| Kruppe l'ho adorato dopo poche righe, ma lui è inspiegabile o quasi, Kruppe è Kruppe non ci sarebbe altro da dire se non che lui è il contrario di quello che sembra e come dici "scemo, goffo".
Secondo me è una specie di alter ego di Erikson ma comunque.
Kruppe sogna senza l'aiuto di K'rul, ovviamente, ma anzi è K'rul appena "risvegliato" che usa il sogno di Kruppe facendolo diventare questo si una specie di altra dimensione collegata alla loro realtà, come dici tu, ma dico che Kruppe sogna da se perché intendo dire che Kruppe a suo modo è un veggente senza ausilio del mazzo dei draghi, mi pare che proprio in Giardini in un suo al solito lungo e arzigogolato pensiero/discorso si definisca in questo modo, poi vedrai nel terzo libro, si sempre quello e capirai leggendolo perché sempre quello, c'è qualcuno che fa riflessioni su Kruppe. Io credo sia una mente geniale, quasi veggente appunto e molto analitica, un elaboratore, ideatore e progettatore e quindi perché un Dio antico non dovrebbe "utilizzare" un tipo del genere?
Non sparisce comunque dopo i Giardini e si, possono sembrare tutti degli escamotage, odio la fs che tira fuori la spada ubba e fa fare al protagonista di tutto e di più, Erikson "esagera", qui ci andrebbe altra discussione su cosa intendo con esagera, ma non lo intendo in termini negativi anzi, ma anche quando ti sembrano scappatoie dell'autore alla fine cerca di spiegarteli o cmq li fa diventare plausibili, mmm non so se riesco a spiegarmi ma solo poche cose nella saga mi sono parse troppo espediente/sotterfugio e non proprio necessarie, non sono Kruppe e gli Azath.
Ma ricorda la genesi del libro e quando l'ha scritto, probabilmente non pensava nemmeno lui ad un seguito, se non che dopo anni la ce gli ha proposto bei soldini per la saga di dieci volumi a seguito dei Giardini, possono essere reinclusioni forzate quindi e se lo sono se la cava comunque bene secondo me, poi Erikson ha un metodo di scrittura, ideazione e progettazione della storia che è veramente da folle, non lo si può proprio definire normale.
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