Malazan Italia Forum

Epilogo

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 24/11/2019, 16:27     +1   +1   -1
Avatar


Group:
King of Chain
Posts:
13,509
Location:
Asgard

Status:


Ringrazio Claudia,trovate tutti i riassunti nel suo BLOG

EPILOGO
Edgewalker


Edgewalker zoppica lungo un corridoio di pietra nera vetrificata, segue delle scie lasciate nella spessa
polvere che ricopre il pavimento.
In breve raggiunge due corpi accasciati in mezzo a un salone, immobili.
- Cosa vuoi?
Gracchia uno dei due.
Edgewalker gli da il benvenuto, quello si mette a sedere e fa un segnale con la mano a qualcuno alle
sue spalle.
Edgewalker si volta e vede una copia esatta dell’uomo con le armi in mano svanire nel nulla, il
nonmorto capisce che i due possono usare le ombre per creare ciò che vogliono.
- Mi scuso, vecchie abitudini… Io sono Cotillion.
- Edgewalker.
- Sì, conosciamo il nome, vieni menzionato, qua e la…
Il secondo uomo si alza, scuro e vecchio, arriva a malapena al petto di Edgewalker.
Il Dal Hon si guarda intorno disgustato, poi schiocca le dita e la stanza di lucida pietra nera svanisce,
lasciando il posto a una sala di pietra grigia, con il soffitto di legno scuro e un un caminetto acceso.
- Così può andare. Cotillion, hai voglia di visitare il regno?
- E di questo cosa ne facciamo?
- Ah, Edgewalker, ci farai da guida.
- Credo proprio di no.
- Scusa… cosa hai detto?
- Non prendo ordini da voi.
Un bastone da passeggio, che un attimo prima non esisteva, gli punzecchia il petto ossuto.
- Magari dovrei evocare i mastini e farti fare a pezzi da loro.
- Non lo farebbero.
- Davvero? Perché?
- Perché siamo la stessa cosa, servi dell’Ombra.
- Vedo, sei stato reclamato dall'Ombra, ma ricorda, tu sei suo servo, ma io la comando. Ti concederò
questa piccola impertinenza, questa volta.
I due svaniscono dissolvendosi lentamente, Edgewalker lascia la casa e si incammina nella pianura
sabbiosa e desolata al di fuori.
Quante altre volte gli sono state dette le stesse cose, da quanti altri sovrani dell’Ombra. Chissà
quanto sarebbero durati questi? E perché nessuno di loro si chiede mai perché il trono è vuoto?
Nonostante tutto però è grato del loro arrivo, un nuovo Re potrebbe portare cambiamenti nel regno, e
chissà, magari anche progresso.


Due bambini su una spiaggia osservano una cosa mezza sepolta dalla sabbia, la bambina tira la
mano del fratellino verso casa mentre lui si avvicina con un bastone a punzecchiare la cosa pallida.
- E’ un uomo annegato.
Sussurra lei.
- No, ha le squame. Dev'essere un pesce.
Osservano ancora il corpo, è iridescente, alla bambina ricorda le luci che vede a volte nel cielo di notte.
- E allora che razza di pesce è secondo te?
- Non lo so, uno grosso. Di certo puzza come un pesce.
Alla bambina sembra di aver scorto un occhio che la osserva da sotto un intrico di alghe.
- Ti dico che è un annegato, andiamocene prima che il suo fantasma decida di perseguitarci.
Il corpo si muove, allunga una mano e si solleva un poco, il groviglio di alghe cade scoprendo un volto
affilato e un paio di occhi color oro fuso.
La ragazzina urla e la mano pallida si allunga ad afferrare la caviglia del bambino.
Grida anche lui, e le loro voci coprono quella della creatura quando cerca di parlare.
I due bambini arretrano, sfuggendo alla presa del mostro che ricade a terra e i ragazzini fuggono a
casa.


Più tardi, quella notte, un vecchio con una torcia avanza tra le rocce spruzzate dalle onde. Aiutandosi
con la luce che porta con sé esplora gli anfratti sabbiosi.
Al margine della spiaggia i due bambini lo osservano tenendosi per mano.
- E’ qui?
- Più avanti.
Il vecchio avanza, la marea alta gli arriva quasi alla vita, l’acqua è gelida. L’uomo decide di arrivare al
successivo masso che emerge, fare un po’ di scena con la torcia e tornare indietro rassicurando i
nipoti che lo spirito inquieto è tornato al suo riposo.
I bambini lo vedono arrampicarsi su una roccia, e sparire dall'altro lato.
Il tempo passa, e il nonno non torna.
- Pensi che lo spirito lo abbia preso?
Chiede il fratellino.
- Certo che no.
Ma non ne è convinta, sta già pensando a cosa fare se il nonno non dovesse tornare.
Infine il nonno ricompare sulla roccia, la torcia in mano avanza verso di loro, tranquillo e allegro
spiega che lo spirito se ne è andato da tempo e che a volte visitano le spiagge ma non restano mai a
lungo. La ragazza però non si lascia ingannare, ha visto qualcosa negli occhi del vecchio, qualcosa che
prima non c’era, e ora sa che è posseduto dallo spettro. D’ora in poi lo dovrà tenere sempre sotto controllo.


Tornando verso casa il vecchio non fa caso alla paura del nipote, né al sospetto della ragazzina, sta
pensando agli occhi ambra dell’uomo con i capelli di alga, allo Stormrider.
La creatura gli ha parlato, in un Korleano zoppicante, la lingua delle isole a sud, dall'altro lato del
braccio di mare, dove i Rider lottano incessantemente con gli umani lungo il Muro della Tempesta. La
sua famiglia era giunta lì proprio da Korlean qualche generazione prima, e il vecchio conosceva
abbastanza la lingua da capire ciò che la creatura gli aveva detto.
Il pallido uomo gli aveva posto una domanda che aveva stravolto le credenze del vecchio.
- Perché ci uccidete?
Il vecchio era rimasto basito, noi uccidere voi? Siete voi che sventrate navi e uccidete marinai… Il
Rider aveva ripetuto la domanda tre volte prima che il vecchio si riscuotesse.
Il pescatore aveva poi afferrato il suo coltello e sgozzato l’essere. Era rimasto sorpreso quando il
sangue della creatura, caldo e rosso, aveva bagnato la sua mano.

Edited by Taspache - 25/11/2019, 23:23
 
Top
0 replies since 24/11/2019, 16:27   47 views
  Share