| PROLOGO Le antiche guerre dei T’lan Imass e degli Jaghut lacerarono il mondo. Vasti eserciti combatterono sulle terre devastate; i morti si ammassavano in alte pile, le loro ossa formavano colline, il loro sangue mari. La magia infuriò finché il cielo stesso diventò di fuoco…
Storie Antiche, Vol. I Kinicik Karbar’n
LIBRO PRIMO Cinque maghi, un Aggiunto, innumerevoli Demoni Imperiali e il disastro di Darujhistan: tutto servì a giustificare pubblicamente la proscrizione di Dujek il Monco e delle sue malconce legioni da parte dell’Imperatrice. E ciò rese liberi il Monco e la sua Armata di lanciare una nuova campagna, stavolta come forza militare autonoma, di forgiare le loro empie alleanze destinate a sfociare nella continuazione della terribile Infilata dei Maghi a Genabackis è, si potrebbe sostenere, incidentale. Certo, le incalcolabili vittime di quell’epoca di devastazione potrebbero, se Hood concedesse loro tale privilegio, esprimere un’opinione completamente diversa. Forse il dettaglio più poetico di quelle che sarebbero state chiamate le Guerre Pannion fu, in effetti, un segno precursore dell’intera campagna: la noncurante distruzione di un ponte di pietra solitario, da parte del Tiranno Jaghut durante la sua sfortunata marcia verso Darujhistan…
Campagne Imperiali (Le Guerre Pannion) 1194-1195, Volume IV, Genabackis Imrygyn Tallobant (n. 1151)
CAPITOLO UNO I ricordi sono arazzi intessuti a nascondere dure pareti... ditemi, amici, che colore ha il vostro filo preferito e io, a mia volta, vi dirò che tonalità ha la vostra anima...
Vita di sogni Ilbares la Strega
CAPITOLO DUE L'Armata del Monco sanguinava per innumerevoli ferite. Una campagna interminabile, sconfitte consecutive seguite da vittorie ancora più costose. Ma di tutte le ferite subite dall'esercito di Dujek il Monco, le più gravi erano quelle dell'animo...
Volpe d'Argento Il Ricognitore Hurlochel
CAPITOLO TRE Dujek il Monco e il suo esercito aspettavano l'arrivo di Caladan Brood e dei suoi alleati: i terribili Tiste Andii, i clan Barghast provenienti dal lontano nord, una decina di contingenti mercenari e i Rhivi, gli abitanti delle pianure. Lì, sul campo di battaglia ancora sfregiato fuori dalla città di Pale, le due forze si sarebbero incontrate; non per farsi la guerra ma per forgiare, da una storia amara, la pace. Né Dujek, né Brood, né nessun altro della loro leggendaria compagnia avrebbe potuto prevedere lo scontro che seguì; uno scontro non di spade, ma di parole...
Confessioni di Artanthos
CAPITOLO QUATTRO
Attenzione a questi tre: sono tutto ciò che dà forma, tutto ciò che giace sotto la superficie del mondo; questi tre sono le ossa della storia. Sorella delle Fredde Notti! Il tradimento saluta il tuo risveglio! Hai scelto di fidarti del coltello, mentre questo ti trapassava il cuore. Draconus, sangue di Tiam! L'oscurità ha abbracciato la tua anima, e queste catene che ora ti stringono sei stato tu a forgiarle. K'rul, il tuo era il sentiero scelto dalla Dea Dormiente, mille e più anni fa, ed ella dorme ancora, mentre tu ti svegli; è giunto il momento, Antico, di tornare a camminare fra i mortali, e di fare del tuo dolore il dono più dolce.
Anomandaris Fisher Kel Tath
CAPITOLO CINQUE
Egli si leva, esangue, dalla polvere, con occhi morti simili a fosse sentieri gemelli verso il dolore eterno.
Lui è la calamita per il clan che si raduna, ricreato a nuovo, tormentato dai sogni.
La bandiera una pelle marcia, il trono una gabbia di osso, il re uno spettro proveniente da oscuri campi di battaglia.
E ora il corno geme su quest'alba avvolta di grigio attirando l'armata disparata
alla guerra, alla guerra, e all'assalto frenetico di tormentose memorie di ghiaccio.
Ballata della Prima Spada Irig Thann Delusa (n. 1091)
CAPITOLO SEI Dove loro passano, segue il sangue...
