| Capitolo 20
Bruthen Trana vaga sul fondo di un oceano, smarrito. Dopo tanto vagare trova una casa Azath, abitata da uno strano guardiano di nome Knuckles. Il guardiano lo conduce ad una stanza in cui si trova Kilmandaros, Dea Antica che si scopre essere la madre di Knuckles. I due rimembrano a Bruthen la sua missione, trovare i nomi degli Dei. Infine, Bruthen lascia la casa, e riprende smarrito il proprio cammino.
Il gruppo di Trull, unitosi ad Hedge incontra Rud Elalle, figlio di Menadore e Udinaas. Rud li accoglie come ospite dei Bentract Imass,e li guida nel villaggio, dove il gruppo scopre che tre Bentract Imass( comprendente due divinatori) che si erano inizialmente divisi dal resto del clan (accettando il rituale), erano tornati per rivendicare la leadership del villaggio. I tre suscitano diffidenza nei nuovi arrivati.
Phaed tenta di uccidere Sandalath nella notte. Viene fermata da Nimander, e uccisa da Withal, che la scaglia dalla finestra sotto gli occhi di Nimander. Agli occhi degli altri, la morte sembra un suicidio. Gli Andii di Nimander decidono di rimanere sull’isola, per far valore alla lontana parentela esistente con gli Shake. I Malazan infine, partono.
Gli scontri tra Rhulad e i campioni sono iniziati, e Rhulad ha già ucciso i primi tre sfidanti. Intanto, i Letheri guidati dal Cancelliere si preparano allo scontro con i Malazan, formando due linee difensive, una fuori dalla città di Lether, l’altra più distante, per prendere alle spalle i nemici. A est i popoli barbari si sono uniti nella cospirazione di Bolkando, e stanno mettendo in ginocchio l’impero, che nel frattempo, nonostante la cattura di Theol, si trova nel caos per la crisi finanziaria: tumulti e assalti sono in corso in tutte le città dell’impero. Rhulad, disprezzando il culto del denaro letheri, vede in tutto ciò la possibilità di una rinascita, che egli stesso possa guidare. L’unica alternativa al desiderio di morte con cui convive.
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