Malazan Italia Forum

Prologo

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view post Posted on 24/11/2019, 16:10     +1   +1   -1
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Ringrazio Claudia,trovate tutti i riassunti nel suo Blog

PROLOGO
dedicato a Steve
che ha reso il mondo reale


Mare della Tempesta,
1154 anno del sonno di Burn
96 anno dell'impero di Malazan,
ultimo anno del regno di Kellanved

"Il sogno di Rheni" fugge a vele spiegate da un fronte tempestoso che arriva da sud, molto più rapido
di qualsiasi temporale, lampi azzurri lo illuminano ad intermittenza. Il capitano non ha nessun dubbio
su cosa sia in realtà: Stormraiders, creature di ghiaccio e mare che solitamente sorgono dalle onde
solo in difesa di quello che considerano il loro territorio.
Nessuno li aveva mai avvistati così a nord.
I marinai di Jakatan sanno quali offerte fare al mare per non farli insorgere, le hanno provate tutte a
parte il sacrificio umano, eppure questa volta non è servito.
Fa sempre più freddo, il ragazzo sulla coffa non risponde più, il gelo lo ha reclamato, la maga di bordo
si è già spenta da tempo per lo sforzo di sedare la tempesta.
Dalle onde sorge il primo Raider a cavallo di una creatura metà animale e metà onda, tra la luce color
zaffiro si scorgono elmo, armatura e una lancia di ghiaccio in resta.
Molti altri cavalieri sorgono tutt'intorno, guardano tutti a nord, verso l'isola, ma sembrano ignorare
completamente la nave nonostante ciò il gelo che portano con loro causa la morte di tutto l’equipaggio.
Il timoniere è ancora in piedi, al suo posto, ma ha il corpo rigido e gli occhi vitrei che fissano a nord,
intrappolati dal gelo.
Il capitano è l’unico rimasto in vita, il suo sguardo terrorizzato si posa sull’orizzonte. Tra gli Stormrider
emergono montagne di ghiaccio, enormi macchine d'assedio pronte ad invadere l’Isola di Malaz.

UN SENTIERO NELL'OMBRA

In un immenso deserto di nera sabbia vulcanica una figura avanza zoppicando. Indossa i resti laceri di
un'armatura di cuoio e un elmo di bronzo reso verde dal tempo. Le sue braccia sono ossa coperte di
pelle brunita, mentre sul volto scarno spiccano orbite vuote e labbra rinsecchite che svelano denti cariati.
Edgewalker avvista un alto menhir tra la sabbia e devia per raggiungerlo, alla sua base trova
raggomitolata una figura. L’essere si alza, è una creatura gigantesca coperta di scaglie chitinose.
Si tratta di Jhedel, ultimo Re dell'Ombra, un tempo condottiero dei Que'tezani, antica razza di uomini
insetto, destituito ed intrappolato in quel menhir da un misterioso incantesimo.
Edgewalker gli chiede se ha visto passare qualcosa, gli dice che è in arrivo una Congiunzione e che
crede che qualcuno tenterà di prendere possesso di quello che un tempo era stato il suo trono. Ottiene
risposte cordiali inizialmente, ma quando menziona la possibilità che tali eventi possano portare Jhedel
alla sua liberazione il Que’tezani prende a sbraitare minacce e a tentare di liberarsi dai legami magici.
Chiaramente l’isolamento e la prigionia hanno offuscato la sua mente.

Edgewalker si allontana in fretta, riflettendo ed emozionandosi per i pericoli e per i cambiamenti che
la congiunzione porterà.
 
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