| 16.1 KALLOR
Kallor viene svegliato dal tanfo insopportabile di putrefazione emanato da un drago non morto che lo sovrasta. Si mette a discutere con lui e apprende alcune informazioni molto interessanti. Innanzitutto il drago è alla ricerca di un padrone e ha scelto il Dio Storpio per quel ruolo. Poi informa Kallor di una certa guerra del passato a cui ha partecipato, quella che ha unito gli Jaghut in un'unica armata e che ha decretato la distruzione di quel popolo: la guerra contro la morte, molto prima di quelle contro gli Imass. Gli Eleint come lui si schierarono con gli Jaghut, nonostante non ci fosse possibilità di vittoria. Dopodichè il drago se ne va, alla ricerca dello Storpio.
16.2 APSALAR
Draconus afferra Apsalar, Signora dei Ladri, dal suo posto sotto il carro e la trascina all'esterno. Le confida che sta radunando attorno a sè persone con una grande forza di volontà per opporsi insieme al caos nel momento in cui sarebbe giunto. Apsalar rifiuta, vuole combattere da sola quella battaglia, come ha sempre fatto. Una volta tornata nella sua nicchia, pensa che la tempesta in arriva non sia altro che la benedizione di Rake per porre fine all'esistenza delle anime in Dragnipur e alla Spada stessa. Dopo quella fine, forse l'arma tornerà ad essere un banale pezzo di ferro. Solo Anomander Rake è in grado di dare loro una morte definitiva.
16.3 DITCH
Ditch si sveglia e trova Kadaspala che disegna un tatuaggio sul suo corpo. Nonostante il mago di Pale si opponga a quel trattamento, l'Andii prosegue il suo lavoro. Ditch allora si allontana finchè arriva Draconus che gli spezza il collo impedendogli di muoversi e lo riporta accanto a Kadaspala. E' necessario che il tatuaggio prosegua.
16.4 KEDEVISS
Il gruppetto di giovani Andii giunge ad un villaggio abbandonato che affaccia su un lago secco sulle montagne. Kedeviss pretende delle risposte da Clip, sul suo comportamento e i suoi obiettivi, quindi decide di parlargli presto. Non vuole che lo affrontino tutti insieme per evitare scontri e discussioni sulle gerarchie nel gruppo, nonostante lei creda fermamente che Nimander sia il degno erede di Rake. Il ragazzo ha ereditato molte caratteristiche dal padre, ma sembra non essersene ancora accorto.
Clip progetta di guidare tutti i Tiste Andii in una vendetta spietata contro i loro oppositori, contro chi li ha traditi nel corso dei millenni, Liosan e Edur in primis.
16.5 STREGA
Una strega devota al Redentore si reca dalla Somma Sacerdotessa degli Andii. Grossa, vecchia e che si trascina su stampelle, è giunta fino alla fortezza consapevole possa rivelarsi il suo ultimo viaggio. Vorrebbe contrattare con la Sacerdotessa per avere un aiuto per Salind e i pellegrini, ma questa glielo nega. Le dice che gli Andii non contrattano, rispondono solo sì o no alla richiesta che viene loro presentata. La situazione non è ancora così grave da richiedere un loro intervento e sono pienamente informati su ciò che sta accadendo all'accampamento e al Redentore. In ultimo la Sacerdotessa, impietosita dalla tenacia della vecchia strega, la fa passare in una stanza pregna di magia, che le permette di guarire lentamente da alcuni suoi mali.
16.6 SAMAR - TULAS
Il drago non morto trova nella pianura il gruppo di Karsa. Scende a terra e si trasforma in un emaciato Tiste Edur. Saluta Samar e la riconosce come una Sacerdotessa di Burn, poichè utilizza i poteri della terra ma lei rifiuta quel titolo. Si presenta come Tulas Shorn e grazie alle insistenze della donna, viene accolto attorno al fuoco. L'Edur dice a Samar che Burn è malata a causa del veleno dello Storpio e le chiede se a suo parere la dea possa essere curata. La conversazione si conclude e si mettono a dormire. Al risveglio scoprono che Tulas se n'è andato portando via i cavalli di Viaggiatore e Samar, con grande sgomento di quest'ultima.
16.7 TULAS
Tulas sta volando poco lontano e ripensa ai cavalli che ha appena liberato. Si rivela un grande amante degli animali. Poco dopo sente un odore familiare: i Segugi dell'Ombra. Tulas li ha addomesticati quando erano bestie selvagge.
16.8 TRYGALLE
Gruntle è aggrappato alla carrozza da lungo tempo, mentre questa sfreccia sulle onde del mare sballottando tutti gli occupanti. Finalmente vedono una scogliera e si dirigono verso terra. La carrozza arriva in una piccola cittadina spaccandosi e perdendo le ruote. Dall'alto di una torre un uomo zannuto li osserva ed esclama: "Non di nuovo". Si imbucano in una taverna ma gli occupanti spariscono rifugiandosi in cantina. La tempesta rimbomba sempre più forte attorno a loro fino a quando si rendono conto che quel suono assordante non proviene affatto da una tempesta.
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