La visione di Kulburat Horal Thume (n. 1134)
LIBRO SECONDO La mezzanotte arriva spesso nel crepuscolo della mia vita, quando contemplo tutto ciò a cui sono sopravvissuto. La morte di tanti cui tenevo e che amavo nel profondo del cuore ha estirpato dai miei pensieri ogni senso di gloria. Essere sfuggito a quel destino fortuito ha perso ogni qualità trionfale. So che mi hai visto, amico, con il mio viso rugoso e il mio sguardo silente, il gelo che rallenta il mio incedere amareggiato, mentre percorro gli ultimi anni avvolto nell'oscurità come tutti i vecchi, tormentato dai ricordi...
La strada davanti a te Jhorum di Capustan
CAPITOLO SETTE
E tutti coloro che percorrono i campi quando il Cinghiale dell'Estate avanza con un martellio di zoccoli e la Foresta di Ferro si dirige verso il fatidico, inevitabile scontro... tutti sono come bambini, adulti tornati bambini...
Il Codice di Fener Il DestrianteDellem (n.?)
CAPITOLO OTTO Più duro è il mondo, più ardente è l'onore.
il Danzatore
CAPITOLO NOVE Sul subcontinente di Stratem, oltre la Catena Meridionale di Korelri, si trova una vasta penisola ove nemmeno gli dei osano avventurarsi. Su un'area di migliaia di leghe quadrate, che tocca tutte le coste, si estende un'ampia piazza. Sì, cari lettori, non c'è altra parola per descriverla. Figuratevi questo nella mente: mattonelle che formano un lastrico quasi privo di giunture, di pietra grigia, quasi nera, lasciata illesa dal tempo. A rompere quella stupefacente monotonia, solo increspature di polvere scura, minuscole dune create dai venti gementi. Chi ha posato simili mattonelle? Dovremmo prestare fiducia all'antico tomo di Gothos, alla sua illustre «Follia»? Dovremmo attribuire un nome terribile agli artefici di questa piazza? In tal caso, il nome è quello dei K'Chain Che'Malle. Chi erano, dunque, i K'Chain Che'Malle? Una Razza Antica, o così sostiene Gothos. Estinti ancor prima dell'ascesa degli Jaghut, dei T'lan Imass, dei Forkrul Assail. È la verità? Ah, ma allora, queste pietre furono posate mezzo milione di anni fa, o forse più. Secondo questo cronista, si tratta di un'assurdità.
I miei viaggi infiniti Esslee Monot (il Dubbioso)
CAPITOLO DIECI
Madre Oscurità mise al mondo tre figli, i Primi, i Tiste Andii, erano a lei i più cari, gli abitanti della terra prima della Luce. Poi furono partoriti con dolore i Secondi, i Tiste Lians, l'ardente splendore della Luce stessa; così i Primi rinnegarono la Madre nella loro furia, e per questo furono scacciati, condannati all'esilio. Madre Oscurità, nella sua misericordia, generò i Terzi, progenie della guerra fra Oscurità e Luce, i Tiste Edur, dall'animo velato dall'ombra.
Le leggende di Kilmanar Sebun Imanan
CAPITOLO UNDICI
La tanto vantata abilità militare Malazan di adattarsi a qualunque stile bellico presentato dall'avversario era, in realtà, superficiale. Dietro all'illusione della malleabilità, restava una ferma certezza nella supremazia del metodo imperiale. A contribuire a tale immagine di flessibilità, c'erano la forte capacità di recupero della struttura militare Malazan e una solida base offerta dalla profonda conoscenza, unita all'analisi penetrante, di numerose e disparate tattiche di guerra.
Riassunto (Parte XXVII, Libro VII, Vol. IX) delle tredici pagine del trattato di Temul, «La guerra dei Malazan». Enet Obar (L'inanimato)
CAPITOLO DODICI
Nel Cuore della Montagna ella aspettava, sognando la pace, raggomitolata intorno al suo dolore, quando egli la trovò; la ricerca dell'uomo era terminata, e lui assunse su di sé ogni sua cicatrice, poiché l'abbraccio del potere è un amore che ferisce.
