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Chi ha paura di Stephen R. Donaldson?

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lettoreignorante
view post Posted on 25/1/2016, 15:20     +1   -1




Stephen R. Donaldson alias Stephen and Ross Donaldson (un giorno farò uno studio comparato sull'importanza delle mogli degli scrittori fantasy) è l'autore che, a detta di Erikson, lo ha ispirato di più. Ed è anche quello che ha censito subito positivamente i Giardini.

In Italia, lo conosciamo davvero in pochi. Giusto i fortunelli che si sono potuti godere la traduzione delle prime due saghe da Mondadori (la collana di fantasy in brossura nera... ricordi commossi).

Moh vedo che gira ancora la prima saga per Fanucci.
Ma quanti lo conoscono?
Alziamo le manine ^_^
 
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view post Posted on 25/1/2016, 21:19     +1   -1
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Allora come ho scritto nell'altro thread ne conoscevo l'esistenza ma mai letto nulla, mi è capitato recentemente, otto giorni fa, di poter leggere i primi due capitoli e ... beh sono rimasto abbastanza di "melma".

La faccenda del mondo alternativo etc etc la si capisce al volo e è vecchia, perlomeno ora, a quei tempi per lettori di sf poteva già esserlo per lettori di fs non credo molto, ma come presenta il personaggio Donaldson è un mezzo pugno nello stomaco, chi se lo potrebbe aspettare?
E cavolo, se leggendo quei due capitoli qualcuno mi dice ancora che la fs sia un genere per bambini si piglia pure lui un pugno nello stomaco.

Fatto sta che chiedo al figlio di sto amico come sia il libro e mi dice che ha letto solo le prime pagine e non gli è piaciuto ... :facepalm: facepalm mio ma però è comprensibile il rifiuto da parte del ragazzo.
Torno a casa guardo la wiki e c'è poco nulla, si capisce forse una parte del perchè Donaldson abbia fatto quella scelta cosi strana e credo anche impopolare visto l'utenza che nel '77 poteva scegliere fs, recensioni a me soddisfacenti non ne ho trovate, stavo aprendo una discussione qui per chiedere lumi quando la frase della wiki "Ispirato dai romanzi di J. R. R. Tolkien ..." mi ha bloccato nel dubbio, possibile che inizi cosi un libro e poi si perda con elfi e nani etc?
Mi pareva abbastanza strano ma l'anno di stampa, il '77, poteva farlo ritenere plausibile e non ho davvero più voglia di fs cosi "classica" e datata e insomma alla Tolkien, ho ripreso con la fs appunto intorno al 2000 e solo grazie alla New weird e ai primi due/tre volumi di ASOIAF dopo anni in cui ero abbastanza schifato dal genere, quindi ho deletato la discussione che avevo appena aperto.

Ok per farla breve, poi ho letto la tua indicazione nell'altro thread e adesso sono davvero curioso, in questi giorni dovrei riuscire a farmi prestare il volume, ma ... come riprende la storia?
Voglio dire dopo l'inizio che è cosi diverso dal solito ma non solo, io l'ho trovato pieno di spunti di riflessione credo ben voluti da Donaldson che però forse come Erikson si aspetta troppo dai lettori, qualche indicazione o riflessione più evidente non avrebbero cmq fatto male, ma come e cosa scrive dell'altrove, davvero è cosi fs "classica", o che cmq, visto anche la data di pubblicazione, si rifà pesantemente a Tolkien?

Se non vuoi scrivere niente per spoiler o altro fa nulla, nel giro di una settimana dovrei riuscire a farmelo prestare, ma se lo fai meglio ;)

Ok mi sono dilungato troppo come al solito, sry.

Edited by Taspache - 25/1/2016, 21:35
 
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lettoreignorante
view post Posted on 25/1/2016, 23:09     +1   -1




Premessa. Se è l'autore preferito di Erikson, una ragione ci sarà :asd:

Si rifà pesantemente a Tolkien? Sì.
E' originale nonostante tutto? Sì.
Com'è possibile? Scopriamolo insieme.

La maggior parte dei cloni tolkeniani è noiosa perché ripete gli schemi della storia in maniera quasi automatica, inconsapevole, perché non saprebbero immaginare qualcosa di diverso. Donaldson invece lo imita consapevolmente dove vuole, e te lo dice con delle citazioni così clamorose che o gridi al plagio, o ti rendi conto che è un omaggio dichiarato: vedi il "potere" del suo protagonista. Però niente elfi e niente nani, tranquillo.

Ma su altre cose prende Tolkien e lo rivolta come un guanto. A partire proprio dal protagonista: trovatemi un autore che abbia avuto le palle di mettere al centro della narrazione un tizio così abietto, e a descrivere la sua evoluzione, lentissima ma autentica, tra infiniti errori e tragedie. La vera quest è quella: non fuori, ma dentro il personaggio. In Donaldson trovi un fantasy psicologico, tormentato. Non che manchi l'epica, eh. Ma la sua forza sono i personaggi, memorabili come pochi.

