Malazan Italia Forum

Sul perché il settimo volume è troppo sottovalutato, spoilers su tutto il volume

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 3/11/2017, 18:02     +1   +1   -1
Avatar

il sopravvalutatore

Group:
Artiglio
Posts:
973
Location:
Itko Kan

Status:


Il settimo volume, inutile nasconderlo, è stato seppellito di letame dall'inizio alla fine; nemmeno il finale è riuscito a riabilitarlo, nonostante sia la convergenza più devastante della saga (manco il pallottoliere è stato sufficiente a registrare la miriade di morti spalmate una pagina sì e l'altra pure).
In questo topic, con la mia solita anarchia poco raffinata, cercherò di costruire un piccolo compendio di qualità che - spero - possano far rivalutare l'intera esperienza di lettura.

1) La dignità dei vinti

Abasard, indebitato di Drene, perisce di fronte all'invincibile Maschera Rossa per dinamiche belliche a lui completamente estranee; ma la morte repentina non preclude una tanto poetica quanto inaspettata visione della volta celeste, costellata da misteriosi puntini luminosi che lasciano intravedere le potenzialità della vita.
Beak, mago del quattordicesimo esercito, avente un talento naturale nella manipolazione di praticamente tutti i Sentieri, si immola per il bene comune dell'armata.
Non pondera il prezzo da pagare né anela ad un'effimera gloria da vivere nei brevi istanti di vita rimasti; semplicemente accetta il proprio ruolo e si estingue.
Taralack Veed, strumento in mano agli innominati, esercita una potente autocritica sul proprio vissuto e, per la prima volta dopo tanti decenni passati senza scegliere né adottare coraggio per abbracciare il libero arbitrio, scopre i rimpianti di tutto ciò che sarebbe potuto essere.
Tutti e tre questi personaggi sono caduti per differenti motivi, ma quello che li accomuna è un piccolo lascito che testimonia ciò che è invisibile ai più: non serve l'approvazione esterna, un carisma trascinante o poteri illimitati per poter vivere una vita che lascia spazio alla sorpresa di una prospettiva cambiata, una riflessione oltre l'apparenza, oppure la forza di poter cambiare il proprio microcosmo per le persone con la quale l'abbiamo condiviso.

2) Il prezzo del potere

Rhulad Sengar e Maschera Rossa detengono entrambi un potere dall'influenza vasta, potenzialmente sterminata.
In comune hanno il campo di battaglia sulla quale si giocano il controllo delle terre del continente di Lether; a dividere le due figure sono i retaggi culturali e le dinamiche belliche.
Maschera Rossa incanala il suo fallace senso d'appartenenza nonché i complessi d'inferiorità in un "incarico" pericoloso che accumula aspettative e necessità di risultati con minimi margini d'errore; Rhulad Sengar tende a esacerbare la sua alienazione familiare, esaspera il disperato tentativo di ribaltare gerarchie e sconfina in un percorso irreversibile che divora il fisico e la mente.
Entrambi sacrificano il libero arbitrio e si affidano al potere, ma senza comprendere che il tutto ha un prezzo.
Sacrificare la possibilità di scegliere in completa autonomia è l'imposizione del potere, ma nella vita ci sono aspetti che non possono e non devono contemplare il compromesso.

3) La compagnia affiatata

Erikson disintegra il cliché dell'high fantasy che vuole la compagnia, compatta e unita, diretta verso l'obiettivo comune.
Fear Sengar, Kettle, Seren Pedac, Clip, Wither e Silchas Ruin sono tutti individui che tirano acqua al proprio mulino, in primis, e solo in seconda battuta tentano di instaurare il dialogo con l'altro.
Esplicativo, il tal senso, il sottile scontro silente tra Fear Sengar, depositario di una società a brandelli, disperatamente aggrappata a menzogne storiche per non doversi specchiare nel fallimento collettivo, e l'imperscrutabile Silchas Ruin, condottiero degli Andi nonché primo alleato del mefistofelico Scara Bandaris, ai posteri ricordato come Padre Ombra.
Da una parte la necessità di riabilitare il leader degli Edur, il quale deve aver intrapreso un percorso di redenzione affinché i sensi di colpa della società Edur cessino; dall'altra un guerriero pericolosamente in bilico tra una fittizia vendetta da consumare e la necessità di celare la bieca scelta dell'aver rifuggito ogni responsabilità verso il suo popolo.
Curioso come la storia, al termine di tutto, non assolva né Fear Sengar né Scara Bandaris né Silchas Ruin.
 
