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PROLOGO
Ora che le ceneri si sono raffreddate, apriamo l'antico libro. Queste pagine unte d'olio raccontano la storia dei Caduti, di un impero in rovina, con parole prive di calore. Il fuoco si è affievolito, il suo bagliore e le scintille della vita sono solo ricordi davanti agli occhi annebbiati; che disposizione ha la mia mente, che sfumatura hanno i miei pensieri mentre apro il Libro dei Caduti e respiro a fondo l’odore della storia? Ascoltate, allora, le parole che aleggiano su quel respiro. Questi racconti narrano di noi, ancora e ancora. Noi siamo la storia rivissuta, e questo è tutto, e non avrà mai fine. L'Imperatore è morto! E così la sua mano destra, ora fredda, mozzata! Ma guardate queste ombre morenti, che, percosse e sanguinanti, si dileguano a coppie, lontano dalla vista dei mortali... Scacciata dal dominio dello scettro, la luce fuggiva da candelabri dorati, da un focolare bordato di gioielli per sette anni il calore è stillato... L'Imperatore è morto. E così il suo degno compagno; la fune è stata tranciata di netto. Ma guardate il boccio del ritorno - l'oscurità tremante, il lacero sudario - che abbracciano i bambini nella luce morente dell'Impero. Udite la debole eco del canto funebre; prima del calar del sole, questo giorno riversa il rosso sulla terra deformata, e in occhi di ossidiana la vendetta batte sette rintocchi...
Chiamata all'Ombra (I.i. 1-18) Felisin (n. 1146)
LIBRO PRIMO ...Nell'ottavo anno le Città Libere di Genabackis raggiunsero un accordo con armate mercenarie per contrastare l'avanzata dell'Impero; fra queste si distinse la Guardia Cremisi, sotto il comando del Principe K'azz D'Avore (vedi Volume III & V); e i reggimenti Tiste Andii della Progenie della Luna, sotto il comando di Caladan Broods e altri. Le forze dell'Impero Malazan, comandate dal Gran Pugno Dujek Il Monco, quell'anno erano costituite dalla Seconda, la Quinta e la Sesta Armata, oltre che da legioni di Moranth. Col senno di poi, due osservazioni possono essere avanzate. La prima è che l'alleanza del 1156 con i Moranth segnò per l'Impero Malazan una svolta fondamentale nella scienza bellica, che sul breve termine si sarebbe rivelata estremamente efficace. La seconda osservazione degna di nota è che il coinvolgimento dei Tiste Andii della Progenie della Luna rappresentò l'inizio della Guerra Magica, con conseguenze devastanti. Nell'anno 1163 del Sonno di Burn, l'Assedio di Pale terminò con l'ormai leggendaria conflagrazione magica...
Campagne Imperiali 1158-1194 Volume IV, Genabackis Imrygyn Tallobant (n. 1151)
CAPITOLO UNO
Le vecchie pietre di questa strada risuonano del ferro di zoccoli e di tamburi dove io l'ho visto camminare dal mare fin tra le colline illuminato dal rosso bagliore del sole, un ragazzo tra altri figli e fratelli insieme tra le fila di guerrieri fantasmi ed è passato dove io sedevo sul cammino eroso dal tempo alla fine del giorno - il suo passo mi diceva tutto quello che dovevo sapere di lui - il ragazzo camminava, un altro soldato, un altro cuore giovane non ancora indurito.
Lamento di una madre Anonimo
CAPITOLO DUE
Con la venuta dei Moranth la marea cambiò. E come navi in un porto le Città Libere furono sommerse dai mari imperiali. La guerra entrò nel suo dodicesimo anno, l'Anno della Luna Infranta con la sua improvvisa progenie di pioggia letale e di promessa dalle ali nere. Due città rimasero a contrastare l'attacco dei Malazan. Una intrepida, gli orgogliosi stendardi sotto la potente ala dell'Oscurità. L'altra divisa - senza esercito, priva di alleati. La città forte cadde per prima.
Chiamata all'Ombra Felisin (n. 1146)
CAPITOLO TRE
Thelomen Tartheno Toblakai... trova i nomi di un popolo così riluttante a svanire nell'oblio... la loro leggenda consuma il mio cinico sguardo e acceca i miei occhi con luminosa gloria... "Non andare al di là abbracciando il loro cuore che nessuno può assalire... ...Non attraversare questi imperturbabili menhir, sempre fedeli alla terra." Thelomen Tartheno Toblakai... ancora erette, queste colonne svettanti deturpano il gelido panorama della mia mente...
