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Riassunti di “Venti di Morte” - Capitolo 24

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view post Posted on 7/12/2019, 18:59     +3   +1   -1
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Sergente

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Capitolo 24

I fanti di marina dei Cacciatori di Ossa marciano sulla strada imperiale verso Letheras. Sulla via, incontrano centinaia di profughi letheri, impotenti e affranti, che fuggono dalla città in preda al disastro economico. Nessun segno di rivolta verso i Malazan, e nessun Edur. Questi ultimi infatti avevano lasciato la città un giorno prima, mentre li scoppiava il caos, mandati a nord dal Re Stregone. Di fatto, l’impero di Rhulad era già finito.

Avvicinatosi alle mura, i Malazan catturano un disertore letheri, che promette di condurli in città.

Sulla costa del fiume, l’esercito di Tavore aveva facilmente sbaragliato gli stanchi e indisciplinati soldati Letheri giunti di corsa dopo il sacrificio di Break sul campo di sterminio. A suon di munizioni Moranth, e assalti violenti, guidati dalla sete di vendetta per la presunta morte dei fanti di marina (i soldati avevano visto a distanza la terribile magia letheri), l’esercito nemico viene sconfitto e i soldati colmano la loro sete di sangue. Si apprende che Perish e Khundryl sono stati inviati dall’aggiunto a est.

Nel frattempo, da giorni la folla inferocita aveva assaltato le mura della sede dei patriottismi. Janath viene seviziata e abusata da Tanal, mentre Karos tiene in ostaggio Theol, destinato all’annegamento. Ma la sede sta perdendo le sue difese. Durante uno degli abusi di Tanal, Janath riesce ad avvolgergli il collo con la catena che la teneva legata, uccidendolo rabbiosamente.

Icarium fugge dalla propria stanza, addentrandosi nella città, seguito da Taralack Veed e dal Monaco Cabal.

I fanti di Marina Malazan, tramite le informazioni del disertore, penetrano nelle mura della città, e da lì nella città stessa.

Trull, Seren, Ben ed Hedge attraversano una delle porte dell’Azath neonato, e giungono in prossimità dell’Azath morto di Letheras.

Bruthen Trana, riesce infine a raggiungere il custode dei nomi e le colonne che contenevano il nome degli Dei. In una di esse, il nome di Brys Beddict, salvatore della Fortezza Vuota. Pronunciando quelle parole, Brys viene richiamato. Si scopre però che la corporazione degli acchiapparatti possiede un secondo dito mozzato di Brys. Il suo spirito viene inaspettatamente trascinato via dalla strega piumata, mentre lo aspettava, e quest’ultima viene fatta annegare nelle acque del tempio da lei consacrato, per mano dell’Errante stesso.

Brys fuoriesce dal lago Settle, dove era imprigionato il Dio demone che stava per risvegliarsi, sotto il desiderio di Hannan Mosag. Viene accolto da Ormly degli acchiapparatti, che vuol condurlo da Theol. Ormly aveva aizzato le folle inferocite contro i Patriottisti, nel nome di Theol l’eroe. Prima di andarsene, Brys comunica il nome del Dio demone a due antichi custodi del lago, lì presenti.

Hannan Mosag giunge sul luogo, desideroso di risvegliare il demone per distruggere quell’impero, e tornare a far splendere gli Edur a nord, sotto il proprio dominio. Ma li trova la donna Jaghut che aveva intessuto il rituale di ghiaccio su quel lago. La Jaghut uccide Mosag,ponendo fine ai propri sogni di gloria.

I fanti di marina di Keneb hanno conquistato e aperto la porta della città dall’interno, ma stanno lottando duramente contro la guarnigione cittadina per contenerla, in attesa dei rinforzi dell’Aggiunto.

Nel frattempo gli squadroni di Gesler, Violinista, Hellian e Urb, guidati da Faradan Sort si aprono un varco verso il palazzo, seminando caos per la città.