Top
view post Posted on 3/11/2017, 18:30     +1   -1
Avatar

Aggiunto

Group:
Artiglio
Posts:
916

Status:


è molto semplice, il settimo è il seguito diretto ed ha la stessa ambientazione del quinto , il quinto è scritto in modo magistrale, è probabilmente il volume più bilanciato e ben organizzato, il settimo è inferiore sotto tutti i punti rispetto al quinto , oddio forse il suo unico punto a favore è che ci sono molti personbaggi fighi... le battute di karsa con samar dev sono molto divertenti e ci sono i cacciatori di ossa però purtroppo non bastano a renderlo al livello dei migliori m(che sia chiaro rimane un ottimo libro ma dovendo fare una graduatoria dei volumi malazan qualcuno deve essere un poco meno bello di altri )
 
Top
view post Posted on 3/11/2017, 18:56     +1   -1
Avatar

il sopravvalutatore

Group:
Artiglio
Posts:
973
Location:
Itko Kan

Status:


Piccola premessa: mi mancano un paio di punti per rendere completo l'intervento.
Ahia, praticamente sono l'unica in tutta la community di Malazan ad aver preferito di gran lunga "Venti di morte" rispetto a "Maree di mezzanotte": personaggi maggiormente caratterizzati, situazioni che non si precludono sottigliezze psicologiche profonde (vedi il punto 3) e, soprattutto, la trascinante epopea dei Bonehunters dentro il continente di Lether: quale personaggio potrebbe mai superare il piano di Hellian di avanzare in terra straniera da una locanda all'altra? ❤
 
Top
ellienightray
view post Posted on 4/11/2017, 19:11     +1   +1   -1




Io ho apprezzato molto il settimo volume.
La fine di Rhulad,le battaglie,i Malazan di nuovo in primo piano...
Non posso dire di più perché purtroppo ho già dimenticato i dettagli :(
Comunque, ottima analisi!
 
Top
view post Posted on 4/11/2017, 20:47     +1   -1
Avatar

il sopravvalutatore

Group:
Artiglio
Posts:
973
Location:
Itko Kan

Status:


Ti ringrazio, molto gentile :)
Mi piacerebbe integrarla con gli oramai famosi due punti, ma non riesco a partorire nulla di senso compiuto al momento :(
 
Top
lettoreignorante
view post Posted on 5/11/2017, 23:03     +1   +1   -1




CITAZIONE (Carsit @ 3/11/2017, 18:56) 
e, soprattutto, la trascinante epopea dei Bonehunters dentro il continente di Lether: quale personaggio potrebbe mai superare il piano di Hellian di avanzare in terra straniera da una locanda all'altra? ❤

A me il settimo volume non è dispiaciuto, per tante ragioni, ma ciò che proprio non ho mandato giù sono stati proprio i Cacciatori. E' stata la prima volta in cui, mentre leggevo, ho avuto la netta percezione che Erikson si stesse facendo il verso. Moduli narrativi troppo simili al sesto volume, ma svuotati d'intensità. I filoni tragici sono quelli degli Edur, dei Patriottisti, di Maschera Rossa, o della quest di Scabandari. Quando si vogliono alleggerire i toni, mancando Tehol, vai di Cacciatori d'Ossa. Sono quasi tutti intermezzi comici, se si eccettua il deus ex machina Beak. Questa mancanza di rispetto verso i propri personaggi mi ha irritato non poco.
 