Follia di Gothos (II.Iv) Gothos (n.?)
CAPITOLO QUATTRO
Erano dello stesso stampo, le storie scritte in grosso in motivi decorati i racconti che narravano di vecchie ferite ma qualcosa brillava intenso nei loro occhi, quegli archi corrosi dal fuoco, quella vita fuggevole, essi sono il proprio passato destinati a cadere uno dopo l'altro sul ciglio silenzioso di quel fiume che rifiutano di nominare...
Gli Arsori di Ponti (IV.i) Toc il Giovane (n. 1141)
LIBRO SECONDO Quale inaspettata fortuna ha sfiorato i nostri sensi? questo oscillante cumulonembo che sfiora le tranquille acque del lago e fa roteare le ombre di una sola giornata come una ruota che ci fa girare dall’alba al tramonto, mentre noi vacilliamo… Quale argano suggerisce infausti presagi là nelle dolci alture che lanciarono verso di noi un sughero galleggiante? con il suo gradevole profumo magenta che si diffonde come una panoplia di petali che potrebbero essere cenere al rosso del tramonto…
La nascita della voce Fischer (n?)
CAPITOLO CINQUE
E se quest'uomo ti vede nei suoi sogni, mentre ti dondoli nella notte pensosa sotto un robusto ramo d'albero, e la tua ombra è celata sopra la fune annodata, così i venti del suo passaggio spingeranno le tue rigide membra in una sorta di corsa...
La nascita della voce Fisher (n.)
CAPITOLO SEI
C'è una cabala che respira più a fondo dei mantici che attizzano i fuochi smeraldo sotto i ciottoli lucidi di pioggia; anche se potrete sentire il gemito delle caverne sotterranee, il sussurro della magia è meno forte del sospiro morente di un ladro che incappa senza volerlo nella ragnatela segreta di Darujhistan...
Cabala (frammento) Puddle (n. 1122?)
CAPITOLO SETTE
Vedo un uomo accovacciato in un fuoco che mi lascia freddo e mi chiedo che cosa lui faccia così coraggiosamente accovacciato nella mia pira...
Epitaffio Gadrobi Anonimo
LIBRO TERZO Marionette danzano nel campo guidate da mani esperte – Io inciampo fra loro intralciato dai fili che si ingarbugliano confusi e maledico tutti questi sciocchi nelle loro folli piroette – io non vivrò come loro oh, no, lasciatemi alla mia danza roteante – questi sussulti spontanei giuro sulla Tomba di Hood sono arte in movimento.
Detti dello Sciocco Theny Bule (n.?)
CAPITOLO OTTO
Discese allora in mezzo a donne e uomini, il sigillo sottratto dalla folle epurazione di lei; là sulla sabbia imbevuta di sangue caddero le vite dell'Imperatore e della Prima Spada - tanto tragico fu il tradimento... Lui apparteneva alla Vecchia Guardia, che comandava la punta affilata della furia dell'Impero, così nel discendere senza andarsene costituì il ricordo davanti ai suoi occhi, la maledizione di una coscienza che lei non poteva tollerare. Gli fu messo davanti un prezzo che lui guardò di sfuggita al suo primo passaggio inconsapevole, impreparato nel discendere fra donne e uomini, trovò ciò che aveva abbandonato e maledì il suo risveglio...
Gli Arsori di Ponti Toc il Giovane
CAPITOLO NOVE
Hai visto colui che sta in disparte maledetto in un rituale sigillo della sua gente oltre la morte la moltitudine ammassata e vorticosa come un flagello di polline - se ne sta in disparte il Primo fra tutti velato nel tempo eppure reietto e solo un T'lan Imass che vaga come un seme non caduto.
Ballata di Onos T'oolan Toc il Giovane
CAPITOLO DIECI
Kallor disse: «Ho percorso questa terra quando i T'lan Imass erano ancora bambini. Ho comandato armate forti di centomila uomini. Ho sparso il fuoco della mia collera per interi continenti, e occupato da solo alti troni. Comprendi il significato di tutto ciò?». «Sì», rispose Caladan Brood. «Non impari mai».
Conversazioni di guerra (Il vicecomandante Kallor parla con l'Alto Comandante Caladan Brood, registrate dal ricognitore Hurlochel, 6° Esercito)
LIBRO QUARTO Ho sognato una moneta Dal volto mutevole – Quanti volti giovanili, quanti sogni preziosi, e girava e suonava intorno al bordo dorato di un calice incastonato di pietre preziose.