Icarium giunge alle rovine di Casa Scala, che celava una “porta”. Lo Jagh riconosce la sua macchina, una sua antica creazione, sparsa per l’intera città, collegata al tempo. Sollevando le braccia, sparisce in una luce bianca, mentre lo stesso fuoco lucente divampa dalla casa e da tanti altri edifici di Letheras, che esplodono in seguito al movimento degli ingranaggi della macchina di Icarium. Il fuoco bianco forma una ragnatela che unisce i vari pezzi, conducendoli al suo cuore, Icarium. L’esplosione uccide Taxillian, Taralad Veed e il monico Cabal. Anche Rautos Hivanar muore schiacciato da un gigantesco pezzo di metallo.

Le esplosioni permettono a Meal di liberarsi, e di dirigersi verso Karos Invictad.

Brys Beddict giunge nella sala di Karos invictad poco prima che l’uomo infliggesse la morte al fratello. Lo trafigge, e lo uccide.

Intanto, Rhulad affronta Karsa Orlong: il guerriero barbaro devia impassibile ogni colpo dell’imperatore, senza contrattaccare. Dopo interminabile tempo, Karsa contrattacca, e pur venendo trafitto alla gamba dalla spada maledetta, trancia il braccio di Rhulad, con la spada che resta conficcata nella sua gamba. Samar Dev libera gli spettri dal proprio coltello, comandati dal ceda Kuru Kan: gli spettri avvolgono Karsa e aprono un portale. Li, Karsa e gli spettri combattono contro il caos turbinante, e avrebbero perso se nel frattempo, il vecchio gobbo Arbart, sciamano Toblakai, non avesse intessuto un rituale di liberazione degli spettri contenuti in un cimitero Toblakai, con l’aiuto di Ubala. Gli spettri liberati raggiungo il loro Dio, Karsa, e con essi il caos viene sconfitto. Karsa si ritrova così nella spiaggia del Caduto. Rhulad muore, questa volta definitivamente.

Ad un passo dall’Eterno Domicilio, lo squadrone del Violinista viene attaccato da Silchas Ruin in versione draconiana, giunto fin lì per distruggere definitivamente quell’impero che lo aveva tanto infastidito. Ma i soldati vengono raggiunti da Hedge e Ben, e tra la potente magia del mago e le munizioni del Violinista, il drago è costretto a ritirarsi.

La folla, influenzata dalle opere degli acchiapparatti, nomina Theol (guarito dall’arrivo di Bugg) nuovo imperatore di Letheras, mentre Brys viene acclamato come Salvatore. I due vengono scortati verso l’Aggiunto e il suo esercito, che si faceva strada trionfante verso il palazzo.

I fanti di marina irrompono nell’Eterno domicilio, uccidendo rabbiosamente chiunque. Un quadrello di Tarr uccide il Cancelliere, e il gruppo che era con lui, Samar Dev compresa, si arrende ai conquistatori, che vengono accompagnati nell’arena.

Li, una vile guardia del Cancelliere, Syrrin Karan, pugnala alle spalle Trull Sengar, che era giunto per il fratello, abbracciandolo nella terra polverosa, soffrendo per esser arrivato tardi e non aver potuto salvarlo. E nella sofferenza, quel pugnale lo uccide. I fanti di marina raggiungono l’arena, ed Hedge esplode disperato nel vedere il cadavere di Trull. Ben, spinto dalla rabbia del compagno, usa la propria magia per condannare l’assassino ad un’esistenza di eterno tormento.

Karsa, nell’isola del Caduto, trova lo spirito giovane di Rhulad. Estratta la spada, il Caduto implora a Rhulad di prenderla, di rinascere. L’Edur tenta di farlo, ma viene decapitato da Karsa. Allora il Caduto chiede a quest’ultimo di prenderla, di dominare il mondo con essa. Ma il saggio Toblakai rifiuta, e si allontana. Withal, il fabbro costruttore dell’arma, sotto la spinta di Karsa, recupera l’arma, e si incammina verso la sua fucina per distruggerla, attorniato dalle urla del Dio Storpio, mentre Karsa abbandona quel luogo.
 
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