Mi spiace molto per Scott R. Bakker, se ne sente parlare bene da un po di tempo ed ero curioso pure io, qualche mese fa speravo anche nella nuova Armenia per autori del genere.
Richard Morgan non mi interessa in particolar modo a meno che siano della serie di Takeshi Kovacs e ad un livello paragonabile a Bay City.
Cmq buona cosa il tutto, anche il fatto che diano spazio agli italiani sperando non ai tanti incompetenti che circolano ma alcuni ci sanno fare, ancora troppo pochi imho.
CITAZIONE (zifer86 @ 8/6/2016, 16:21)
Non c'entra niente con questa discussione lo so, ma non so dove scriverlo: parlando con la blogger di Laume's Journey ho saputo che la serie di Patrick Rothfuss pubblicata dalla Fanucci ora è passata alla Mondadori che a settembre ristamperà il primo. Mi sembra una notizia da condividere a chi come me ha adorato i 2 volumi usciti.
Si ma anche lui cazz.... diceva già all'inizio che la serie era finita, avrebbero solo diviso in tre volumi e non ci sarebbero state pause o attese e mo che sta a fa? Un altro Martin della situazione?
Non ho adorato i suoi volumi ma ho riletto il 1°, sotto spinta da gente a cui era piaciuto parecchio, e l'ho rivalutato un poco e poi ho terminato il 2°, pur ancora non adorandoli in particolar modo mi piacerebbe leggerne la fine.
Va be vedrem,o di certo non li ricompro alla Mondadori.
Siamo OT, poi cmq sposto questi commenti su Rothfuss che c'era un suo treadh se non ricordo male, altrimenti lo creiamo.
, mi pare ha avuto problemi suoi e non da poco da quel che ho letto e non so nemmeno se ne sia uscito, però chi ha letto in inglese il suo 3° non l'ha trovato per nulla all'altezza dei precedenti, c'è la scusante che lui era già mezzo via di testa a quanto dicono.
.comunque avete ragione riguardo le scelte editoriali e dei lettori. basta pensare alla Fanucci. il suo scrittore di punta al momento è Sanderson ed è stato Jordan. Anche con loro ha fatto poche ristampe e ultimamente nessuna proprio. tipo la via dei re è introvabile. quando dovrebbe essere sempre disponibile essendo di Sanderson. un pò alcuni lettori vogliono le solite cose già viste e riviste, altri si fanno spaventare dalla mole dei libri o dalla complessità, poi le case editrici non rischiano un minimo. è un pò tutto che influenza l'andamento. pochi giorni fa lessi su Librolandia wordpress in una recensione del Ritmatista che i suoi libri non vendono proprio benissimo in Italia e quindi nessuna ristampa e lentezza nelle traduzioni dei nuovi. ancora aspetto i seguiti de La Legge Delle Lande ma non so cosa aspettarmi. Massimo rispetto per Tolkien ma sinceramente ora ha scocciato la sua troppa influenza sulle scelte dei nuovi libri dei lettori. Mi sembra che Mièville in un'intervista parlò proprio di quesa cosa. E' stato un grande e la base del fantasy ma molti non capiscono che questo genere si è evoluto. Chi non lo capisce non potrà mai leggere Le Cronache Della Folgoluce. Figuriamoci Malazan. Piuttosto si suicidano credo. E per colpa loro le case editrici non si impegnano e chi ne paga le conseguenze? noi lettori appassionati di libri degni di questo nome che non verranno mai pubblicati o ci proveranno con il primo volume di una serie e poi per vendite basse non continueranno. E andranno avanti le varie Licia Troisi come avete detto. Lessi molti anni fa la sua prima trilogia, che trovai scontata del 50% e non conosceldola feci l'acquisto ad occhi chiusi. All'epoca ero appena entrato nel mondo fantasy e avevo letto solo Harry Potter, il primo della serie Eragon, una trilogia di Dragonlance e qualche Forgotten Realms quindo non avevo chissà quanti termini di paragone. Ma già allora mi erano sembrati di una banalità assurda i suoi libri. sembrava la trama di una mod amatoriale di Neverwinter Night che avevo giocato. conclusi la serie solo perchè ormai l'avevo comprata. intanto però sforna ancora libri e vende pure
, qualcosa cmq nel mercato sta girando e cambiando, ma questi discorsi si fanno per ogni genere e da anni, basti pensare cosa vendono i vari sfumature di melma o altri scribacchini da ombrellone e da quattro idee banali ma pubblicizzati, e chi li legge è pure convinto di leggere cose egregie.