Vita di Sogni Ilbares la Strega
CAPITOLO UNDICI
La notte era scesa mentre vagavo il mio spirito slegato dalla terra o dalla pietra districato dall'albero libero da chiodi di ferro ma come la notte stessa un sussurro d'aria privato di luce così giunsi da loro, gli scalpellini che tagliano e incidono la pietra nella notte illuminati dalle stelle e guidati da una mano. «Che ne è del sole?» chiesi loro. «Non è forse il suo mantello rivelatore, il calore della ragione delle vostre forme?». E uno fra loro rispose: «Nessuna anima può sopportare gli strali di luce del sole e la ragione si offusca quando scende l'oscurità - così nella notte noi modelliamo tumuli per te e la tua specie». «Allora perdonate la mia interruzione», dissi io. «I morti non interrompono», replicò lo scalpellino, «arrivano».
La Pietra del Povero Darujhistan
CAPITOLO DODICI
Cammina con me sulla Strada dei Ladri senti il suo canto sotto i piedi com'è chiaro il suo tono quando accompagna il ritmo dei tuoi passi
Filastrocca di Apsalar Drisbin (n. 1135)
CAPITOLO TREDICI
C'è un ragno qui in questo angolo in quell'angolo - i suoi tre occhi camminano furtivi nel buio, le sue otto zampe scivolano sulla mia schiena, lui riflette e imita la mia andatura. C'è un ragno qui che sa tutto di me la sua tela è la mia storia. in qualche angolo in questo strano luogo un ragno aspetta il mio balzo incontrollato...
La Cospirazione Gallan il Guercio (1078)
LIBRO QUINTO Oltre queste mura sottili siede una bambina; davanti a lei sulla seta logora viene disposto un Mazzo. Non può ancora parlare e in questa vita non ha mai visto le scene sotto i suoi occhi. La bambina guarda una carta solitaria di nome Obelisco; sente nella mente la ruvidezza della pietra grigia. Obelisco si erge da un poggio erboso come una nocca che spunta dalla terra, passato e futuro insieme. La bambina sgrana gli occhi dal terrore, perché crepe sono apparse nella pietra delle pietre e lei sa che la distruzione è cominciata.
La Volpe d’Argento Ricognitore Hurlochel, Sesta Armata
CAPITOLO QUATTORDICI
Li ho visti sulle sponde le fosse profonde del loro sguardo giuravano guerra immortale alla calma sospirosa dei mari Jaghut...
La Follia di Gothos Gothos (n.?)
CAPITOLO QUINDICI
Insanguinate sono le staffe quando i Jaghut cavalcano le loro anime, un attacco tonante che non conosce fine, nodi resistenti colpiscono ferocemente il fluire del ghiaccio una certa promessa... combattono il crepuscolo gli Jaghut in un campo di pietre spezzate...
Jaghut Fisher (n?)
CAPITOLO SEDICI
Dessembrae conosce i dolori nei nostri animi Cammina a fianco di ogni mortale ricettacolo di rimpianti che riposa sui fuochi della vendetta. Dessembrae conosce i dolori, e ora vorrebbe condividerli con noi tutti.
Il Signore della Tragedia Preghiera del Libro Sacro (Canone di Kassal)
LIBRO SESTO Voci come bandiere stracciate garriscono al vento ed echeggiano nelle strade sottostanti raccontano la storia dei giorni andati… Si dice che un’anguilla scivolò sulla spiaggia ma non una bensì cento sotto una luna seghettata che poteva essere morta, si sussurra che un artiglio grattò i ciottoli della città, anche mentre un drago volava alto nel cielo della notte. Si dice che il grido di un demone riecheggiò sui tetti in una notte di sangue, mentre il signore di quelle cento mani perdeva cento pugnali nell’oscurità, e si dice che una signora di nobili natali offrì agli ospiti indesiderati una festa per ricordare…
La nascita della voce Fischer (n.?)
CAPITOLO DICIASSETTE
Pochi possono vedere la mano scura che tiene sospeso in aria il frammento, o le catene destinate a essere udite prima dell'arrivo della morte, ma odono la ruota di servi e vittime che ripetono il nome del signore nel cuore oscuro della Progenie della Luna...
