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Partiamo dal principio: Ero a digiuno dal maggio del 2017 di Malazan, dopo le Dimore decisi di prendermi una pausa, sbagliai a prendere quella pausa, infatti iniziai a leggere questo libro nell'estate 2018, ma per vari motivi abbandonai la lettura a metà e l'ho ripresa solo un paio di settimane fa. Nel frattempo ho perso tanti pezzi, e la comprensione inizialmente ne ha risentito, ma grazie al Chi Cerca Trova e al supporto del benedetto Carsit, ho rattoppato le mie lacune al meglio che ho potuto... e mi mangio le mani per non aver letto Memorie prima.
Malazan è una saga d'impatto e soprattutto non è di facile approccio. Mi spiace che avevi abbandonato la lettura, ma sono molto contento che hai ricominciato e che ora leggi la saga con uno spirito diverso.
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Al contrario della precedente esperienza con la Dimora, non ho avuto difficoltà ad affrontare la lettura, in genere non mi sono mai annoiato, forse solo la prima parte, che è meno coinvolgente, mi ha dato più problemi, ma per il resto la lettura ha un buon ritmo, ottimi personaggi, ottimi dialoghi, ambientazioni di altissimo livello, tali che solo Erikson può dipingere. Del resto, nessun autore che abbia letto ha stimolato la mia immaginazione a questi livelli, nessuno che mi abbia soddisfatto e suscitato così tanto il sense of wonder come il signor Steven Erikson.
Memorie, rispetto alla Dimora e soprattutto ai Giardini è molto più fluido e soprattutto spiega molto.
Quando dici che la prima parte ti ha un po' annoiato, intendi anche la battaglia di Capustan?
Personalmente ritengo Memorie il più bello della saga, anche se ce ne sono altri altrettanto epici e belli.
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Non aggiungerò niente sulla parte tecnica, perché sappiamo come siano scritti bene i libri di Malazan, le mie uniche criticità sono la poco chiarezza delle sue scene più cruciali e delle battaglie. Spero di non tirar su un polvere, capisco che sia un autore che spinga i lettori a usare molta immaginazione, ma soprattutto in riferimento alle scene più movimentate ho avuto difficoltà a percepire tempo, ambientazione, a capire la dinamica di una scena.
Si Erikson cerca di spingerti molto l'immaginazione, la confusione che si può trovare in alcune scene deriva purtroppo anche dalla traduzione. O per lo meno accentua questa cosa.
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Per quanto riguarda la trama, l'ho adorata. O meglio, dovrei dire tutte le trame. Ho seguito con grande interesse la campagna contro il Dominio di Pannion, con tutti i consigli di guerra, decisioni militari, incontri "politici" e le favolose battaglie, probabilmente alcune scene delle battaglie non le scorderò mai, ma ho apprezzato particolarmente gli intrighi e la preparazione ad una guerra più importante, quella legata agli Dei Antichi e il Caduto. Ammetto che mi sono beccato dei veri e propri colpi di scena che non mi sarei aspettato, come il vero volto di Keruli e Aranthos, la bontà di Hood o il mondo segreto di Kruppe... e molti altri. Alcune scene spiacevoli le avevo previste, come la morte del caro Whiskeyjack per mano traditrice di Kallor.
Concordo, sono tra le parti più belle del libro. Cose che difficilmente troverai in altri fantasy.
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Per quanto riguarda il finale, penso umilmente che sia il miglior finale che abbia mai letto in vita mia, mi sento veramente soddisfatto a riguardo. Personalmente lo considero un lieto fine nonostante qualche dovuta e necessaria perdita.
Il finale con il suo respiro epico e drammatico è qualcosa di unico. Anche per me è un lieto fine, nonostante sia stato comunque un massacro.
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Erikson sa, che la vera ricchezza e la felicità, non sta in una vita immortale, che mette continuamente in cattiva luce e che in realtà è causa solo di sofferenze e risentimento, ma nei legami. Proprio come quello ricucito da Ben Lo Svelto, che ha risanato una parte del canale Jaghut e ha spedito dentro il Veggente con la sorellina? In effetti, quella parte non mi è molto chiara. In ogni caso, come faceva a sapere del torto che aveva causato Kilava anni addietro?
