Malazan Italia Forum

Sul perché il quarto volume è troppo sottovalutato, possibili spoilers su tutto il volume

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 20/4/2018, 08:27     +2   +1   -1
Avatar

Soldato

Group:
Member
Posts:
61

Status:


Come scritto in un altro post, io man mano che procedo con la lettura di Maree di Mezzanotte ho sempre più voglia di rileggere i capitoli riguardanti Trull..
 
Top
view post Posted on 20/4/2018, 16:45     +1   -1
Avatar

il sopravvalutatore

Group:
Artiglio
Posts:
973
Location:
Itko Kan

Status:


Scoprirai davvero tantissimi dettagli a riguardo, te lo posso assicurare!
 
Top
lucadimeola
view post Posted on 11/2/2019, 09:57     +3   +1   -1




QUOTE (Carsit @ 10/17/2017, 10:15 PM) 
Un aspetto sulla quale quasi tutti i lettori di Malazan concordano è l'oggettiva debolezza di questo quarto volume, bistrattato per alcuni limiti nonché stretto a tenaglia fra il perfetto "Memorie di ghiaccio" e l'inaspettato "Maree di mezzanotte".
"La casa delle catene" pare, insomma, quel tizio alle feste un pochettino introverso, silenzioso ed incapace di aggiungersi alla calca e contribuire allo spirito goliardico del momento.
Ecco, questo topic - scarsamente organizzato, mio marchio di fabbrica - tenterà di ribaltare un luogo comune e di convincervi che il quarto volume merita di stare assieme ai due titoloni citati poc'anzi.

Premessa: la rilettura è stata fatta approfonditamente per alcuni passaggi, non tutto il volume.

"La casa delle catene" è un volume romantico, quasi ingenuo nella sotterranea poetica che intercorre invisibile tra i personaggi, e che solamente in brevi frangenti esonda e travolge il lettore.
Ma lo fa in silenzio e tranquillità, con un garbo quasi opposto all'esplosività del terzo volume e la solidità della storia autoconclusiva qual è "Maree di mezzanotte".

1) La storia d'amore tra Cutter e Dolente, bollata in altri sedi un po' come la sit-com amorosa della situazione, è, in realtà, un'emozionante rapporto tra due anime imperfette, perennemente sfuggenti nel percorso comune; e capaci solo a tratti di comunicare in quel continuo processo di crescita che non fa sconti a nessuno.
Dolente corre, irreversibilmente, verso un baratro di follia derivante dall'incapacità di accettare le violenze che l'hanno resa adulta nel corpo e nello spirito; Cutter la insegue emulandone il medesimo percorso, abbracciando a più riprese le ferite e i compromessi che derivano da un ruolo ingrato come quello dell'assassino.
Il rapporto fra i due è uno scambio equo - dinamico, non statico - di ferite e consolazioni in cui l'amore passa attraverso bugie, a fin di bene, e dissimulazioni del prezzo che si sta pagando.
Ma l'amore non è anche dare tutto se stesso all'altro, forse anche a costo di annullarsi?
Questa visione dell'amore, così ingenua e sconsiderata per la propria dignità, per il proprio equilibrio interiore, non è la più bella fotografia di due ragazzi alla scoperta del mondo e di se stessi?

2) Il percorso di Karsa Orlong è un'altra punta di diamante del volume.
Assodato che il personaggio sia un ragazzo giovane e completamente "vergine" del mondo al di fuori delle pianure Teblor, l'aspetto più bello del feroce Toblakai è quella continua ricerca di giustizia ed equità nella comunità, più volte calpestata e trincerata dietro effimeri discorsi di "civiltà" e "necessità".
E la riflessione, estremizzata al massimo possibile, si estende sino a toccare l'intoccabile: gli Dei della sua terra.
Gli Dei si adeguano alle loro controparti umani (i Teblor, appunto): vocazione del sangue, ardente desiderio di conquista, prevaricazione del più debole, sacrificio dell'inadatto (si pensi ai bambini dati a Siballe, imperfetti dalla nascita) e nessuna domanda per una propria autonomia morale.
Il riscatto di Karsa parte quando incomincia a mettere in discussione, prima ancora del contesto in cui è nato e vissuto, la propria persona dentro quella realtà; e l'influenza che modelli imposti dalla nascita hanno sulle scelte che pensiamo di prendere in completa libertà.
Di più, la maturazione completa giunge quando si empatizza con il nemico - non lo si perdona, sottigliezza nel discorso - e si fa una scelta non tanto per mettere in discussione l'unico modello che è stato tramandato da sempre, quindi una semplice ripicca per reimpostarsi nelle gerarchie, ma una vera e propria ricerca di una scelta, anche contro la stessa morale, per un bene più grande.
Il mettere in discussione la propria morale per capire quello che sta fuori è un gesto coraggioso.
L'abbandono dell'anima di Siballe nelle acque, quindi l'eterno oblio, non risulta un gesto misericordioso per distaccarsi da errori altrui, dopo averli compresi, e rimediare anche ai propri?