L'ascesa del Dominio Scintalla di Bastione (1129-1164)
CAPITOLO TREDICI L'Armata di Un-braccio, a quel tempo, era forse l'esercito migliore che l'Impero Malazan avesse mai prodotto, persino dopo la drastica riduzione degli Arsori di Ponti all'assedio di Pale. Provenienti da disparati reggimenti che comprendevano compagnie di Sette Città, di Falar e dell'Isola di Malaz, questi diecimila soldati erano, secondo il ruolo, quattromilanovecento e dodici donne, il resto uomini; milleduecento e sessantasette minori di venticinque anni, settecentoventuno maggiori di trentacinque anni, il resto in mezzo. Veramente notevole, specialmente se si considera questo: fra i soldati si trovavano veterani delle Guerre Wickan (vedi la Ribellione di Coltaine), della Rivolta di Aren (da entrambi i fronti), della Foresta del Cane Nero e del Bosco di Mott. Come si misura un simile esercito? Dalle sue gesta; e ciò che l'aspettava nel Dominio di Pannion avrebbe fatto dell'Armata del Monco una leggenda scolpita nella pietra.
A est di Saltoan, Storia delle Guerre Pannion Gouridd Palah
LIBRO TERZO L'Ultima Spada Mortale del Reve di Fener fu Fanald di Cawn Vor, che fu ucciso nell'Incatenamento. L'ultimo Destriantedal manto di Cinghiale fu Ipshank di Korelri, che scomparve durante l'Ultima Fuga di Manask sui Campi di Ghiaccio di Stratem. Un altro si aspettava di reclamare quel titolo, ma fu scacciato dal Tempio prima che esso gli giungesse, e il suo nome fu cancellato da tutti i documenti. È noto però che veniva da Unta, che aveva vissuto come tagliaborse nelle sue sporche strade e che la sua espulsione dal tempio è stata contrassegnata dalla singolare punizione del Reve di Fener...
Vite nel Tempio Birrin Thund
CAPITOLO QUATTORDICI Se potete, cari amici, non sopravvivete a un assedio.
Ubilast (il Senzagambe)
CAPITOLO QUINDICI
Nei miei sogni mi trovo faccia a faccia Con miriadi di riflessi di me stesso Tutti ignoti e strani. Essi parlano senza fine In lingue che non sono la mia E camminano con compagni Che non ho mai conosciuto, in luoghi Verso cui non ho mai diretto i miei passi. Nei miei sogni, percorro mondi Dove le foreste mi arrivano alle ginocchia E metà del cielo è murato dal ghiaccio. Mandrie marroni scorrono come fango, vaste inondazioni con zanne e corna che si riversano sulla pianura, e, mirate, esse sono i miei ricordi, le migrazioni della mia anima.
Nel Tempo prima della Notte F'arayans dei Rhivi
CAPITOLO SEDICI
Il Primo Figlio del Seme Morto sogna del respiro di morte del padre e ode in un eterno ritornello l'urlo intrappolato nei suoi polmoni... Oseresti guardare dietro i suoi occhi anche per un solo momento?
Il Primo Figlio del Seme Morto guida un esercito di dolore lungo la strada di ossa spolpate dalla fame dove una madre danza e canta... Oseresti seguire i suoi passi e stringere con affetto la sua mano?
Il Primo Figlio del Seme Morto è avvolto nella ferraglia di un'armatura fallita che lo ha difeso dal momento della nascita attraverso anni di nefasti insegnamenti... Non osare giudicarlo con durezza se non vuoi trovarti nei suoi panni.
Silba dal Cuore Infranto K'alass
CAPITOLO DICIASSETTE La carne non può immaginare ciò che l'anima è in grado di ospitare.
Il Reve di Fener Imarak, Primo Destriant
CAPITOLO DICIOTTO La nascita degli dei Barghast echeggiò come un martello sull'incudine del pantheon. Primordiali nell'aspetto, questi spiriti ascendenti emersero dalla Fortezza della Bestia, il regno più antico del perduto Mazzo Antico. Detentori di segreti e misteri nati nell'ombra bestiale dell'umanità essi possedevano un potere intessuto in ere remote. Invero, gli altri dei dovettero avvertire il tremore della loro ascesa e sollevarono il capo con allarme e costernazione. Uno di essi, dopo tutto, era appena stato abbandonato nel regno mortale, mentre un Primo Eroe aveva assunto al suo posto il manto del guerriero. Inoltre, il Caduto era rientrato in gioco con nefasta malizia, corrompendo i canali per annunciare il suo letale desiderio di vendetta e, alla luce dei fatti, bisogna dirlo, di dominio. Il sonno di Burn era quello della febbre, in innumerevoli terre la civiltà umana stava affondando. Erano tempi oscuri, un'oscurità che sembrava fatta apposta per accogliere l'alba degli dei Barghast...
