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Posts written by Unexist

view post Posted: 20/12/2017, 22:03     Il Libro Malazan dei Caduti: perché leggere questa saga? - Malazan - Sezione Generale ITA
Vi presento un articolo di Carsit sui pregi e difetti che attendono il lettore che si appresta ad iniziare la nostra amata saga Malazica. Potete leggere il post originale sul blog Piuma & Calamaio.
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La seguente esposizione non si prefigge l'obiettivo, tanto interessante quanto complesso, di delineare l'autore e le fonti d'ispirazione per la stesura dell'opera né sussiste la volontà di convincere ciecamente alla lettura di quella che è, a tutti gli effetti, una delle opere più inconsuete, complesse e particolari che mai siano apparse all'interno del genere fantasy.
La riflessione cercherà di dare un'idea esaustiva della saga, senza omettere le innumerevoli difficoltà d'approccio e le peculiarità che possono rendere indigesta l'esperienza di lettura a una considerevole fetta di lettori.

Perché leggere la saga di Steven Erikson?


PREGI

Partiamo dall'aspetto più banale e diretto: il mondo creato, con annesso sistema magico, pullula di intuizioni originali davvero suggestive e non sempre comprensibili di primo acchito (da qui l'incredibile longevità della saga in rilettura).
L'autore riesce nell'impresa di narrare una storia complessa e ricca di sfaccettature, spesso accessibili solo a posteriori e con l'ausilio di ragionamenti articolati che vanno a destreggiarsi tra il non detto e allusioni varie.
Tale peculiarità garantisce la costruzione di un contesto imponderabile nelle unità che lo compongono nonché imprevedibile sotto il profilo degli sviluppi narrativi (alcuni anticipabili grazie all'inserimento di dettagli ben mimetizzati nelle descrizioni ambientali o all'interno di dialoghi all'apparenza trascurabili, segno di un'ottima progettualità dietro la stesura di ogni volume).
L'accuratezza a livello introspettivo restituisce una pletora di personaggi dalle personalità non banali e raramente ascrivibili alle figure-archetipo della fantasy anni '80; e l'intelligente rielaborazione di molti cliché permette decorsi psicologici che, per larghi tratti, sconfinano in avvolgenti riflessioni filosofiche dall'ampia portata sotto il profilo delle tematiche.
Ed è proprio nei contenuti affrontati che l'opera travalica il genere in cui si muove e diventa semplicemente Storia a tutto tondo: l'umanità, dall'innocenza perduta alla più alta prevaricazione possibile, guida il destino di se stessa e di tutti coloro che la circondano; la memoria storica si perde nei meandri del tempo, ignorata dal presente che corre troppo veloce per potersi permettere la contemplazione degli errori; i pregiudizi e la necessità di esercitare il male diventano la triste normalità per sopravvivere in un mondo che chiede troppo senza restituire niente; l'ancestrale bisogno di punti di riferimento - dittatori, leader, culti religiosi - tra le più vincolanti ossessioni per godere del senso di appartenenza e ridurre il peso della responsabilità individuale.
Le cronache all'interno del Libro Malazan dei Caduti non sono solamente la moltitudine di vite consumatesi nel logorante incedere verso la divinità, ma anche il disperato tentativo di rompere il cerchio della storia e riscoprire la compassione come riscatto ultimo.

