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Considerazioni finali e domande su Casa delle Catene

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view post Posted on 20/6/2021, 21:10     +4   +1   -1
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Sergente Istruttore

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Dunque, dopo meno di due anni da Memorie di Ghiaccio, ho finalmente letto anche Casa delle Catene. Ripercorrendo anche le tre letture passate, sottolineando che la mia opinione seppur maturata durante la lunga lettura, è ancora ferro caldo, credo che sia il miglior romanzo Malazan letto fin'ora.
Innanzitutto ho la sensazione per cui finalmente la macrotrama della saga inizia a svilupparsi, uscendo da una sorta di grande introduzione. Infondo i pezzi del puzzle incominciano ad unirsi, e le trame dei personaggi principali che avevo lasciato in sospeso con la Dimora, secondo me hanno trovato una seppur parziale conclusione.

Questo è un romanzo equilibrato, con giuste dosi di azione e riflessione, tutte le storyline hanno avuto il giusto spazio che meritavano, e tutti i personaggi hanno avuto spazio per crescere e concludere il loro cerchio. Ma ciò più mi ha colpito, oltre alla caratteristica ironia di Erikson, è l'incredibile fantasia dell'autore. Nonostante io creda che il sistema magico sia incredibilmente fumoso, abbozzato, perché ogni volta spunta magia diversa, dal nulla, inizio a capire che non è realmente importante. La magia si trova ovunque in Malazan, i sentimenti e i pensieri modellano e creano la magia. Ma la fantasia di cui mi riferisco è anche quella usata per dipingere le ambientazioni e i luoghi, e l'incredibile background storico del mondo di Wu. In questo libro si son visti draghi, cammini in ricordi indietro nel tempo, demoni risvegliati di vario genere, combattimenti tra mostri, visitato canali abbandonati (e penso al Drago Otataral), battaglie e assassini. C'è stata una convergenza la cui preparazione è stata così dedita e intrecciata che tutto il climax finale è uscito, purtroppo, un pochino deludente.
In più apprezzo questo esercizio di comprensione, rileggendo anche le parti di Dimore, noto come quasi niente sia lasciato al caso, tutto ha una continuità, un ruolo e una collocazione in un grande mosaico, e comporre quel mosaico provoca una senzazione di scoperta e sense of wonder, che non ho mai percepito in altri libri. Credo sia questo il grande punto forte del romanzo, anche se apprezzerei che Erikson a volte sia meno fumoso, e più diretto su alcuni particolari, non tanto perché sia incomprensibile, piuttosto per evitare fraintendimenti. Senza dimenticare il grande convoglio filosofico che si porta addietro questo libro. Ho raccolto molte citazioni, e forse potrei essere addirittura cresciuto dopo questa lettura.

Il prologo legato a Karsa Orlong è sicuramente una parte che mi è piaciuta tantissimo, un trattamento speciale riservato da Erikson per un personaggio che a me ispira tantissimo, non soltanto perché la sua storyline è quasi come leggere un romanzo di formazione, ma anche perché ha una scala morale molto rigida, detesta essere manipolato, e fin'ora sembra l'unico personaggio veramente libero nella narrazione di questa saga. Per questo in una rete di intrighi, tra la fazione dei Malazan, tra le macchinazioni di Kellanwed e Cottilion, il Dio Storpio e altri ascendenti, è l'unico personaggio per cui tendo a tifare senza troppe remore, grazie alla sua trasparenza d'intenti.
Le amicizie che riesce a procurarsi sono commoventi a tratti, la devozione di Torvald Nom, che spero tanto di rivedere in compagnia di Karsa, è stata commovente (e la sua temporanea dipartita mi ha causato uno spavento enorme). In più la pietà che prova per le persone più deboli di lui, e la giustizia ferrea che elargisce ai suoi nemici, lo rendono un personaggio semplice, ma imprevedibile. Non vedo l'ora di leggere le sue prossime avventure.

Onrack e Trull Sengar, hanno intessuto un grande rapporto di amicizia, uno dei migliori fin'ora visti senza contare gli Arsori. Questo POV è stato estremamente utile per capire anche un po' la backstory del mondo di Malazan, e da questo punto di vista, secondo me vince il premio del più affascinante del romanzo.

