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Salve, inizio con un megapost speculativo che è più per mettere per iscritto certi pensieri che per altro.
Che bello vedere questi post così lunghi e pieni di riflessioni
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Vorrei usare questo post anche per fare un po di mente locale e fissare dei paletti su ciò che penso di aver capito e ciò che invece sento sfuggirmi, cosi, a caldo (ho finito di leggerlo appena ieri)
Siamo a disposizione per qualunque domanda, pensiero o semplicemente per parlarne. La saga è piena di misteri e i fan si divertono con mille teorie. Il bello di Malazan è proprio questo.
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Inizio col dire di essermi approcciato ad Erikson non proprio alla cieca, informandomi ed apprendendo della nomea di contorno, vago nelle spiegazioni se non addirittura quasi assenti, e del fatto che ti butta direttamente nella mischia senza manco darti il benvenuto.
Non mi scoraggio facilmente, quindi ho iniziato la lettura senza indugi.
In questo hai fatto benissimo, buttarsi alla cieca su Malazan non è mai una gran cosa. Quasi tutti quelli che lo fanno non sono "preparati" al libro che hanno di fronte e mollano la lettura. Purtroppo negli anni siamo stati tutti abituati a fantasy dove l'autore ti imbocca di informazioni al momento opportuno e prendendoti la mano ti porta nel mondo e ti spiega ogni singola virgola.
Erikson, invece, ti butta letteralmente nel suo mondo senza una minima spiegazione. In un intervista, alcuni anni fa, Erikson ha detto che da lettore, si sente frustrato quando deve leggere due o tre volumi per capire se la saga fantasy gli piace. Per questo I Giardini della Luna è un libro di impatto che spacca in due i lettori. Quelli che non terminano la lettura, sono quelli a cui molto probabilmente non piacerà la saga. Invece, quelli che hanno la forza e il coraggio di proseguire, difficilmente non si innamorano di Malazan.
E' il motivo per cui in rete trovi pareri così discordanti sulla saga. O la ami o la odi. E chi la odia, il più delle volte non ha finito di leggere neanche il primo libro.
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2 considerazioni sul libro:
Da quanto ho letto “I Giardini della Luna” è considerato il tomo peggiore della saga.
I Giardini della Luna non è necessariamente il peggiore, o meglio, quando diciamo così è perché è il libro più acerbo a livello di scrittura. Come detto da Taspache, I Giardini della Luna, è stato scritto molto tempo prima degli altri e la scrittura di Erikson non era ancora matura, anche se già si intravedono le sue potenzialità. Inoltre, il libro è nato come sceneggiatura per film e poi, in seguito, è stato adattato a romanzo.
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In attesa di fare paragoni con i successivi, devo dire che potrei dividerlo in due, la prima metà è quella che ho trovato più entusiasmante, dove si, ci sono una marea di termini, sei gettato nell’azione e cosi via, ma ho trovato comunque il tutto piuttosto comprensibile e “arrivabile”, anche alla luce delle poche informazioni.
Concordo, la prima metà, e forse anche i primi 2/3 del libro, sono i più chiari nonostante si è gettati nell'ambientazione senza tante spiegazioni.
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La seconda metà invece l’ho trovata più confusionaria, con alcuni eventi quasi random, o almeno senza alcuna apparente introduzione, ma tutta roba che immagino diventi più chiara col proseguire dei libri successivi.
Concordo anche qui, la parte finale è, purtroppo, la più confusionaria. C'è da dire che la situazione migliora molto in rilettura, dove tanti dettagli importanti che la prima volta sono sfuggiti, con la seconda danno tutto più senso.
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Seconda cosa: lo stile di scrittura.
Per quanto non ami alla follia la descrizione maniacale, anche lo stile estremo minimalista non mi fa proprio impazzire, ma vabbè, ci si abitua, non è un gran problema.
Su questo, secondo me, cambierai idea. Lo dico perché, secondo me, quasi tutti i lettori Malazan hanno pensato la stessa cosa alla prima lettura.
Con i Giardini della Luna, il lettore non è "preparato" a questo stile di scrittura e la narrazione stessa è ancora acerba. Con il proseguire dei libri Erikson migliora tantissimo, vedrai già dalla Dimora Fantasma il salto di qualità e ancor più con Memorie di Ghiaccio, il terzo libro. In contemporanea, il lettore si abitua a questo modo di scrivere (veloce e senza fronzoli, con poche descrizioni e dialoghi importanti) e dopo un po' non se ne può più fare a meno
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Ciò che però ho trovato…non oso dire “scritto male”, perché non me la sento di dare giudizi oggettivi essendo un signor nessuno…ma sicuramente troppo confusionarie e mal descritte, sono, secondo i miei gusti, le scene d’azione.
Non so, non sono riuscito (alcune più di altre ovviamente) a “visualizzarle” per cosi dire…
Capisco cosa intendi, e mi riallaccio al discorso fatto sopra. La parte finale è confusionaria, soprattutto in certi punti dove ci sono scene di azione.
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Ultima piccola nota, non mi aspettavo uno strapotere cosi grande della magia, apparentemente senza limiti.
Venendo da Sanderson (con i suoi sistemi e le tre leggi) per esempio mi trovo piuttosto “meh” su questo punto, ma sono piuttosto fiducioso del fatto che limiti, poteri effettivi e funzionamenti verranno sicuramente approfonditi in futuro.
Io amo Sanderson, è tra i miei autori preferiti. Lui ci ha abituato a sistemi magici logici e spiegati e poteri decisamente più limitati.
