Nella speranza di non venir esiliato dal forum per necroposting (
) riprendo questo topic perché se è vero che siamo su un forum italiano comunque mi dispiace che la sottosezione sia così poco frequentata.
Finito ieri il racconto, ne parlerò facendo spoiler ma solo sul primo dei tre e qualcosina dei primi due romanzi della serie madre.
Mi ritrovo con quanto scritto nella recensione sul blog ma mi aspettavo comunque qualcosa di diverso: paradossalmente ho trovato Blood Follows molto più vicino ai (pochi) libri (da me letti) della serie principale di quanto immaginassi.
Online avevo letto brevi commenti che lo definivano slegato dalla serie (cosa verissima, se un amico dovesse chiedermi qualcosa di breve per provare l'autore lo indirizzerei su questo racconto) ma soprattutto che fosse molto più leggero e goliardico.
Leggero sì, almeno come intreccio e stile, ma il lato "comico/satirico" non l'ho trovato così accentuato da farmelo trovare fuori contesto in uno dei dieci libroni. Non solo non l’ho trovato divertentissimo (ho apprezzato scenette con il Magus che soffre di vertigini e Emancipo) ma nemmeno sottotono nelle cose che comunque ho apprezzato di Erikson (i personaggi, secondari e non, sono resi benissimo, l’ambiente mi è parso un “protagonista” fin dalle pagine introduttive, alcune figure anche se quasi totalmente ambigue mi sono rimaste in mente ben dopo l’ultima pagina , ad esempio i due cacciatori di ratti, versioni ridotte ma non per questo brutte di finti sciocchi come Kruppe).
L’idea dell’omuncolo fatto con i pezzi delle varie vittime, ciascuno con ancora l’anima originale, è stata un’idea grottesca e inquietante che davvero ho apprezzato, un perfetto esempio del cosa mi sia piaciuto della magia negli altri libri (mi riferisco soprattutto all’autoctono con gli orifizi cucini de La Dimora Fantasma). Oscura, morbosa, davvero potente, che permette cose meravigliose ma a caso prezzo (qui pagato più dagli innocenti che dai maghi che la operano ma il concetto è quello).
In sintesi non ho trovato quello che credevo (una sorta di “Guida Galattica per Viaggiatori dei Canali”) ma qualcosa di più interessante.
Poi magari i racconti sono anche incredibilmente divertenti ed è solo colpa mia che ho letto il primo appesantito (metaforicamente e non) dal dizionario finendo per concentrarmi troppo sui dettagli ma la lettura non mi è dispiaciuta e subito dopo ho iniziato anche il secondo (non sto seguendo il loro ordine di pubblicazione ma quello cronologico perché ho l’antologia con i primi tre ed all’interno sono disposti in base al secondo criterio).
Domani mi arriva anche il quarto (che devo decidere se leggere come terzo oppure no).
Ultimo appunto sullo “scontro” finale: simpatico come anche nella sua struttura mi ricordi i due romanzi letti, questa volta più per un “difetto” che per un pregio.
C’è la solita convergenza, personaggi “fighi” e potenti si incontrano, poi tutti finisce abbastanza in fretta con sfoggi di potere allucinanti ed un “tutti a casa ci si vede alla prossima”.
La cosa è realistica, per me infatti non è un vero difetto, però comunque ci sono rimasto di sasso perché mi aspettavo comunque uno scontro, invece Guld, il Soletaken, il cavaliere e l’uomo con la balestra sono stati messi fuori gioco con una formula magica a testa ancor prima di poter dire qualcosa e gli unici avversari degni, i due cacciatori di ratti, hanno saggiamente preferito la via pacifica.
Ora continuo con il secondo (ho già beccato una scena memorabile) e vedo di finire al più presto anche Memorie di Ghiaccio.