| Come dicevo anche su Facebook, il personaggio di Itkovian è la dimostrazione di quanto possa essere controproducente e non sempre giusto - eticamente parlando - addossarsi l'onere della redenzione altrui. Alle volte si può esercitare il male con le migliori intenzioni. Questo aspetto non sarà trascurato nella poetica di saga.
Un saluto a Twist, Detoran, Hedge, Trotts, Whiskeyjack e tutti gli Arsori che hanno affrontato la loro fase crepuscolare sino all'assedio di Corallo. Big assoluti!
Kallor è un personaggio che mi piace nel suo essere completamente amorale verso l'etica mortale, nonostante lui stesso sia condannato a rimanere tale senza mai ascendere né, in qualche modo, arrestare quel processo di vecchiaia. Mi piace come ragioni per tornaconti personali e arrivismi, senza mai apprendere la lezione (ma, d'altronde, non è questo il contenuto della triplice maledizione?). Più avanti si avrà uno spaccato della figura di Kallor davvero monumentale.
Eventuali cali di ritmo del volume, dico la verità, non li ho percepiti perché tra Capustan e Corallo ero ancora sotto adrenalina per il primo assedio. E più in generale questo romanzo spende tanto in termini di infodump e chiarificazioni di quanto detto nei primi due volumi, ergo rimane più accessibile rispetto ai primi due. Più immediato per ritmo e dinamicità, ma soprattutto per approccio più user-friendly verso i contenuti.
Meraviglioso il focus su Barghast e Moranth, con questi ultimi che, per bocca dell'Ardito Twist, si dichiarano come Barghast influenzati culturalmente dagli Edur sino a diventare diversi e, quindi, pronti a ripudiare l'attaccamento ossessivo alla cultura, caratteristica intrinseca dei "fratelli" Barghast. Il discorso di Twist con Paran è meraviglioso nella sua accezione realista dell'accoglimento del diverso come possibilità di arricchimento, non un nemico da battere (gli Edur e i Barghast erano nemici da tempo immemore).
Il ritorno di Duiker, secondo me, per quanto non mi sia piaciuto per semplice idiosincrasia verso le rinascite, temo sia necessario per fini di mera cronaca: il Libro dei Caduti viene scritto da qualcuno, e la narrazione della Catena dei Cani necessitava di un personaggio interno alla vicenda che potesse narrarne il contenuto senza modifiche o alleggerimenti. Purtroppo la verità tra Catena e Uccisori di Cani sarà strumentalizzata e modificata per coercizione politica e controllo delle masse. Un comportamento purtroppo attuale pure ai giorni nostri, nella politica di tutti i giorni.
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