Erikson, al primo impatto sembra quasi che usi la magia come deus ex machina, ma la verità non può essere più lontana di così. I livelli di magia rimangono molto alti in alcuni casi, tuttavia sono ben bilanciati e verranno in buona parte spiegati o comunque capiti dal lettore. Tuttavia dovrai aspettare Memorie di Ghiaccio per iniziare a capire meglio l'aspetto della magia, dei Canali, delle Case ecc ecc.
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PS: Per le speculazioni/discussioni in cui rientrano come fondamentali dei termini, userei la versione originale dei nomi, ma ho paura che per andare a cercare il corrispettivo anglofono della parola sulle wik, mi spoilererei robe...quindi mi affido per ora al lavoro della traduttrice.
Consiglio, non andare mai a vedere nessun tipo di wiki ed evita anche le ricerche su google. Girano degli spoiler ENORMI. Se hai dei dubbi, chiedi a noi.
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– La natura degli ascendenti
E’ una delle cose che fin da subito mi è saltata all’occhio.
Per quanto penso di aver capito, c’è una differenza tra il concetto di “Dio” e di “Ascendente”, nonostante spesso ci si riferisca ai due come appartenenti allo stesso gruppo.
Gli ascendenti mi pare di capire non siano veri e propri dei, ma creature semdivine magari, sovranatturali, ma non del tutto divine in senso classico.
Ed il nome (sempre che sia frutto di una corretta localizzazione) mi fa pensare appunto al concetto di ascesa.
Il tiranno Raest inoltre definisce la dea della terra “giovane” rispetto a lui…il che è tutto dire per un Dio vero e proprio, che ci si aspetterebbe che sia l’essere antico per eccellenza.
Insomma sembra che gli ascendenti abbiano età differenti, quindi mi viene da pensare sempre di piu come individui ascesi al rango, in un determinato tempo, come creature semi-divine.
Dunque subito una teoria che avanzo è: Gli ascendenti erano individui normali, per cosi dire, che in qualche modo sono “ascesi” appunto al rango di semi-divinità.
Buttata cosi, in attesa di ulteriori sviluppi, ma mi è venuto naturale fare questo ragionamento.
Sei sulla strada giusta. Ti faccio i complimenti perché di solito tra i nuovi lettori quasi tutti hanno difficoltà ad inquadrare la figura di Ascendente.
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– La rinascita di Tattersail e il Dio Antico
Questo è stato uno dei punti più oscuri e confusi del libro secondo me (volutamente mi viene da pensare)
Tutta questa parte verrà ripreso nello splendido terzo libro, Memorie di Ghiaccio. Dopo ti sarà tutto molto più chiaro.
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Da quanto ho capito Tattersail viene fatta “rinascere” in una bambina dal saggio Imass Pran all’interno del sogno di Kruppe, per ordine (cosi mi pare) del Dio Antico K’Rul.
Ora, questo a me è sembrato in tutto e per tutto un Dio, differente dal concetto di Ascendente appunto.
Intanto viene chiamato Dio Antico. Ha a lui dedicato quello che parrebbe il tempio principale di Darujistan, e, seppur limitato in qualche tipo di costrizione o condizione particolare, mi da l’impressione di essere una figura particolare (mentre invece i vari Trono d’Ombra, Oponn e gli altri ascendenti “giochino” a fare gli dei, per cosi dire).
Piccola parentesi, nella lista dei nomi viene chiamato “Dio Antico, CREATORE di SENTIERI”
Titolo che mi suona particolarmente divino nel senso classico, in un mondo poi in cui i canali sono descritti come veri e proprie dimensioni, “sentieri”, dove attingere tipi di magia, dimorano alcuni ascendenti vengono usati come strade magiche viene quasi da fare 2+2….beh…forse corro troppo? Overthinking? “Sentieri” è da intendere come destino, come percorso? Intanto la butto la, più avanti unirò i puntini spero.
Tornando alla rinascita di tattersail. lo scopo di tutto ciò mi sfugge, come deve essere al primo romanzo presumo.
Anche qui sei sulla strada giusta. C'è differenza tra Ascendenti, Dei e Dei Antichi. E ti posso aiutare dicendoti che questa classificazione non riguarda necessariamente i livelli di forza o potere, ma più il ruolo che occupano o l'eventuale presenza di un culto o meno.
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Le perplessità invece riguardano in particolare il concetto di Azath:
Una “casa” che nasce da un seme al cui interno era rinchiuso il potere di un antico tiranno…
Troppe poche informazioni per ora, detta cosi sembra una poca un po “boh”…vedremo, o forse mi son perso qualcosa.
Io ho finito la saga e ho ancora svariate teorie e speculazioni sugli Azath. E' uno dei grandi misteri di Malazan, anche se nel corso della lettura avrai modo di farti le tue idee. Al momento, ti posso dire di pensare agli Azath come ad un sistema di bilanciamento, di difesa, quando poteri fuori controllo dilagano.
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Forse è meglio finirla qui, già credo di aver detto una marea di cavolate (chi conosce i fatti si starà mangiando le mani imprecando a mezza bocca), ma è parso chiaro che Malazan esige di speculare e lasciar liberi i pensieri, per poi cercare di ricollegare tutti i puntini man mano che si avanza.
Penso che tu abbia già inquadrato la saga
Vedrai che quando arriverai a Memorie di Ghiaccio, molti di quei puntini si uniranno e inizierai ad avere un idea della reale portata di Malazan.