Ecco, direi che prima di Donaldson potevi leggere fantasy per specchiarti nel protagonista buono ed essere rassicurato che il male non è dentro di te (anche se Tolkien mostra alcune figure complesse). Con Donaldson questa certezza va irrimediabilmente in frantumi. Forse il primo fantasy SOLO per adulti.
 
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view post Posted on 26/1/2016, 00:00     +1   -1
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CITAZIONE (lettoreignorante @ 25/1/2016, 23:09) 
... che il male non è dentro di te ... questa certezza va irrimediabilmente in frantumi

Ecco bravo, questa credo sia la prima riflessione che si percepisce già dalle prime pagine e che mi ha sorpreso, insieme ovviamente a come descrive la situazione e alla ...... che tra le altre cose credevo non esistesse più o perlomeno fosse curabile, cioè se non fosse che il nome di Covenant viene ripetuto ti verrebbe da pensare che ci sia la copertina sbagliata sul libro.

C'è questo tizio che ha successo, e diciamolo fa anche un poco il cretinetti incosciente beandosi della sua situazione, e poi ... il patatrac, lo strappo violento.

Aspetto di leggere, praticamente tutto, poi magari vedo di mettere altri commenti.
 
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lettoreignorante
view post Posted on 26/1/2016, 18:38     +1   -1




CITAZIONE (Taspache @ 26/1/2016, 00:00) 
come descrive la situazione e alla ...... che tra le altre cose credevo non esistesse più

Tieni presente che Donaldson passò diversi anni in India da giovane e la cosa lo impressionò parecchio (io ci sono stato due anni fa, non oso immaginare come fosse negli anni Settanta). Comunque è una metafora del male interiore, e quando conoscerai la "logica" del grande avversario di turno, ti renderai conto che la scelta è molto azzeccata.

Non so se si trova ancora in giro, temo di no, ma Mondadori aveva tradotto anche una saga in due volumi molto originale, tutta centrata sulla magia degli specchi, sempre di Donaldson. Anche lì personaggi da lettino psichiatrico, eh :rotfl: Meraviglioso.
vol. 1 - Lo specchio dei sogni
vol. 2 - I cavalieri dello specchio
 
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view post Posted on 27/1/2016, 21:49     +1   -1
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Sbaglio o non è stato tradotto tutto in italiano?
 
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Mage of Diamonds
view post Posted on 27/1/2016, 21:57     +1   -1




Da quello che ho letto riguardo questo autore mi incuriosisce molto, purtroppo ho tante letture arretrate e pochissimo tempo :( Dovrò aspettare un po' ancora..
 
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lettoreignorante
view post Posted on 28/1/2016, 00:44     +1   -1




CITAZIONE (King_Mob @ 27/1/2016, 21:49) 
Sbaglio o non è stato tradotto tutto in italiano?

Tutto, no. Ma parecchio, sì.

Le prime due trilogie di Thomas Covenant l'Incredulo (numerose ristampe soprattutto della prima trilogia). Negli States è uscita un'ultima e conclusiva tetralogia, ma ogni trilogia è autoconclusiva.

I due volumi della serie di Mordant (completa - mai più ristampati).

Il primo volume del fantascientifico Gap Cycle (La scatola della follia - mai più ristampato).

Qualche racconto per le antologie di Urania.
 
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view post Posted on 2/2/2016, 18:47     +1   -1
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Cercando info su questo autore ho trovato delle sue considerazioni su Erikson davvero interessanti per noi :)

Ne metto un paio, la prima è solo una breve e semplice sua dichiarazione su La Dimora Fantasma:
"Erikson afflicts me with awe...vast in scope, almost frighteningly fecund in imagination, and rich in sympathy, his work does something that only the rarest of books can manage: it alters the reader's perceptions of reality."--Stephen R. Donaldson on Deadhouse Gates

La seconda è mooolto più complessa e interessante, è un suo lungo articolo sulla epic fantasy in cui parla mooolto e mooolto bene di Erikson, vi lascio il link, leggetelo se potete perché merita davvero >>> www.nyrsf.com/2015/03/fantasy-is-th...-truth-s-p.html

Tra le altre cose che scrive di Erikson questa è abbastanza forte:
"I’m a student of Joseph Conrad, Henry James, William Faulkner, and Fyodor Dostoevsky, and I say this: Erikson is as serious as any of them."
 
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lettoreignorante
view post Posted on 5/2/2016, 14:09     +1   -1




Grazie! Interessantissimo!
Ho letto la prima metà ma mi son fermato perché le mie antennine anti-spoiler stavano già fremendo!
 