Apsalar e Cutter, well disappointed perché il loro rapporto non è particolarmente evoluto, la distanza fra di loro seppur emotivamente inalterata, è rimasta pressoché identica a quelle di Memorie, seppur ancora più distante. Complice anche la maturazione psicologica di Cutter, che con questo nome, sembra un personaggio molto diverso da quello conosciuto in Giardini. Di questa storyline ricordo con piacere Andarist e la parte su Drift Avalii. Spero di rivedere presto il Viaggiatore. Spendo due parole su Cotillion che finalmente è un po' più socievole, e lo si vede in azione (più o meno): mi piace devo dire, sembra un personaggio che sa il fatto suo. E se i suoi piani e quelli di Kellanwed saranno quelli ipotizzati da Apsalar... potrebbe essere un grande fazione per cui tifare. Anche se Ammanas è un grande mistero.
Kalam come al solito regala tanta soddisfazione con tutte le sue scene d'azione, in particolare ricordo con piacere la scena in cui c'è il demone Azaeliano che per poco non lo ammazza con il suo piscio letale. Pust e Mogora sono semplicemente troppo simpatici.

Della fazione di Malazan non ero partito molto invogliato. Però il Violinista si è riconfermato quel grande personaggio, con la risposta pronta e il carisma degno di un Arsore dei Ponti, peccato che non abbia il suo violino. Di Gamet penso che sia uno dei personaggi più toccanti di questo romanzo, un uomo pacato, riflessivo, che ha mostrato l'insensatezza di questa guerra. Nota positiva per tutti i soldati della squadra di FId, Gesler, il capitano Keneb l'ho apprezzato, anche se non spicca granché. In più c'è Bottle, che secondo me non è quello che sembra.

Della fazione di Shai'k non ho granchè da dire, Felsin si è vista poco, non mi è piaciuta granché. Felsin giovane è un buon personaggio, credo. MI piace rivedere Heboric un po' rinvigorito di spirito, con l'entrata nella casa di Traech. E poi c'è l'Oric, forse uno dei miei personaggi a me più affini che ho incontrato durante la narrazione. Mi è piaciuto molto, come anche il padre, per quel poco che è apparso, e non vedo l'ora di rivederli (assieme ai Tiste Liosan).
Sono felice che tutto il castello di intrighi alla fine sia crollato di fronte a quell'immensità di intrighi e assassini. Korbolo Dom, Kamist Reloe, Febryl, Bithidial, tutti mi sono stati sulle scatole. Kamist da Dimore.

Mi è piaciuta troppo la storia di Pearl e Lostara, trovo che siano dei personaggi ben caratterizzati e peculiari entrambi, e funzionano stranamente bene come coppia.

Arriviamo alle domande:

1) Che scelta aveva da compiere Apsalar? In particolare non capisco perché Cottilion sia così provato dalla sua scelta. In ogni caso, non comprendo appieno nemmeno il ruolo che vuole giocare Cotillion facendo accompagnare Heboric e le due ragazze con il suo acolito.

2) Che tipo di entità potrebbe essere Rakaku? Il richiamare quei suoi ricordi, gli spettri dei soldati morti, chi è stato a richiamarli? Bithidial (che ad un certo punto dice, ci sono potenze che solo io posso controllare)? Oppure come dice mi pare Ben, è stato il deserto stesso, che al suono della canzone Tanno si è risvegliato, come se fosse una sorta di spirito Wickan?

3) Urugual, i dei di Karsa, c'entrano con i traditori T'lan Imass che stanno aiutando gli Edur a sedersi sul Primo Trono?

4) Ha senso porsi delle domande sul canale del sangue citato da l'Oric? Sulla magia degli strati del terreno degli Eres'al, o della donna che ha rubato il seme di Trull Sengar (donna che dovrebbe essere estinta).

5) I Liosan hanno fatto tutto sto casino perché volevano vendicarsi di quei Malazan per la faccenda della SIlanda? (non mi ricordo se per caso passano dal Kurald Thrylland). In ogni caso, curioso ci siano armi Moranth in quel canale frammento del Kurlad Emhurlan.

6) Mi chiedo quale sia la vera natura dei Segugi dell'Oscurità, divinità per gli umani, che hanno poi molto in avanti stretto un patto con Dessimbelackis, però che ci ha fatto esattamente? Tanno quando incontra Kalam, suggerisce a qualcosa, ma li ha sigillati lui i restanti due? O è opera degli Innominati. In che libro se ne saprà di più?

