CITAZIONE (Carsit @ 8/8/2019, 16:43)
La corporazione Trygalle è uno degli elementi che meno mi piace del mondo di Malazan: puzza di deus ex machina alla D&D lontano un miglio.
Sono d'accordo, ci mancano davvero molte informazioni che possano spiegare meglio lo svolgersi di eventi dell'ottavo; va comunque detto che Dragnipur, come dicevi, poteva essere tranquillamente raggiunto tramite canale (l'esercito di morti e la stessa Trygalle confermano il sunto).
Che la dimensione di Dragnipur sia un canale accessibile proprio dal punto di vista "geografico", seppur la via diretta sia essere uccisi dalla lama?
Non lo so, per questa parte ho molto dubbi in testa.
Non abbiamo elementi sufficienti per dirlo, a mio avviso ci sono due/tre elementi speculativi che rendono possibile l’entrata e l’uscita da Dragnipur nel finale del romanzo: il primo è che la vera “dragnipur” in fondo è il carro, con le sue catene, le anime ritenute e il portale oscuro. Quanto sta attorno è una sorta di canale di contenimento, e secondo me non è detto che debba essere inaccessibile, d’altra parte il Caos lo ha invaso, e nel primo volume anche Ganoes lo aveva raggiunto toccando il sangue di un segugio caduto.
In secondo luogo durante la convergenza finale il regno di Dragnipur sta morendo, è ferito e il suo portatore caduto. Questo secondo me rende possibili alcuni “inserimenti magici” ulteriori che forse prima non sarebbero stati possibili.
Infine c’è la mano di Hood, che richiama il suo esercito dal regno dei morti, e se ci fate caso la Trygalle giunge grazie a Cartografo (il non morto), proprio da lì, richiamata da Hood.
Sono teorie, ma secondo me messe insieme rendono plausibile la cosa.
Ciò che invece secondo me poteva essere reso meglio in questo finale è il ruolo di Kadaspala e del suo Dio, un po’ abbozzata come sottotrame. Per il resto gran finale di un libro che alla prima lettura resta comunque fuori dal mio podio, ma di poco. Di certo è un libro che si rivaluterà molto durante la rilettura, per le sue molteplici chiavi di lettura, la tanta filosofia, e il brillante intreccio narrativo (nonostante il ritmo blando) tra primo e terzo volume, con l’intersezione di tanti personaggi provenienti da altri contesti.
Restano aperte alcune interessanti trame che da quel che ho letto verranno riprese in Esslemont (aimè). Mi auguro che i nuovi Tiste di Nimander e Madre Oscurita abbiano un ruolo nel finale della saga, tale da rendere il sacrificio di Rake ancora più significativo.
Per quanto riguarda l’accordo tra
Rake e Hood che qualcuno ha definito macchinoso: a mio avviso il senso dell’accordo è quello di garantire a Dragnipur e quindi al portale di sopravvivere abbastanza a lungo da permettere l’arrivo a Corallo Nera di Nimander e Aranatha, che porta con se lo spirito di Madre Oscurità. A mio avviso è necessario infatti che Aranatha e il portale oscuro siano contemporaneamente presenti a Corallo per ottenere la rinascita di Madre Oscurità e permettere la salvezza dei Tiste. Senza l’esercito di Hood il portale sarebbe stato fagocitato dal caos prima di quel momento. Questo spiega ciò che accade contemporaneamente a Darujstan, Corallo e Dragnipur.
Ovviamente sono tutte speculazioni, quindi assolutamente discutibili.