Esatto, in Malazan i legami sono molto, molto approfonditi. Personalmente è una delle cose più belle della saga, i rapporti con i vari personaggi.
Per Ben, ti ricordi quando ha incontrato la strega? Dal dialogo con lei si capisce che Burn dorme perché è malata, a causa del Dio Storpio. Esattamente come un malato che ha la febbre, Ben usa il Canale Omtose Pellack, quello degli Jaghut, per raffreddare la terra.
Per quanto riguarda il torto di Kilava non ricordo con esattezza, tuttavia ricordati le 13 anime da cui è formato Ben lo Svelto. Alcune sono molto antiche.
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La vera conquista di Paran, che con questa guerra fra dei non ha mai voluto a che fare, segnato e benedetto involontariamente da intrighi fra diversi dei, e asceso per svolgere un compito difficile e ingrato, è stata quella di essersi integrato nella compagnia degli Arsori di Ponti, e tentare di vivere anche se per breve tempo, una vita di pace con un piccolo gruzzoletto. Ho avuto un rapporto strano con questo personaggio, nel senso che non mi è mai piaciuto troppo, ma l'evoluzione che ha avuto in questi capitoli è veramente impressionante, e rientra direttamente fra i personaggi che più ho adorato. Ritengo che sia uno dei pochi considerabili protagonisti dell'opera.
Paran è uno dei personaggi che più evolve nel corso della saga. Vedrai ancora quanta maturazione avrà, soprattutto nel 6° libro.
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Per quanto riguarda il resto degli Arsori, ho amato follemente Ben Lo Svelto, che da solo ha tenuto testa alle mosse di un Dio Antico, un esercito e a Buchelain & Korbal Broach. Il capitolo in compagnia di Talamandas a Capustan, penso sia il più divertente di tutto il romanzo!
Ben lo Svelto è indubbiamente il mio personaggio preferito. Per cui non posso che concordare.
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L'unica delusione è di non aver avuto un discorso diretto con Drake, immagino dovrebbe avvisarlo su quello che succede là dentro no? E poi non mi sembra neanche che abbia tipo accettato la casa delle catene come carta del mazzo.
Considera che Rake, assieme ad altri, ha passato decine di migliaia di anni a contrastare il Dio Storpio. Per cui non è felice che Paran, e tutti quelli che lo aiutano, gli dia potere dandogli posto nel pantheon. Paran pensa che inserirlo nel Mazzo dei draghi sia si dargli potere, tuttavia lo vincola a delle regole. Regole che adesso ignora.
E' chiaramente una scommessa e gli sviluppi di questa decisione li avrai nel prossimo libro che si chiama appunto La Casa delle Catene.
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Per quanto riguarda Volpe d'Argento e i T'lan Imass, ho sentimenti contrastanti. La persona che ritenevo di grande saggezza e maturità, ha avuto un comportamento quasi infantile nei confronti della sua stessa gente, e soprattutto irresponsabile e quasi crudele nei confronti dei T'lan Ay, seguendo chissà quale piano egoistico (domanda: non ho neanche capito cosa intendesse fare, piano originale era? Perché ad un tratto durante la battaglia sembrava super triste e depressa, si sentiva in colpa?). Inizialmente mi è piaciuta, però penso che non abbia agito bene, neanche alla fine.
Volpe d'Argento è un insieme di anime, con i relativi conflitti ed è di fatto cresciuta troppo in fretta. E' per certi versi una bambina capricciosa e le sue azioni derivano da questo.
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I T'lan Imass invece si sono dimostrati come li avevo immagini, colmi di dolore, è stata sicuramente una delle scene più iconiche e toccanti, un uomo mortale che si sacrifica per portare sulle spalle il dolore di un popolo, un sentimento di compassione che accomuna molto gli umani, e che ha donato una fine più che degna all'Incudine-Scudo del Reve di Fener. Non capisco però perché non abbiano combattuto i K'Chain Che Malle, che tanto hanno combattuto piacevolmente in passato, per non parlare che ora vogliono andare in un altro continente a combattere ancora. Ora sono super curioso di leggere Assail (tra qualche anno presuppongo).