Top
view post Posted on 6/11/2017, 12:43     +1   -1
Avatar

il sopravvalutatore

Group:
Artiglio
Posts:
973
Location:
Itko Kan

Status:


Oddio, penso che l'intento di Erikson fosse quello di non rendere completamente capillare e totalizzante il dramma e la tragicità, caratteristiche distintive di molti filoni che hai citato, ma anche del volume stesso: il settimo volume, oggettivamente, è uno dei più pessimisti e oscuri della saga.
I Bonehunters, per quanto lontani dall'essere eroi nel vero senso della parola, incarnano una disillusione che a più riprese sfocia in un beffardo cinismo autodistruttivo.
A me è parsa una scelta sensata, al netto del volume; poi siamo d'accordo che si calchi un po' la mano con Hellian, Urb, Bottle, Koryk, Skulldeath & Co per alleggerire il volume 😊
 
Top
lettoreignorante
view post Posted on 8/11/2017, 13:55     +1   +1   -1




CITAZIONE (Carsit @ 6/11/2017, 12:43) 
il settimo volume, oggettivamente, è uno dei più pessimisti e oscuri della saga.

...dici? e l'ottavo? e il NONO? :osd:

CITAZIONE (Carsit @ 6/11/2017, 12:43) 
I Bonehunters, per quanto lontani dall'essere eroi nel vero senso della parola, incarnano una disillusione che a più riprese sfocia in un beffardo cinismo autodistruttivo.

Sì, questo sicuramente è il Grande Abisso che li separa dagli Arsori di Ponti, che intravediamo appena, ma ancora rifulgono del mito degli Eroi (o per lo meno: dell'aura luminosa con cui la memoria indora i caduti).

Tuttavia non posso negare che, su questo cinismo, ci sia stato un progressivo adagiarsi, con il conseguente appiattimento di voci (vedi Kilmandaros che a inizio sesto volume se ne esordisce con un «il povero bastardo!», neanche fosse l'ultimo zappatore; vedi quasi tutte le voci della compagnia di Clip nel settimo, o della compagnia di Icarium sempre nel settimo; vedi quasi tutte le voci della compagnia di Nimander nell'ottavo).

Come pure su un certo macchiettismo (vedi Corabb Bhilan Thenu'alas, che nel quarto volume è l'efficiente e spietato braccio destro di Leoman, nel sesto una specie di scemo sognante ma fortunato).
 
Top
view post Posted on 8/11/2017, 14:20     +1   -1
Avatar

il sopravvalutatore

Group:
Artiglio
Posts:
973
Location:
Itko Kan

Status:


D'accordissimo con te sul pessimismo che permea l'intero nono volume, ma l'ottavo, per quanto sia pregno di morte e destini segnati, porta in sé una fiducia verso il domani che non me lo fa considerare così negativo e tombale (al contrario di "Venti di morte" e "La polvere dei sogni").
Trovo molto interessante che ogni lettore percepisca a suo modo i libri nonché l'esperienza di lettura medesima con cui li vive :)

Capitolo Corabb: è un personaggio a suo modo semplice, facilmente plagiabile e di strette vedute (Leoman fa leva su questo); ma con il proseguimento della storia si nota che, come molti altri personaggi, risulta essere un'individualità che in altri contesti (Apocalisse-> Cacciatori di Ossa) sa offrire lati differenti del suo carattere.
Alla fine è vero che l'ambiente che ci circonda ha effetti sul nostro carattere e le nostre scelte.

P.S: quale sarebbe la scena di Kilmandaros all'inizio del sesto volume? Ricordi più o meno la posizione? Perché, nel caso tu non ti fossi sbagliato, sarebbe interessante integrare il tutto con un richiamo per la rubrica "Chi cerca trova".
 