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view post Posted on 19/2/2016, 12:02     +1   -1

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Sto rileggendo in questo periodo La conquista dello scettro di Donaldson, dopo averlo letto quand'ero piccolo (doveva essere la fine delle elementari): allora fu uno stacco netto con le precedenti letture fantasy (Dragonlance e Shannara). Il suo è un fantasy cupo, dove c'è poco spazio per la speranza, con un protagonista con cui è difficile entrare in simpatia perché non è un eroe, fa azioni molto criticabili (si può comprendere il motivo, ma questo non le fa accettare), l'appellativo che si è scelto dice tutto sul suo modo di fare.
Ho letto solo la prima trilogia delle Cronache di Thomas Covenant l'Incredulo (la seconda non la trovai più reperibile in commercio) e benché non facile, è una lettura matura e intelligente: chi la legge si dimentichi spettacolarità ed epicità (il secondo volume però ha momenti di una certe epicità e grande drammaticità), ma merita, anche se bisogna essere preparati e avere una certa predisposizione d'animo per avere di fronte una lettura cupa.
 
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view post Posted on 19/2/2016, 22:26     +1   -1
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Ho finito la trilogia giorni fà ed ora sto leggendo sempre di Donaldson il 2° della Mordant's Need e anche qui si trovano personaggi che costano davvero fatica ad essere letti, molto più che in Covenant devo dire dato che Covenant da una parte è pure comprensibile come scrivi anche tu.
Credo che Donaldson sia molto bravo in questo, esagerandone, o anche no che purtroppo certa gente esiste e quindi è meglio dire, scrivendone i difetti e cogliendone molti e vari aspetti, della saga di Covenant devo ancora digerire alcune cosette, non mi sono piaciuti i viaggi interminabili che mette e una certa "poca sostanza" alla vicenda in molte pagine, forse perché oramai Erikson mi ha viziato o forse maggiormente perchè era la sua prima opera e come ispirazione decente nel genere fantasy aveva davanti solo Tolkien.
In Mordant's Need lo trovo molto più autore e scrittore ed anche la saga è molto più originale e personale, ci sono 10 anni di differenza infatti tra le opere, anche se l'intento e il tipo di messaggio che voleva esprimere, compresi tutti i "dietro alle righe", è forse molto inferiore in questo rispetto che in Covenant.
Tra le altre cose gli intrighi in Mordant's Need sono davvero molto belli e godibili :ahsisi:

A questo punto mi piacerebbe davvero poter leggere anche le successive cronache di Covenant, le seconde le sto cercando mentre le ultime purtroppo non sono nemmeno state tradotte, per vedere la sua crescita come scrittore e lo sviluppo che da alla vicenda dell'incredulo ... ma anche tutte le altre sue opere mi piacerebbe poter leggere, se solo qualcuno le traducesse <_<

Edited by Taspache - 19/2/2016, 23:38
 
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view post Posted on 19/2/2016, 23:50     +1   -1

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La conquista dello scettro me lo regalarono quand'ero piccolo, i due successivi li trovai anni dopo in librerie che vendevano usato. La seconda trilogia non l'ho mai trovata; non per scoraggiarti, ma la vedo dura trovare le sue opere tradotte.
Visto il tipo di romanzi che scrive, dubito che altre sue opere finora non giunte in Italia saranno tradotte in italiano; rimane solo leggerle in lingua originale.
 
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view post Posted on 20/2/2016, 00:08     +1   -1
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Si lo so sui non tradotti purtroppo è sempre la solita storia, ma non dispero.
Mentre per i tradotti pensavo di non trovare nulla e invece Mordant's Need è "saltata fuori" :shifty:, se mi capita anche per la seconda di Covenant magari posto qualche parere.
 
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lettoreignorante
view post Posted on 20/2/2016, 19:57     +1   -1




CITAZIONE (Taspache @ 19/2/2016, 22:26) 
In Mordant's Need lo trovo molto più autore e scrittore ed anche la saga è molto più originale e personale, ci sono 10 anni di differenza infatti tra le opere, anche se l'intento e il tipo di messaggio che voleva esprimere, compresi tutti i "dietro alle righe", è forse molto inferiore in questo rispetto che in Covenant.
Tra le altre cose gli intrighi in Mordant's Need sono davvero molto belli e godibili :ahsisi:

E' un ciclo in cui si spoglia degli influssi tolkeniani... niente mappa, niente quest, niente incantesimi classici, protagonista femminile. Ambientarlo praticamente tutto dentro il castello è stata una sfida notevole!

CITAZIONE (Taspache @ 19/2/2016, 22:26) 
A questo punto mi piacerebbe davvero poter leggere anche le successive cronache di Covenant, le seconde le sto cercando mentre le ultime purtroppo non sono nemmeno state tradotte

Cancello tutto quello che avevo scritto... eccoli qua!

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E' una trilogia che ricordo con piacere, il primo volume scioccante, il secondo con un viaggio a sorpresa, il terzo con la maturazione definitiva di Thomas. Ti troverai anche qui un nuovo personaggio dai rapporti mooolto conflittuali

Edited by lettoreignorante - 20/2/2016, 20:28
 
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