DIFETTI

Al contrario delle opere fantasy che rispondono maggiormente ai canoni del genere in cui sono inserite, l'autore narra una "breve" parentesi all'interno di un mondo che evolve nell'incombente lotta contro il misterioso Dio Storpio: non esiste un vero e proprio inizio perché il lettore, che parte in medias res, ha il compito di allinearsi agli eventi che precipitano fin dalle prime battute; e non c'è, al termine della saga, una conclusione definitiva per molte sottotrame che accompagneranno il filone principale.
Il lettore è spettatore attivo di una storia che si dischiude ai suoi occhi ed evolve pagina dopo pagina; le informazioni acquisite sul breve pezzo vanno sommati ai brandelli narrativi già archiviati, con il risultato di aggiungere mattoncini con la stessa velocità con la quale vengono persi: obiettivo ultimo fotografare la verità - immobilizzare gli attimi - all'interno di un mosaico fluido e dinamico, mai completamente certo su tante delle sue componenti.
Questa impostazione lascia ampio margine di discussione tra i lettori e convalida l'approccio metaletterario chiaro fin dalle primissime pagine de "I giardini della luna"; ma il rovescio della medaglia si concretizza in una spasmodica ricerca dai risultati non sempre vittoriosi e che, anzi, potrebbe spingere il lettore all'abbandono.
In tal senso, la gestione di alcuni misteri risente del maggior difetto che la saga si trascina dall'inizio: la condivisione del worldbuilding.
Erikson ed Esslemont hanno contribuito in egual misura alla creazione del mondo fittizio, e tale interazione costringe alla suddivisione del contenuto in maniera più o meno equa.
In parole povere, alcuni aspetti interessanti, accennati e/o aperti nei dieci volumi, avranno uno sviluppo che sottrarrà spazio a questioni più rilevanti e fungeranno da veri e propri apripista per percorsi narrativi esterni alla saga (trilogia di Karkanhas o i romanzi stand-alone di Esslemont).
Tale gestione - a volte si ha l'impressione di leggere tanti racconti in un mosaico più ampio, non una storia compatta - agevola il lavoro di entrambi gli autori e mette in difficoltà il lettore nel riuscire a discriminare gli aspetti realmente importanti per l'economia narrativa da quelli, tutto sommato, sacrificabili; inoltre rimane la sensazione che alcune novità finali molto affascinanti - tra il nono e decimo volume - necessitassero di una contestualizzazione più diluita nei volumi precedenti e non l'introduzione improvvisa e tardiva con la quale vengono presentate.
E qua approdiamo, infine, all'ultimo difetto che contraddistingue Erikson: la mancanza di controllo.
Erikson sviluppa il mondo con l'accumulo di personaggi alla già nutrita schiera dei presenti (con annesse identità, spesso più di una); aggiunge numerose razze e ricama su ognuna di esse squarci sul passato che ampliano la visione panoramica del mosaico; arricchisce l'intero universo di soggetti dietro le quinte - vedi gli Dei Antichi o gli intrighi imperiali di Unta e Malaz City - che aumentano la complessità dell'intreccio.
L'autore orchestra un'intelaiatura profondamente capillare che abbraccia tutto, dagli anfratti più marginali fino agli eventi iconici per i quali la saga verrà ricordata: impossibile restituire un approfondimento equilibrato ed esaustivo di ogni componente chiamata in causa durante la narrazione.
view post Posted: 20/12/2017, 20:18     MalazEND - Il Dio Storpio
CITAZIONE (Rustyking @ 18/12/2017, 18:45)
CITAZIONE (Unexist @ 18/12/2017, 18:28) 
E' ICE il Custode dei Segreti Malazici... :ph34r: :ph34r: :ph34r:

:facepalm:

ahahahah

CITAZIONE (ripa_ftg @ 20/12/2017, 13:34)
CITAZIONE (Unexist @ 18/12/2017, 18:16)
Forse... :ph34r: :ph34r: :ph34r:

Ma no dai, era stato aperto anche un thread a riguardo e il forum aveva stabilito che fosse "figlia" in senso lato.
Il forum ha deciso, sentenza e caso chiuso, Erikson ed Esselmont prendono atto della decisione e nel caso scrivono un paio di romanzi per fare dietrofront!

Mi pare la soluzione più ragionevole :osd:

CITAZIONE (Fabbry81 @ 20/12/2017, 15:39)
Non mi fate scherzi su Tavore, mi devo ancora riprendere dai 10 libri ! :P
Grazie a te Unexist per questo forum e per il blog.

Per qualsiasi cosa siamo qui, anche solo per offrire fazzolettini e pacche sulla spalla :biggrinthumb:
view post Posted: 20/12/2017, 20:15     La Dimora Fantasma:tutte le nostre opinioni [SPOILER FINALE] - La Dimora Fantasma
Un aiuto non va mai rifiutato! Se siete convinti aprite un topic apposito, male non può fare!
view post Posted: 20/12/2017, 20:12     Ciao a tutti - Presentazioni & Info
Tra gli autori fantasy mainstream quello di Erikson è l'inglese più difficile, in particolare dal quinto romanzo in avanti. Nulla vieta comunque di comprare entrambe le versioni.
Ma se hai una buona padronanza in inglese vai ad occhi chiusi sulla versione originale.

