CITAZIONE (Vaarth @ 31/3/2016, 11:41)
Alzo la mano, sono uno dei pochi che conosce "Le Cronache di Thomas Covenant l'Incredulo" e non sapevo che Donaldson avesse ispirato Erikson.
Lo cita nei ringraziamenti sia nella Dimora Fantasma che in Maree di Mezzanotte (l'amichevole "Steve" Donaldson e la moglie Ross)
CITAZIONE (Vaarth @ 31/3/2016, 11:41)
Quando facevo la seconda media, mia madre mi regalò "La conquista dello scettro". Dato che, come tutti, riteneva che il fantasy fosse roba da bambini o ragazzini, pensava che potesse essere adatto a me.
A me regalarono "L'assedio della Rocca", ti lascio immaginare il casino a ricostruire la trilogia a rovescio
A tredici anni. Fu amore a prima lettura. L'anno dopo mi arrivò il Signore degli Anelli.
Sulle assonanze con Tolkien. Al di là dello scontro bene-male uno a uno (signore oscuro allocato su montagna oscura), ovviamente... l'oro bianco (tessooooro!), i grandi cavalli delle pianure, il tema ambientalista (i Forestali hanno più o meno il ruolo degli Ent "pastori degli alberi"). Però sono evidenti omaggi messi lì a posta per essere riconosciuti, non cose "assorbite" e rifritte inconsapevolmente. Un po' come la trilogia di Fionavar di G.G. Kay... senti l'eco tolkeniano sullo sfondo, ma è come riconoscere i tratti del nonno sul volto del nipote, che ovviamente ha una personalità tutta sua.
CITAZIONE (Vaarth @ 31/3/2016, 11:41)
Un malato di lebbra che vive nel nostro mondo (una malattia praticamente scomparsa dove vive lui) e che, proprio a causa della malattia si è trasformato in un misantropo, si trova catapultato in un mondo fantasy
Ecco, l'espediente dell'uomo del nostro mondo che finisce in un mondo fantasy, Tolkien non lo avrebbe MAI digerito, tanto che fu occasione di litigio tra il vecchio filologo inglese e il collega Lewis, che ne fece l'idea cardine di Narnia.
Donaldson dovrebbe indurci a una riflessione, ovvero su che cos'è l'originalità. E, no, per me non è nello sfondo, non è neppure il worldbuilding, per quanto raffinato. L'originalità - almeno per me - risiede soprattutto nelle reti delle relazioni, nei rapporti che si sviluppano tra i personaggi, nell'autenticità dei conflitti che essi vivono e del prezzo che sono disposti a pagare per dargli risposte non meno autentiche. Se uno mi costruisce un mondo nuovissimo, ma poi i personaggi cascano nei soliti cliché... ridatemi elfi, nani e orchetti. Ma se riesce a fare l'uno e l'altro, sparigliando le carte di continuo... beh, allora è Erikson