7) Dessimbelackis è un D'ivers mutato in sette bestie, lo ho già incontrato? Lo si incontrerà?

8) C'è un pericolo che i Cacciatori K'ell ritornino nei continenti umani? Che ne sarà degli Jaghut liberati da Karsa? Che ne sarà di quel Forkrul Assail che ha liberato?

9) Icarum che cosa vuole nei confronti di Karsa? In ogni caso, quasi tutto è un mistero su di lui, Vorrei proprio rivederlo in azione. Chissà che ci fa nel canale dei Liosan.
 
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view post Posted on 21/6/2021, 12:03     +1   +1   -1
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Gran Pugno

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Cerco di rispondere anche se devo ammettere che molte cose non le ricordo bene. Magari se mi dai delle coordinate di pagine/capitoli rileggo e ti dico.

1) La scelta di Apsalar mi pare sia quella di abbandonare Cutter perché pensa che con lei non stia al sicuro. Una scelta quindi legata ai sentimenti. Il fatto di Cotillon credo sia RAFO.

2) Raraku è un bel mistero. Sui soldati morti io credo che si siano manifestati sempre grazie alla canzone che dici tu. La frase di Ben la vedo più come poetica che altro ma non escludo al 100% che intendesse dire che i soldati si son manifestati anche grazie ad una forza magica latente del deserto stesso. Non dimentichiamo che l'esercito ha percorso più o meno a ritroso una strada piena di vecchie morti, un terreno gravido di ricordi di anime in pena. È come se la loro sofferenza sia diventata fonte di energia.

3) Sì, i finti della tribù di Karsa cospirano con gli Edur per prendere il Trono.

4) RAFO, o almeno così pensai io dopo aver provato di raccapezzarmi ed essermi solo confuso di più.

5) Il gruppo di Liosan guidati da Jorrude (mi pare si chiamasse così) stavano cercando i Malazan che avevano sconfinato nel Kurald Thyrllan. Può sembrare una follia ma effettivamente vengono presentati un po' come macchiette comiche fissate con la legge. Sulle munizioni Moranth onestamente non ricordo se c'è qualcosa da dire, può anche essere un semplice ritrovamento casuale / deus ex machina di Erikson.

6) Sui Segugi dell'Oscurità c'è effettivamente molta ambiguità, almeno fin dove sei arrivato tu. Sai che Dessimbelackis ha fatto un qualche patto con loro, forse di non belligeranza, ma che sicuramente è stato così importante da avere sette città di un continente consacrate in loro onore. Se vuoi saperne di più sui segugi in generale forse devi leggere Kharkanas, ma te lo dico basandomi su mie speculazioni.

7) No, non mi pare che Dessimbelackis venga menzionato o presentato in altre forme prima del quarto libro. Andando avanti sicuramente otterrai altre informazioni su di lui, ma
almeno nella saga principale resta una figura del passato, carica di ambiguità
.

8) RAFO. Tu comunque fai benissimo a ricordare e evidenziare questi incontri.

9) Icarium è un tipo che viaggia a caso in cerca del suo passato. Per ora ti basta sapere questo.

Nelle mie risposte forse ho ecceduto con i RAFO, ma preferisco sempre che sia il lettore a scoprire cose, anche se una risposta in realtà non c'è. Come ho scritto nel punto 8 fai bene magari ad appuntarti queste cose, o anche solo a ritornare una tantum in questo topic.
 
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view post Posted on 21/6/2021, 14:27     +1   +1   -1
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Non capita spesso di vedere La Casa delle Catene al primo posto tra peferiti tra i primi quattro.
Come dici, stiamo entrando nella macrotrama dove tutte le trame presto inizieranno ad unirsi/incontrarsi tra di loro. Manca solo il tassello di Maree di Mezzanotte che presto leggerai.

Nulla da aggiungere alle domande a cui già a risposto Rutland

Su Raraku penso anch'io che la canzone Tanno unita alla magia che risiede nel Deserto Santo posse aver creato una combinazione magica che ha richiamato non solo gli Arsori di Ponti ma anche tutti gli altri morti.

Le munizioni Moranth nel frammento di Emhurlan credo forse siano la stessa cassa che all'inizio trovano Torvald e Karsa, dal relitto della nave Malazan su cui si trovavano
 
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