Sulla Scia dei Sogni Imrygyn Tallobant il Giovane
CAPITOLO DICIANNOVE Quel giorno ci furono oscure sorprese.
L'Anno del Raduno Koralb
CAPITOLO VENTI È una storia molto antica. Di due dei del tempo precedente all'era degli uomini e delle donne. Una storia di malinconia, di amore e di perdita, due bestie condannate a vagare attraverso i secoli. Una storia di usanze, narrata senza il fine di arrivare a una soluzione. Il suo significato, gentili lettori, non risiede in una conclusione che riscaldi l'anima, ma in tutto ciò che in questo mondo è impossibile a ottenersi. Chi avrebbe quindi potuto immaginare che finisse in questo modo?
Amore d'Inverno Silbaratha
LIBRO QUARTO I primi a entrare, gli ultimi a uscire.
Motto degli Arsori di Ponti
CAPITOLO VENTUNO
Il volto del tuo amico può rivelarsi la maschera, la pittura che subisce sottili mutamenti ad alterare il viso un tempo familiare. Oppure il bambino che si è formato invisibile nel privato dell'oscurità mentre oziavi ignara può rivelare uno choc crudele quanto un sasso attraverso la vetrata di un tempio. Per queste cose non c'è armatura per l'anima. E sulla maschera è scritta la parola audace. Che echeggia negli occhi del bambino, d'un tratto straniero a tutto ciò che conoscevi. Tale è il tradimento.
Veglia Funebre di Sorulan Minir Othal
CAPITOLO VENTIDUE
Il vetro è sabbia e la sabbia è vetro! La formica danza alla cieca come fanno le formiche cieche sul bordo dell'orlo e sull'orlo del bordo. Bianco nella notte e grigio nel giorno... Il ragno sorridente mai sorride eppur sorride Ma la formica non lo vede mai, cieca com'è... Anzi com'era!
Storie per spaventare i bambini Malesen il Vendicativo
CAPITOLO VENTITRE Se i Moranth Neri fossero un popolo loquace, la storia di Twist l'Ardito sarebbe nota. E se fosse nota, a partire dalle vicende precedenti la prima menzione che viene fatta di lui in seguito all'alleanza con l'Impero Malazan, il suo soggiorno durante le Campagne Genabackis del suddetto impero e la sua vita all?interno dell'Egemonia Moranth stessa, è lecito sospettare che tale storia fornirebbe materiale degno di generare più di una leggenda.
Eroi perduti Badark di Nathii
CAPITOLO VENTIQUATTRO Alcune maree si muovono invisibili. I sacerdoti e le sacerdotesse dei culti gemelli di Togg e di Fanderay avevano presieduto per lungo tempo a una misera manciata di aderenti nei rispettivi templi, e quei templi erano stati pochi e lontani fra loro. Un'espansione dei culti che si era diffusa in seno agli eserciti Malazan all'inizio del regno di Laseen aveva avuto vita breve ed era parsa arrestarsi e avvizzire di sua iniziativa. Alla luce dei fatti quell'ondata può essere interpretata come marginalmente prematura, in quanto aveva anticipato di appena un decennio il risveglio che avrebbe portato in primo piano quegli antichi culti. La prima evidenza di quel risveglio si verificò ai confini stessi dell'impero [anzi, in effetti al di fuori di esso, tr.] nella recentemente liberata città di Capustan, dove la marea rivelò il suo potere, visibile a tutti...
Culti di resurrezione Korum T'bal (tradotto da Illys di Darujhistan)
CAPITOLO VENTICINQUE Non può esistere una vera rappresentazione del tradimento, perché è un momento che si nasconde dentro se stesso, e infligge una comprensione tale che si sarebbe disposti a dare la propria anima pur di poter negare che si sia verificato. Non può esistere una vera rappresentazione del tradimento, ma la raffigurazione che Ormulogun ha dato di quel giorno si avvicina alla realtà più di quanto qualsiasi mortale possa sperare di ottenere...
Commentario di N'aruhl su Ormulogun Uccisione di Whiskeyjack
EPILOGO
Edited by SparklingLu - 6/11/2020, 12:03
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