole fare la stessa fine?
 
www  Top
view post Posted on 10/3/2018, 17:51     +1   -1

Sergente Istruttore

Group:
Member
Posts:
325

Status:


Ogni autore, quando realizza un libro, fa delle scelte: quale stile utilizzare, quale storia raccontare, quali personaggi usare e come mostrarli. Qualcuno potrebbe obiettare che, a parte lo stile, l’autore non è poi così libero di scrivere e di ideare, come ha voluto mostrare Stephen King nella serie della Torre Nera, rivelando che lo scrittore è un semplice osservatore che riporta le vicende di mondi su cui apre una finestra e guarda. Queste sono realtà che ogni autore deve scoprire da solo: ognuno ha una propria verità da trovare e lo può fare solo scrivendo.
Quale che sia lo stato delle cose, ogni scrittore, una volta prese le sue decisioni, non può che aspettare il risultato delle sue scelte, che dipende dal giudizio dei lettori. Una premessa va fatta prima di andare avanti e che ogni scrittore dovrebbe avere chiara fin da subito: non si può piacere a tutti e non tutti possono essere accontentati. Chi vorrebbe che la storia andasse in un certo modo, chi vorrebbe un finale diverso, chi vorrebbe che un personaggio avesse avuto un altro ruolo o avesse avuto maggiore spazio: sono davvero tanti gli elementi che andrebbero cambiati se si ascoltasse tutti, al punto che alla fine si rimarrebbe bloccati.
Quello che un autore dovrebbe fare è andare avanti per la sua strada, ascoltando i suggerimenti che gli permettono di migliorare il suo lavoro, ma restando fedele alla propria idea se crede in essa.
Quando ho scritto L’Ultimo Potere sapevo come iniziare, come avanzare e come finire; sapevo che tipo di storia volevo raccontare. Ma sapevo anche che non volevo raccontare solo una storia d’azione, non volevo mostrare solo la rovina di un mondo: volevo creare un testo che rendesse il lettore consapevole di alcuni aspetti dell’essere umano. I vizi e le virtù sono alcuni degli elementi che ho trattato, ma non sono stati certo gli unici.
Niente di strano in questo, si potrebbe far notare. La scelta strana è che con L’Ultimo Potere ho voluto creare un’opera che unisse narrativa e saggistica: visto che mi piacciono entrambe, ho deciso di usarle nello stesso lavoro. L’obiezione che si può fare è che o si utilizza l’una o si utilizza l’altra, ma visto che a me piace sia l’azione, sia l’introspezione, sia la riflessione, averle in un’unica opera è qualcosa che ho ritenuto apprezzabile. Sono consapevole che è stato un rischio agire in questa maniera, che non a tutti può piacere vedere mischiati i due elementi (certi dialoghi non sono degli “spiegoni” come si usa dire tra gli addetti ai lavori, ma sono il modo in cui ho immesso la parte saggistica), ma questa è stata la mia scelta d’autore.
 
www  Top
view post Posted on 27/5/2018, 16:39     +1   -1

Sergente Istruttore

Group:
Member
Posts:
325

Status:


Un brano che mostra Guerriero in azione: Agguato nella città in mezzo al deserto.
 
www  Top
view post Posted on 21/12/2018, 18:45     +1   -1

Sergente Istruttore

Group:
Member
Posts:
325

Status:


Tempo fa, sul sito che gestisco, ho parlato del cambiamento delle royalties degli ebook su Amazon. Come scrivevo allora, Strade Nascoste, L’Ultimo Potere, L’Ultimo Demone, Jonathan Livingston e il Vangelo, seppur con un prezzo di 1.99 E non rientravano nel modello standard e mantenevano le royalties al 60 % perché non erano coinvolti nei libri pubblicati dagli editori indipendenti indicati. Scrivevo anche: c’è questo “per il momento” che non è tanto piacevole e fa presagire che Amazon può decidere quando vuole di cambiare le condizioni.
Ecco, le cose sono cambiate e Amazon ha deciso che con 1.99 E anche i mie e-book riceveranno il 25% delle royalties. Per questo, ho deciso di cambiare il prezzo e portarlo a 2.99 E per mantenere le royalties al 60%, anche se sono consapevole che l’aumento dei prezzi può non piacere a lettori (a nessuno piacciono i rincari) e questo potrà influire sul numero di vendite.
Riporto quello che scrissi mesi fa.

Qualcuno potrebbe obiettare che il 25% è un’ottima percentuale, che tanti autori che pubblicano con le ce tradizionali lo vorrebbero, ma ci sono dei punti che non vengono presi in considerazione. Qui si sta parlando di e-book, non di libri cartacei, quindi non ci sono costi di materiale e di produzione. Inoltre con una ce tradizionale ci sono pure i costi che lei si sobbarca per la distribuzione e la promozione, cosa che un autore autopubblicato non ha e per le quali si deve dare da fare personalmente. Senza contare che se si pubblica con una ce, in teoria si ha anche il servizio di editing (in pratica ci sono ce che questo servizio non lo fanno, ma vogliono avere il testo già editato, con l’autore che deve pagare personalmente un editor).
Guadagnare un quarto di due euro, dopo che si è fatto personalmente tutto il lavoro di stesura, revisione, correzione, realizzazione della copertina e dell’e-book, e ci si sobbarca la promozione, è poco; dato che lo store a parte mettere in vetrina non fa altro, tenersi una fetta così alta di guadagno è troppo.
Come ho già scritto, quella di Amazon è una scelta che non mi è piaciuta, perché uno dei punti di forza per gli autori autopubblicati per vendere è tenere prezzi bassi; 2.99 E rimane ancora un prezzo basso, vista anche la lunghezza delle opere che ho realizzato (si parla di diverse centinaia di pagine), ancora di più confrontandolo con quelle delle ce (spesso costano come minimo il doppio e hanno meno pagine) o con quelle di altri autori autopubblicati, che con lo stesso prezzo vendono opere di poche decine di pagine. Purtroppo però si deve avere a che fare con un mercato dove la gente legge sempre meno e si hanno dei pregiudizi verso le opere autopubblicate (a volte a ragione, ma bisognerebbe valutare caso per caso, non fare di tutta l’erba un fascio).
 
www  Top
29 replies since 27/11/2015, 18:33   324 views
  Share