La Volpe d'Argento Ricognitore Hurlocher, Sesta Armata
CAPITOLO DICIOTTO
Questa città azzurra cela sotto il suo manto una mano nascosta che racchiude una spada avvelenata dal Paralto a otto zampe - il suo morso porta la morte nel momento di dolore che accompagna l'ultimo respiro - così questa mano sfida la ragnatela della magia e fa fremere il filo sottile della minaccia letale di un ragno. Questa mano sotto il mantello azzurro della città vuole ristabilire il delicato equilibrio del Potere
La Cospirazione Gallan il Guercio (n. 1078)
CAPITOLO DICIANNOVE
Ma qualcuno morì qui ahimè. Chi si abbevera di te e di tanto in tanto smuove le ceneri della tua pira? Creatore di Sentieri, tu non fosti mai così assetato in gioventù...
Il Tempio Antico Sivyn Stor (b.1022)
LIBRO SETTIMO Lo scorticamento di Fander, la Lupa dell’Inverno, segna l’Alba di Gedderone. Le sacerdotesse corrono lungo le strade; strisce di pelle di lupo ondeggiano dalle loro mani. Si dispiegano bandiere. I rumori e gli odori del mercato salgono nell’aria del mattino. Si indossano maschere, i cittadini abbandonano le preoccupazioni dell’anno trascorso e ballano per tutto il giorno, fino a notte inoltrata. La Signora della Primavera rinasce. È come se gli stessi dei trattenessero il respiro…
Volti di Darujhistan Maskral Jemre (n. 1101)
CAPITOLO VENTI
Si dice che il sangue della patrona, simile a ghiaccio, portò in questo mondo la nascita dei draghi e il rapido fiume del fato portò la luce nell'oscurità e l'oscurità nella luce, svelando infine, con i loro freddi, freddi occhi, i figli del caos...
I figli di T'matha Heboric
CAPITOLO VENTUNO
Lo sbocciare della luce dall'oscurità portò la mia vista laggiù sul campo un esercito di draghi imprigionati come un pennacchio di vento davanti alla fiamma eterna. Vidi i secoli nei loro occhi una mappa del mondo incisa su ogni squama avvizzita del loro possente corpo. La magia sanguinava da quelle forme come il respiro delle stelle e io allora capii che i draghi erano giunti fra noi...
Anomandaris Fisher (n.?)
CAPITOLO VENTIDUE
Corvi! Grandi Corvi! Il vostro severo gracchiare deride le storie che circolano sotto le vostre ali nere Frantumate il giorno o bandiere della notte, lacerate con le ombre questa luce innocente Corvi! Grandi Corvi! Le vostri nubi arrivano improvvise, tonanti, sibilando travagli da un posto all'altro Frantumate il giorno o bandiere della notte, lacerate con le ombre questa luce innocente Corvi! Grandi Corvi! I vostri becchi si aprono rumorosi riversando il sudore del nervoso sgomento e lo schiocco delle ossa promesso in questo giorno Ho visto il lucore dei vostri occhi la risata che accompagna la vita il vostro passaggio è solo un'illusione - ci fermiamo, guardiamo malediciamo i vostri freddi venti sapendo che il sentiero del vostro volo vi porta intorno a noi ancora, oh, ancora e per sempre!
Corvi Collitt (n. 978)
CAPITOLO VENTITRE
Puntò la lama contro di sé poi, per rubare la magia della vita.
Chiamata all'Ombra (IX. Ii) Felisin
CAPITOLO VENTIQUATTRO
Io sono la Casa che imprigiona con la sua nascita cuori demoniaci; chiusa in ogni stanza un'antichità infuriata, tremante. E queste radici di pietra diffondono crepe profonde nella terra inaridita che racchiuderà per sempre il sogno della frutta; ah, i viandanti vengono alla mia porta e muoiono d'inedia...
Azath (ii.iii) Adaephon (b.?)
EPILOGO
Ho visto nascere una voce avvolta in uno stretto mistero lasciata a giacere sotto il sole nelle colline dei Gadrobi dove le pecore si sono disperse sulle ali dei venti rapaci e i pastori hanno fuggito il sussurro della sabbia e tremolò nel bagliore cuore indurito nella pietra mentre l'ombra della Porta del Nulla strisciava attraverso il flusso della polvere Ho visto nascere questa voce centomila cacciatori del cuore in una città bagnata di luce azzurra...
La nascita della voce (I. i-iv) Fisher (n.?)
Edited by SparklingLu - 7/11/2020, 11:57
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