3) La coppia Trull/Onrack, senza chiamare in causa nessuna anticipazione, è uno dei piccoli capolavori all'interno della saga.
I due personaggi sono entrambi spezzati - uno senza più i ricordi, l'altro costretto a perderli - e il loro percorso evidenzia un'affinità che travalica i retaggi culturali: l'integrazione è massima e ed il tutto diventa maggiore della somma dei singoli.
Il mondo cerca sempre di raggruppare e classificare per appartenenza: si vive in virtù di un obiettivo e senza di esso, mi spiace, non esistono seconde possibilità. A Trull è stata sradicata l'appartenenza ad una comunità; Onrack, senza più il clan, è uno strumento utilizzabile finché mostra la sua utilità.
Entrambe le società - Tiste Edur e T'lan Imass - basano l'esistenza sul soffocamento del proprio Io, stesso discorso di Karsa Orlong, e fanno in modo che il pensiero sia il più possibile allineato ad una volontà comune che persegua un obiettivo, senza ammettere nessun bivio, nessuna esitazione, nessun guizzo dello spirito.
Parliamo di un vero e proprio percorso per ritagliarsi una nicchia nel mondo e meritarsi una seconda possibilità.
La coppia che esordisce in questo quarto volume offre una vera e propria discesa interiore, un'avventura in cui i silenzi ed i taciti assensi appianano le differenze e predispongono una comprensione che travalica barriere di tipo razziale nonché differenze culturali.

4) Felisin viene sedotta da un un'infanzia positiva, almeno sulla carta; successivamente subisce tradimento dal proprio stesso sangue e si trova costretta a marcire in miniera affinché la sorella possa mantenere la propria fiducia verso Laseen.
Dopo il veggente, Felisin è un altro di quei mostri che vengono plasmati da colpe altrui, le quali trovano sempre giustificazioni per cause di forza maggiore. Il percorso autodistruttivo di Felisin è legato, con un fil rouge, alla premura verso la sua controparte giovane.
L'innocenza, in quanto tale, diventa virtù e privilegio, appannaggio di pochi fortunati. L'accettazione incondizionata del proprio ruolo di carnefice - sfrutto voi carnefici perché ho potere di vita e di morte su di voi - è una vendetta che cova in seno una sconfitta già scritta in partenza: non mi mostro migliore degli altri perché ho i mezzi per fare loro del male. Felisin sacrifica la lotta interiore che possa far prevalere ragionevolezza e buon senso; infine preserva l'innocenza esterna per poter giustificare il male perpetrato e cercare di tastare con mano il "cosa sarebbe stato se...".
La resa di Felisin è una scelta deliberatamente autodistruttiva per non giustificare quel mondo; di più, dimostra che quel mondo non vincerà contro di lei e su tutto quello che simboleggia ciò che è stato perduto.

5) I Battitori liberi, ultimo punto toccato, sono l'interessante rovescio della medaglia: il male visto da un'ottica benevola. Si mostra fiducia verso il virtuoso, verso l'individuo che promuove compassione e generosità? Sì, ma solo se questo ci riguarda. Un punto importante dei Battitori Liberi è proprio questo: l'egoismo per sé.
Noi aneliamo al benessere, l'equilibrio interiore ed un motivo per dare senso al nostro vivere. Non amiamo chi fa del bene agli altri, giacché questo non implica automatica fiducia; amiamo chi fa del bene a noi, che non abbiamo più la forza di badare a noi stessi. I battitori liberi non desiderano l'oblio perché, per quanto menomati e rotti, hanno ancora dentro la scintilla necessaria per desiderare e mettere in pratica la volontà di potenza. Trull e Onrack intraprendono da soli questo percorso, forse trovando un rapporto equo in cui la necessità di entrambi diventa forza e non più un limite; i Battitori, al contrario, abbandonano la ricerca dell'obiettivo - vuoi per paura, vuoi per smarrimento - e si espongono pericolosamente alla riconoscenza verso un'entità non benevola.

Grande Carsit,mi hai tolto le parole di bocca ! Io ho appena finito la lettura e l' ho trovato stupendo ( non dico meglio o peggio di altri,perche' per me ogni libro Malazan ha il suo fascino e percio' evito classifice ). Sicuramente piu' sottile e psicologico di Memorie di Ghiaccio e meno di primo impatto ( credo che con una rilettura lo rivaluti non poco ).Molto discusso e' il finale,che io invece ho trovato perfettamente in linea con le intenzioni dell' autore : non scontro tra eserciti ma tra dolori e rimpianti di due sorelle in antitesi.Ripeto,Erickson qui ha portato lo scontro a livelli piu' sottili ( riguardo le battaglie,credo proprio che ne avremo a sufficienza nei libri futuri ! ).E comunque,tutte le mini battagle fatte di tradimenti e voltafaccia nel campo di Sh'aik sono incommensurabilmente belle ! Infine,l' apertura del romanzo : 200 pagine dedicate ad un unico personaggio ( e che personaggio ! ).In un' intervista leggevo che Erikson ha voluto farlo intenzionalmente per convincere, chi sosteneva che era capace di scrivere solo di molti personaggi senza approfondirne nessuno a sufficienza,del contrario.
Gran bel libro,ma non facilmente fruibile come il precedente.
 
Top
view post Posted on 11/2/2019, 10:07     +1   -1
Avatar

il sopravvalutatore

Group:
Artiglio
Posts:
973
Location:
Itko Kan

Status:


Ti ringrazio per i complimenti. Concordo in toto con la tua disamina qui sopra.
AH, colgo anche l'occasione per ringraziarti dell'impegno profuso nel portare a termine i riassunti :)
 
Top
view post Posted on 11/2/2019, 11:02     +3   +1   -1
Avatar

Caporale

Group:
Member
Posts:
114

Status:


Ribadisco... Anche per me ottimo capitolo della saga.
 
Top
view post Posted on 11/2/2019, 17:53     +1   +1   -1
Avatar

Aggiunto

Group:
Artiglio
Posts:
3,063

Status:


Yep, ma piccola nota per lucadimeola dal solito rompiscatole che sarei io

Non è necessario quotare interamente un post cosi lungo in risposta, si può mettere inizio e poi i puntini di sospensione che comunque il rimando è al post quotato :)
 
Top
20 replies since 17/10/2017, 22:15   810 views
  Share