E benvenuto!
view post Posted: 18/12/2017, 18:28     MalazEND - Il Dio Storpio
CITAZIONE (Rustyking @ 18/12/2017, 18:24) 
Nono, non è figlia. Confermato da Erikson ^_^

E' ICE il Custode dei Segreti Malazici... :ph34r: :ph34r: :ph34r:
view post Posted: 18/12/2017, 18:21     Ordine riletture - Malazan - Sezione Generale ITA
Non è una brutta idea, sono curioso di sentire i suoi pareri ^_^
view post Posted: 18/12/2017, 18:17     Che libro state leggendo? - Libri & Fumetti
Benvenuto Paulgazza, purtroppo è inevitabile essere indietro nelle letture, ogni anno escono sempre più libri ma il numero di ore rimane lo stesso! Non sai come rosico io che ho centinaia di romanzi da leggere :(
view post Posted: 18/12/2017, 18:16     MalazEND - Il Dio Storpio
Bravo Fabbry che hai terminato e commentato la saga! Contento che ti sia piaciuta!

CITAZIONE (Taspache @ 15/12/2017, 22:20)
Nu Tavore non credo sia figlia di Kellanved, dovrebbe essere solo un modo di dire come "figlia dell'impero e del vecchio imperatore" nel senso di fedeltà e visione politica.

Forse... :ph34r: :ph34r: :ph34r:
view post Posted: 18/12/2017, 18:13     La Dimora Fantasma:tutte le nostre opinioni [SPOILER FINALE] - La Dimora Fantasma
Le traduzioni non possono essere postate in questo forum, sul blog o sul gruppo FB perchè sono illegali. Anche quelle di ICE purtroppo. Non è proprio il momento di iniziare una cosa del genere.

I riassunti invece non sono un problema, ma richiedono molto più tempo di quello che si potrebbe immaginare se si vuole farli bene. Non ho abbandonato il progetto, ma prima devo leggere l'ultimo libro di ICE, poi si vedrà ;)
view post Posted: 18/12/2017, 18:08     +2Ordine riletture - Malazan - Sezione Generale ITA
Qui in Italia siamo fortunati perchè non si può sbagliare l'ordine di lettura, basta partire dai Giardini e andare avanti in ordine di pubblicazione!

*scappa*
view post Posted: 28/11/2017, 11:42     Intervista esclusiva a Steven Erikson! - Malazan - Sezione Generale ITA
Io sinceramente non credo che la Black Company sia al livello delle serie principali, ma ha un valore storico non indifferente per il genere fantasy.

PS: c'è solo Dolph che capisce Tavore, perchè lei ti ascolta veramente e in tre parole sa consigliarti alla perfezione :wub:
view post Posted: 27/11/2017, 21:45     +3Intervista esclusiva a Steven Erikson! - Malazan - Sezione Generale ITA
Con l'aiuto dei Veterani siamo riusciti infine a fare qualche domanda a Erikson! Godetevi la seconda intervista del Blog Storpio!

www.thecrippledblog.com/2017/11/int...en-erikson.html

TCB = The Crippled Blog
SE = Steven Erikson


TCB: La notizia più importante degli ultimi giorni è che il libro iniziale della Toblakai Trilogy arriverà prima di “Walk in Shadows” (WiS). Cosa ci puoi dire su WiS? Giusto qualcosa per soddisfare la nostra curiosità, perchè adesso dovremo aspettare anni per la conclusione della Saga Kharkanas! Conosci già alcuni dei temi e delle trame di WiS?

SE: Ci saranno molte rivelazioni sorprendenti in WiS, incentrate principalmente sulla creazione dei tre Canali di Oscurità, Luce e Ombra.
Sfortunatamente non posso lasciare che quel libro occupi i miei pensieri al momento, in quanto ho bisogno di concentrarmi sul primo romanzo di Karsa Orlong.

