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Finito anche questo capitolo della saga.
Inizio formidabile, con tantissimi personaggioni ben conosciuti e tanta carne al fuoco.
Questo libro però ha il terribile difetto di dividere l'azione in troppe micro-scene (sopratutto nella prima parte): è già difficile seguire una decina e più di sottotrame, ma se poi ogni scena la fai durare una pagina e salti ad un'altra sottotrama si perde parecchio il gusto della lettura, sopratutto per me che leggo molto veloce.
Per questo, pur considerando anch'essa un capolavoro, non ritengo la prima parte alla pari dei libri precedenti per qualità di scrittura.
La seconda parte si riprende e diventa realistica nelle descrizioni, coinvolgente nelle azioni e lirica nel respiro.
E che epica che ha sviluppato l'autore.
A tal proposito, ad un certo punto mi è sorto un quesito spontaneo: ma che cultura umanistica sconfinata deve avere Erikson?
A breve, Venti di Morte... Non avrò pace finchè non finirò tutta la saga.