| Allora... calma. Ho finito da poco Maree e non sono sicuro che sia così giusto fare un intervento così a caldo ma era un po' che latitavo il forum. Così ci provo.
Non mi dilungo su aspetti della narrazione ma semplicemente vorrei fare alcune considerazioni di carattere generale, anche piuttosto brevi. Innanzi tutto, come molti di voi avevano scritto, il V volume può essere considerato a tutti gli effetti una storia a se e questo non è necessariamente una cosa positiva (su questo punto ritornerò). La struttura è la tipica eriksoniana che ho visto (fin qui): 500 pagine di introduzione, 200 pagine di preparazione, macello di epicità ed eventi clamorosi in fondo (si parla comunque a grandi linee). La caratterizzazione dei personaggi (e anche qua i più di voi avevano assolutamente ragione) è ulteriormente salita di livello...si puà paragonare Duiker a Rhulad come profondità? Si può, si deve. L' ambientazione è, passatemelo, più semplicistica perché non necessariamente importante nella narrazione ( come per esempio lo è raraku ), almeno secondo me ed una cosa che non mi ha fatto impazzire (forse l'unica assieme al set) è come Erikson si sia liquidato la battaglia, ma ci stà. Quindi... gran bel romanzo, con qualche dosso nella parte centrale, che viene comunque dimenticato con il finale degno degli altri 4 volumi. Personaggi molto interessanti (molto x 100) su cui spiccano: Rhulad, Udinaas, Brys, Tehol e Bug. Bug poi mi ricorda Kruppe per importanza etc... chi ha letto già potrebbe capire. Scrittura di Erikson da grandissimo, alcuni passaggi ragazzi sono da pelle d'oca per come e non solo per cosa narra.
Per concludere, ottimo romanzo, secondo però a La Dimora e Memorie; avrei preferito fosse già più integrato con il resto della narrazione perché, in effetti, è scollegato per molti apetti. Sì, lo so che si collegherà più intrinsecamente nei prossimi romanzi (venti di morte etc.) ma mi viene comunque da pensare che un altro romanzo a Genabackis l'avrei gradito di più.
Ciao a tutti
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