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TCB: La saga Kharkanas non è stata un successo come “Il Libro Malazan dei Caduti”.
Hai spiegato I motivi di tale insuccesso e proprio uno dei dibattiti più accesi da “I Segugi dell’Ombra” in avanti riguarda l’inserimento di molta filosofia connessa alle trame classiche e lineari, al contrario di quanto visto in passato nei primi 7 volumi della serie principale.
Certo, anche i libri precedenti si possono fregiare di alcune tematiche impressionanti, ma sono state inserite con lo scopo di completare e rafforzare le trame, non il contrario. Ciò ha infastidito molti lettori ed è culminato in quello che considero essere uno dei pochi esempi di Letteratura fantasy, “Fall of Light” (FoL).
FoL non è una lettura semplice: richiede tempo, una giusta mentalità e un grande amore per il mondo Malazan, oltre a varie riletture per essere apprezzato.
Puoi condividere alcune riflessioni sulle tematiche di FoL? Cosa hai voluto trasmettere al lettore? L’ho letto due volte e ancora ho l’impressione di aver grattato solo la superficie del romanzo.

SE: Sono contento che ti sia piaciuto FoL. La causa potrebbe essere il momento sbagliato in cui è uscita la serie: parlare del collasso della civilizzazione e di una guerra civile potrebbe non essere, per qualche strano motivo, quello di cui le persone vogliono leggere in questo momento. Più i temi diventano personali e più viene rivelato della natura umana (e ovviamente i Tiste sono, come tutte le popolazioni dei romanzi, solamente dei sostituti per l'umanità), e il crollo delle comunicazioni porta a tensioni, che portano a conflitti, che portano ad atrocità. E’ come una lenta e apparentemente inevitabile frana e non sempre è quello di cui le persone vogliono sentire parlare, in particolare se vedono il genere Fantasy come ad un mezzo di fuga dalla realtà.
Ma come hai detto, la trilogia Kharkanas è stata una svolta repentina verso la “letteratura”. Il linguaggio inoltre è molto più ricercato: la sua cadenza e i ritmi stessi sono una sfida per I lettori. Ho spinto parecchio verso il poetico in questi romanzi, come un mezzo per sfidare le mie abilità di scrittore. Ciò rende i romanzi autoindulgenti? Forse. Ma ricordatevi, avevo appena finito una serie di fantasy epico lunga dieci volumi e tre milioni di parole che mi aveva lasciato un senso di “ci sono stato, l’ho già fatto”.

Nonostante ciò, credo che mi divertirò con i libri di Karsa.

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TCB: Riguardo al tuo stile di scrittura, come pensi sarà nella Toblakai Trilogy? Simile a quello usato in “Memorie di Ghiaccio”, come quello di “Fall of Light”, una via di mezzo o qualcosa di completamente nuovo?
Per me questi due romanzi rappresentano le estremità del tuo stile, dalla trama alla filosofia, li uso come paragone quando descrivo I tuoi libri agli altri lettori.

SE: Ottima domanda. La mia sensazione di come i romanzi su Karsa verranno scritti (al momento) è che segneranno il ritorno ad uno stile più lineare, forse con meno punti di vista rispetto al mio solito. Questo dovrebbe rendere i libri più compatti e con un ritmo più rapido. Detto ciò, ne saprò di più una volta che inizierò a scriverlo.

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TCB: Ci sono notizie sui lavori basati su licenza Malazan? Si parlava di una serie TV, film, un gioco di ruolo cartaceo, un’Enciclopedia, un fumetto, un videogame e forse altro ancora.
Qualcosa di nuovo da condividere? O qualcosa di triste, come progetti che sono definitivamente morti?

SE: Nessuna novità da condividere. Pensavamo di avere un accordo con una compagnia di produzione televisiva (un accordo concluso con tanto di strette di mano, abbiamo lavorato per più di sei mesi sul contratto, firme incluse, aspettando la decisione finale dalla loro parte e alla fine è crollato tutto – e se conosceste la compagnia di produzione potreste dire che sta ancora crollando mentre parliamo).

