Ho terminato ieri Hyperion. Il mio voto definitivo è di 3/5, convertibile in un 6,5.
Non ho apprezzato la deliberata, nonché volontaria, scelta di procrastinare tutta la gestione del mistero ai volumi successivi: il finale, checché ne dicano molti, non è autoconclusivo né esaustivo.
L'intero racconto del Console l'ho trovato debole e adornato di un afflato poetico malriuscito, ma là potrebbe essere anche un limite di traduzione; poi taccio sul riassuntino di tre pagine in cui lo scopriamo spia degli Ouster, poi doppiogiochista, poi triplogiochista, poi il TecnoNucleo sta tramando qualcosa, mentre lo Shrike non presidia le tombe ma è contenuto al suo interno.
Insomma, è partito uno spiegone atomico in cui butta dentro tutto quello non detto in precedenza e non ci si capisce più 'na cippa.
Il finale con loro che cantano e rimembrano "Il mago di Oz" è da salami stagionati in testa.
Quindi finale da bocciare e gestione del background fin troppo avara e furba - queste cose, mi spiace, le faccio pagare.
Note positive?
Sileno: la sua storia e l'incomunicabilità dell'artista con il mondo - si veda il rapporto con gli altri pellegrini - è resa meravigliosamente e tocca l'apice nel toccante momento in cui la sua risata si tramuta in pianto e ammette che nella stesura dell'opera lui non voglia cambiare il passato per trasmettere sensi di colpa, ma cantare il futuro con la speranza a fare da araldo per coloro che verranno (momento bellissimo e non citato da molti amanti della serie).
Weintraub: storia bella, toccante e che delinea con precisione chirurgica la necessità della partecipazione nell'esercizio affettivo (forse è la storia più bella dell'opera).
Padre Loyt e Lamia: del primo ho amato gli sprazzi introspettivi di Padre Duré (riportati nel gruppo di Malazan), mentre il racconto dell'investigatrice, finalmente, omaggia il cyberpunk alla P.K.Dick con un'ambientazione futuristica, cupa, che puzza di fritto e con la capillare presenza di attività giapponesi (vedere "Blade Runner" per conferma).
Non penso di andare avanti perché la scrittura di Simmons non è nelle mie corde perché troppo discontinua rispetto al contenuto gestito e in alcuni momenti non mi è sembrata all'altezza dal punto di vista introspettivo, ma sono contento di aver letto l'opera e ringrazio tutti voi per il suggerimento