I T'lan Imass dopo aver passato centinaia di migliaia di anni a combattere un unico nemico, gli Jhagut, non ne potevano più. Erano un popolo morto, straziato nell'animo a causa di questa guerra infinita. Non volevano ricominciare con un'altra guerra, volevano solo essere liberati dal loro stesso rituale.
La parte in cui Itkovian si assume tutto il loro dolore, senza l'aiuto del suo dio, è qualcosa di sublime e altrettanto drammatico.
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Arriviamo a Lady Invidia e compagnia, mi sono piaciuti. Il viaggio che li ha portati è stato bello, con i vari sogni di Toc e l'amicizia tra Tool e lui, che è diventata forte quanto un legame di sangue. I loro finali sono bellissimi, Tool che si riunisce con la sorella, e incontra quella ninfomane bhargast. A proposito, come diamine fa a riavere il suo corpo in carne ed ossa? Lady Invidia invece mi ha deluso, speravo in qualcosa di più per il finale, pazienza. Mentre i Seguleh sono stati "simpatici", anche loro uniti di nuovo. A proposito, Rake viene chiamato come Settimo, significa che veramente ci sono sei Seguleh più forti di lui?
I Seguleh sono un popolo particolare e qui ci sono stati presentati. Anche a me i 3 assieme ad Invidia sono piaciuti molto.
Dal dialogo con Toc, Invidia dice che Rake è il settimo poi è andato via dall'isola.
Si capisce dal dialogo, che a causa del comportamento sfrontato e carismatico di Rake, lui si è ritrovato a combattere in continuazione con ogni Seguleh che incontrava, questo perché è un popolo dove anche un mezzo sguardo può rappresentare un segno di sfida.
Questo non significa che ci sono 6 Seguleh più forti di lui, ma semplicemente che non ci ha combattuto.
Personalmente ritengo, che se Rake fosse rimasto sull'isola, sarebbe più in alto nella classifica. Probabilmente tra i primi 3/4, ma è difficile stabilire dato che i rapporti di forza non sono così scontati nella saga.
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in fondo Barghast e Imass non sono la stessa razza? Solo una un po' più primitiva dell'altra.
I Barghast e Imass non sono più la stessa razza. Ti scrivo i nspoiler cosa sono perché non ricordo se veniva spiegato più avanti. Per cui vedi te se leggere o meno.
i Barghast sono Imass che non sono arrivati in tempo per il rituale, e che si sono poi si sono mischiati ai Tartheno Toblakai. Dopo centinaia di migliaia di anni non possono essere più considerati della stessa razza, visto le differenze evolutive.
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Per quanto riguarda Buchelain & Korbal Broach, penso sia stata la trama più inutile del romanzo, perfino più delle soporifere sessioni della Mhybe. Però li adoro, c'è poco da fare. Sono fantastici, anche Emanchipor Reese.
Se non altro ci hanno dato modo di vedere in azione Ben lo Svelto.
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Nulla da dire su Gruntle, uno dei migliori personaggi, insieme a Stonny e Harllo.
Gli Irregolari di Mot vincono il premio come miglior esercito ambientalista di tutta la campagna, adoro anche loro.
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Rake, che personalmente adoro, ma doveva attuare un'altra strategia per la battaglia, la sua sola presenza avrebbe potuto dare più man forte dentro Dragnipur e avrebbe salvato migliaia di vite Malazan. Ma il problema è che questa alleanza era ipocrita, tutti si nascondono i piani, e poi è certo che succede un bordello.
Rake ricordati che deve pensare in primis alla sua gente, che non se la passa per niente bene. Però si, con il senno di poi, avrebbero dovuto tutti comportarsi in maniera diversa.
Per le domande lascio il compito ad altri più freschi di lettura...