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TCB: Di recente il panorama fantasy è cambiato, forse per sempre. Con l’accordo Amazon - Signore degli Anelli, la Folgoluce adattata in molteplici film e Rothfuss che sta venendo adattato come una serie tv, tre delle migliori serie fantasy di tutti i tempi raggiungeranno milioni di nuovi clienti. Sembra logico presumere che l’intero movimento fantasy, libri inclusi, godrà di una fase rinascimentale.
Tu sei un insider di questa industria: come ritieni che sia lo stato generale del fantasy oggigiorno e cosa possiamo aspettarci dal futuro?

SE: Un insider? Ne dubito. Penso che il fantasy stia andando molto bene, quasi come fosse l’ultima frontiera per la televisione (almeno per quanto riguarda il fantasy epico). Una parte di me vede l’accordo di Amazon come ad un passo indietro. Non sarei sorpreso se, diciamo, la serie della Black Company desse una mazzata a LOTR e a tutto il resto che c’è là fuori. Alcune volte quando un genere sta maturando non puoi tornare indietro. Certo, esiste il fattore nostalgia nei confronti di LOTR, ma fino a quando sarà possibile sfruttarlo? Ovviamente non ho una risposta. Dipende tutto da cosa si aspetta l’utenza e, come succede di solito, non lo sapranno fino a quando l’avranno visto.

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TCB: La saga principale, “Il Libro Malazan dei Caduti”, è un mostro tentacolare con dozzine di archi narrativi. Alcuni di essi sono personali, alcuni riguardano un gruppo di personaggi. In ogni libro c’è un arco narrativo che cambia un intero continente. Alla fine, la trama principale cambia il mondo intero o forse più di un mondo/universo perchè altri Canali e il mondo di origine di Kaminsod potrebbero non essere nell’universo di Wu (ho una piccola teoria per cui Kaminsod verrebbe dalla nostra realtà).
Qual è l’arco narrativo che preferisci? Penso che ti piacciano tutti, altrimenti non li avresti scritti così bene, ma ce n’è uno che ti ha reso particolarmente fiero? Una storia per cui quando ti guardi allo specchio ti fa pensare di aver fatto qualcosa di buono per il mondo scrivendola?

SE: L’arco narrativo che mi rende più fiero è probabilmente quello di Tavore: il personaggio con più obblighi, che vive sotto assedio perpetuo, il punto focale di ogni dubbio, ogni momento in cui si perde la fede e tutto ciò conduce ai suoi momenti finali ne “Il Dio Storpio”. Mi sono stretto a quella trama durante l’intera serie, rivelandone il meno possibile. E ho salvato i miei momenti in cui ho avuto il cuore spezzato per i momenti in cui scrivevo quelli di Tavore. Si, sono fiero di questa trama.

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TCB: Le introduzioni ai capitoli, come poemi, estratti e frammenti sono una speciale esperienza meta-narrativa dove uno studente (il lettore) sta sfogliando “Il Libro dei Caduti” in una ipotetica biblioteca?
Oppure rappresentano qualcosa di più semplice e non hanno una funzione meta-narrativa?
Parlando del “Libro dei Caduti”, ci sono stati alcuni dibattiti su chi ne è l’autore: Kaminsod, Fiddler o qualcun altro?

SE: Ci sono pesanti allusioni verso la meta-narrativa nell’intera serie, nel suo modo di essere raccontata, nel suo scopo al di là del racconto, nelle moltiplici risposte verso tutta una moltitudine di domande. L’idea è ovviamente quella di lasciare aperta l’interpretazione, permettendo tante possibilità quante se ne possono considerare.
Di chi è la storia? Chi la sta raccontando? Kruppe? Fisher? Kaminsod?
Fai la tua scelta e ognuna sarà giusta. Il Libro dei Caduti è una collezione, con uno scopo.

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TCB: I personaggi femminili sono molto importanti nel mondo Malazan e tu sai scriverli bene. Presumo (e spero) che ti piaccia ogni personaggio che inventi, ma esiste un pg donna a cui sei più legato rispetto alle altre?
Inoltre, supponi di avere un weekend libero da spendere in una casa nel bosco (potrebbe essere un riferimento all’horror… oppure no). Quale donna Malazan vorresti portare e perchè?