Top
Francesco Agapito Mariani
view post Posted on 18/2/2018, 15:46     +1   -1




CITAZIONE (pelleossa @ 3/11/2017, 18:30) 
è molto semplice, il settimo è il seguito diretto ed ha la stessa ambientazione del quinto , il quinto è scritto in modo magistrale, è probabilmente il volume più bilanciato e ben organizzato, il settimo è inferiore sotto tutti i punti rispetto al quinto , oddio forse il suo unico punto a favore è che ci sono molti personbaggi fighi... le battute di karsa con samar dev sono molto divertenti e ci sono i cacciatori di ossa però purtroppo non bastano a renderlo al livello dei migliori m(che sia chiaro rimane un ottimo libro ma dovendo fare una graduatoria dei volumi malazan qualcuno deve essere un poco meno bello di altri )

Non sono d'accordo con te , ho quasi finito di leggere Venti di Morte , e per me è il migliore che ho letto fino ad ora , le stupide battaglie del 5° fatto solo di magie non sono niente in confronto alle battaglie fatte in questo libro , tutte le varie storie attorno al continente degli edur e dei letheri

CITAZIONE (Carsit @ 3/11/2017, 18:56) 
Piccola premessa: mi mancano un paio di punti per rendere completo l'intervento.
Ahia, praticamente sono l'unica in tutta la community di Malazan ad aver preferito di gran lunga "Venti di morte" rispetto a "Maree di mezzanotte": personaggi maggiormente caratterizzati, situazioni che non si precludono sottigliezze psicologiche profonde (vedi il punto 3) e, soprattutto, la trascinante epopea dei Bonehunters dentro il continente di Lether: quale personaggio potrebbe mai superare il piano di Hellian di avanzare in terra straniera da una locanda all'altra? ❤

Carsit , io la penso come te , anzi Venti di Morte lo preferisco anche a Memorie di Ghiaccio
 
Top
view post Posted on 19/2/2018, 02:17     +2   +1   -1
Avatar

Aggiunto

Group:
Artiglio
Posts:
3,063

Status:


CITAZIONE (Francesco Agapito Mariani @ 18/2/2018, 15:46) 
Carsit , io la penso come te , anzi Venti di Morte lo preferisco anche a Memorie di Ghiaccio

Nooooooo impossibile dare spago a Carsit e poi preferire Venti di Morte a Memorie :disgust1:


Scherzo ovviamente ;)
Ma anche secondo me Maree è forse il libro meglio costruito della saga, potrebbe essere quasi autoconclusivo, mentre Memorie è epico ai massimi livelli con un insieme di sotto storie ed episodi da paura, Venti di Morte è un passaggio, un passaggio dei Cacciatori di ossa e un passaggio per una conclusione in qualche modo delle faccende di Lether, qualcosina che prepara ai prossimi ma ... boh, non lo metto tra i preferiti vedrò comunque in rilettura se riesce a farmi cambiare idea.
Non ho particolarmente apprezzato ad esempio come ha impostato l'avanzata dei Cacciatori, quasi tirata via di fretta in qualche modo e alla fine diventa quasi poco credibile o comunque non appassionante.
Nemmeno maschera rossa ho apprezzato più di tanto, insomma la sua storia parte bene ma non si capisce dove voleva andare a parare Erikson e perché la termini in quel modo, se era solo per anticipare la faccenda KCCM gli ha dato troppo spazio.
Anche il termine un po troppo semplificato della battaglia con il sacrificio di Beak se no al solito addio Cacciatori.
Ecco secondo me forse troppe cose e, a mio parere ovvio, non scritte al meglio delle possibilità che Erikson dimostra in altri libri della saga.
Insomma mi era sembrato un libro non completamente ispirato e "sentito" da Erikson, anche nemmeno "usato" come altri per fare un po il suo vizio, di filosofeggiare a mo di una specie di "Dostoevskij" della fs di questi anni.

Ma resta un buon libro e ci mancherebbe, non voglio essere frainteso, non lo sto assolutamente stroncando anzi, poi al solito de gustibus e una delle cose belle di questa saga secondo me sono appunto anche le differenze tra libro e libro al suo interno, quasi a coprire, o cercare di farlo, un poco diversi generi e gusti, io amo questa cosa.
 