SE: Caspita! Suppongo che dipenda dalla natura dell’invito. Per parlare di acquisti e filosofia? Samar Dev. Per forgiare una vera amicizia? Tavore. Per offrire una tregua da una vita danneggiata e che danneggia? Felisin. Per ridere e far festa? Picker e Blend. Per un tuffo nell’assurdo? Lady Invidia. Per del sesso selvaggio… No, questo rivelerebbe troppo.

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TCB: Parliamo delle tue altre serie.
Hai ancora in programma di scrivere nove novelle di “Baichelain & Korbal Broach”?
Con “The Search for Spark” finito di recente, possiamo aspettarci altri libri di “Willful Child” in futuro?
E infine un progetto di cui sono molto curioso: ”Rejoice, A Knife to the Heart”. Sarà una space opera seria? Puoi condividere alcune idee di massima su cosa avremo il piacere di leggere, come livello tecnologico, la data in cui il romanzo si svolge e altre cose da nerd per gli amanti della fantascenza come me?

SE: Ho un contratto per tre ulteriori novelle di Bauchelain e Korbal Broach.
Con The Search for Spark finisce il mio contratto con la Tor per I romanzi di Willful Child.

Per quanto riguarda Rejoice, A Knife to the Heart… beh, non voglio rivelare troppo. Ma. No, non è space opera neanche lontanamente (anche se amo leggerle). L’ambientazione è mimetica. Succede domani. E’ un romanzo su un Primo Contatto, ma uno di cui sentivo la necessità di scrivere per rispondere a tutti gli altri romanzi di Primo Contatto che ho letto (e ne ho letti parecchi). Pone domande che di solito vengono evitate (come una piaga) in altri libri sul Primo Contatto, e queste sono le domande che mi affascinano di più. E’, infatti, un romanzo molto inusuale. Molto.

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TCB: Questa è un’intervista fatta dalla community Malazan italiana.
L’anno scorso sei venuto a “Lucca Comics and Games”, una convention tenuta in una città spettacolare, piena di storia ed edifici magnifici. Come scrittore fantasy il passato è di importanza capitale per dar vita ad un mondo e renderlo credibile. Il soggiorno in Italia ti ha dato qualche idea per le tue future storie? Ti è piaciuto il nostro paese? E infine, puoi salutare I tuoi fans italiani che hanno pazientemente aspettato per un sacco di tempo la conclusione della tua saga, l’anno scorso, con la traduzione de “Il Dio Storpio”?

SE: Mi chiedi se amo il vostro paese? Sono stato in Italia ogni estate negli ultimi quattro anni. E’ ovvio che la amo! Nel momento in cui metto piede sul suolo italiano, mi rilasso. La serenità mi avvolge come la luce del sole. Sono alla presenza dell’antichità e ciò mi ispira sempre. Sono nel mezzo di uno stile di vita e di una cultura che adoro (le passeggiate!). La luce, il colore, beh, tutto in effetti.
La prossima estate sarà la prima che non ritornerò, ma mi aspetto che questa interruzione duri poco (ho un matrimonio a cui devo partecipare qui in Canada, quindi un tour promozionale che culminerà con l'uscita di Rejoice).
Sono inoltre felicissimo con Armenia e sono lieto che l’ultimo libro sia uscito. A Lucca mi sono divertito molto, e ogni nuovo invito in qualsiasi città italiana sarebbe il benvenuto!

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TCB: Grazie per il tempo concesso e per le risposte Signor Erikson!

SE: Grazie a voi, a presto.

Edited by Heimdall76 - 29/11/2017, 12:14
view post Posted: 26/11/2017, 10:24     Confronto tecnico-stilistico con i Giardini della luna - La Dimora Fantasma
Tir ti devo arruolare per scrivere le recensioni del blog, scrivi davvero bene! :wub:

Comunque il prossimo libro che stai già leggendo, MoI, è l'apice della scrittura tutta azione e zero pensieri di Erikson. Poi dal quarto inizia una lenta discesa verso la filosofia che culminerà nell'ottavo volume.
1192 replies since 27/5/2013