Top
Francesco Agapito Mariani
view post Posted on 19/2/2018, 22:51     +1   -1




CITAZIONE (Taspache @ 19/2/2018, 02:17) 
CITAZIONE (Francesco Agapito Mariani @ 18/2/2018, 15:46) 
Carsit , io la penso come te , anzi Venti di Morte lo preferisco anche a Memorie di Ghiaccio

Nooooooo impossibile dare spago a Carsit e poi preferire Venti di Morte a Memorie :disgust1:


Scherzo ovviamente ;)
Ma anche secondo me Maree è forse il libro meglio costruito della saga, potrebbe essere quasi autoconclusivo, mentre Memorie è epico ai massimi livelli con un insieme di sotto storie ed episodi da paura, Venti di Morte è un passaggio, un passaggio dei Cacciatori di ossa e un passaggio per una conclusione in qualche modo delle faccende di Lether, qualcosina che prepara ai prossimi ma ... boh, non lo metto tra i preferiti vedrò comunque in rilettura se riesce a farmi cambiare idea.
Non ho particolarmente apprezzato ad esempio come ha impostato l'avanzata dei Cacciatori, quasi tirata via di fretta in qualche modo e alla fine diventa quasi poco credibile o comunque non appassionante.
Nemmeno maschera rossa ho apprezzato più di tanto, insomma la sua storia parte bene ma non si capisce dove voleva andare a parare Erikson e perché la termini in quel modo, se era solo per anticipare la faccenda KCCM gli ha dato troppo spazio.
Anche il termine un po troppo semplificato della battaglia con il sacrificio di Beak se no al solito addio Cacciatori.
Ecco secondo me forse troppe cose e, a mio parere ovvio, non scritte al meglio delle possibilità che Erikson dimostra in altri libri della saga.
Insomma mi era sembrato un libro non completamente ispirato e "sentito" da Erikson, anche nemmeno "usato" come altri per fare un po il suo vizio, di filosofeggiare a mo di una specie di "Dostoevskij" della fs di questi anni.

Ma resta un buon libro e ci mancherebbe, non voglio essere frainteso, non lo sto assolutamente stroncando anzi, poi al solito de gustibus e una delle cose belle di questa saga secondo me sono appunto anche le differenze tra libro e libro al suo interno, quasi a coprire, o cercare di farlo, un poco diversi generi e gusti, io amo questa cosa.

Ripensandoci bene meglio di Memorie di Ghiaccio no , ho esagerato :jawdrop:
Lo inserisco appena sotto al 2° posto :cheers:
 
Top
view post Posted on 22/2/2018, 13:16     +1   -1
Avatar

il sopravvalutatore

Group:
Artiglio
Posts:
973
Location:
Itko Kan

Status:


Lo schieramento degli amanti di "Venti di morte" si arricchisce di un'altra persona. Piano piano conquisteremo il mondo :)
 
Top
Karliah
view post Posted on 26/3/2018, 12:11     +2   +1   -1




Mi unisco agli amanti di Venti di Morte. Io ho amato moltissimo questo volume e le sue vicende molto oscure. Forse non è il libro più pessimista (La polvere dei Sogni lo supera di gran lunga in questo senso), ma rimane il libro che ricordo con dolore per la sua conclusione e epico per la sua convergenza finale (l'incontro tra i Cacciatori di Ossa con Tehol lo ricorderò a vita, mi era piaciuto un sacco).
Per quanto riguarda gli intermezzi comici ci stanno anche perché si doveva bilanciare "il dramma" che vi era attorno. E comunque è un volume, a parer mio, in cui si bilanciano bene tutte le parti da quelle dei Cacciatori, a quelle di Letheras e a quelle di Karsa.
Non è un volume da sottovalutare, magari Maree (che ho adorato) gli è superiore, ma non per questo da buttare. Magari, come si è detto, subisce un po' l'influenza dei Cacciatori di Ossa, ma non mi pare sia un libro "pessimo". È un bel libro con una trama che fila (fatta eccezione della storyline di Maschera Rossa che ho odiato).

Questa è la mia opinione (forse influenzata anche dal fatto che a me le storyline di Letheras piacciono moltissimo).
 
Top
13 replies since 3/11/2017, 18:02   502 views
  Share